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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24214 del 18 novembre 2011
«In tema di esdebitazione (istituto introdotto dal d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5), il beneficio della inesigibilità verso il fallito persona fisica dei debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti richiede, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21864 del 25 ottobre 2010
«In tema di esdebitazione, istituto previsto dagli artt. 142 a 144 della legge fall., nel testo novellato dal d.l.vo n. 5 del 2006 e dal d.l.vo n. 169 del 2007, la domanda con cui il debitore chiede di essere ammesso a tale beneficio va notificata,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1468 del 12 aprile 1999
«È illegittimo il decreto di inammissibilità di istanza per la concessione di benefici penitenziari, emesso de plano dal Presidente del tribunale di sorveglianza sul rilievo dell'irreperibilità dell'istante, considerata impeditiva alla verifica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5054 del 5 aprile 2001
«La consecuzione della procedura di concordato preventivo a quella di amministrazione controllata, per la quale sia stata depositata la somma prescritta, ai sensi dell'art. 188, n. 4, L. fall., non fa venir meno la necessità dell'imposizione al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13419 del 23 maggio 2008
«L'art. 181, primo comma, n. 4 legge fall. (nel testo originario, applicabile ratione temporis ), subordinando l'omologazione del concordato preventivo alla duplice condizione che il debitore ne sia meritevole in relazione alle cause che hanno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24742 del 1 luglio 2010
«Deve essere annullata senza rinvio la sentenza d'appello che abbia immotivatamente disatteso la richiesta di concessione del beneficio della non menzione già negata in primo grado, potendo il predetto beneficio essere direttamente disposto dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2486 del 15 aprile 1985
«Il periodo originariamente fissato per l'amministrazione controllata, in sede di ammissione dell'imprenditore alla relativa procedura (nella specie, successiva all'entrata in vigore della L. 24 luglio 1978 n. 391, modificativa dell'art. 187 della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2526 del 6 luglio 1992
«Tale principio non si applica quando il legame tra l'istanza dell'imputato e il rinvio del dibattimento venga ad interrompersi poiché la causa che lo ha determinato trova origine nell'esercizio di attività processuali che la legge rende...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6799 del 4 febbraio 1997
«In tema di competenza per territorio nel procedimento di sorveglianza relativo a soggetti sottoposti allo speciale programma di protezione per i collaboratori di giustizia, l'art. 13 ter comma terzo del decreto legge 15 gennaio 1991 n. 8,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3195 del 14 febbraio 2007
«La domanda proposta da ex dipendenti pubblici (nella specie del Ministero della Pubblica Istruzione) nei confronti dell'Inpdap, diretta alla dichiarazione del diritto al beneficio pensionistico di cui all'art. 13, comma ottavo, della legge n. 257...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3206 del 26 marzo 1998
«La controversia promossa da lavoratore nei confronti dell'Inps quale gestore del fondo di garanzia di cui alla legge 29 maggio 1982, n. 297, e all'art. 1 del D.L.vo 27 gennaio 1992, n. 80 (di attuazione della direttiva CEE 80/1987 in materia di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3540 del 13 febbraio 2013
«...parte dell'Inps avverso una sentenza favorevole all'istante, non fa venir meno l'interesse dell'Istituto ad ottenere, in sede giurisdizionale, l'accertamento dell'insussistenza dei presupposti di legge richiesti per la concessione del beneficio.»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 5503 del 8 marzo 2011
«La mancata fruizione di pensioni dirette di invalidità a carico dell'assicurazione generale obbligatoria costituisce - come previsto dall'art. 9 d.l. 22 dicembre 1981, n. 791, convertito in legge 26 febbraio 1982, n. 54 - requisito costitutivo del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3116 del 17 febbraio 2004
«Agli interessi sui ratei arretrati dei crediti previdenziali e assistenziali maturati, prima della liquidazione, sia anteriormente che posteriormente all'entrata in vigore della legge n. 412 del 1991 si applica il termine di prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5088 del 3 giugno 1996
«Né a diversa conclusione può pervenirsi nel caso in cui si contesti la mancata ammissione della parte al godimento del beneficio della purgazione della mora, a norma dell'art. 55 della legge n. 392 del 1978, poiché la relativa richiesta è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2288 del 25 giugno 1992
«Una riguarda il reato cui la circostanza aggravante può essere applicata, dato che la prima può essere applicata a qualunque reato, salvo che la legge disponga altrimenti, mentre la seconda si applica soltanto ai reati previsti dagli artt. 71 e 72...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28707 del 4 luglio 2013
«La valutazione della sussistenza dei presupposti per l'adozione di una sanzione sostitutiva è legata agli stessi criteri previsti dalla legge per la determinazione della pena, e quindi il giudizio prognostico positivo cui è subordinata la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 853 del 13 marzo 1998
«In tema di liberazione condizionale, il fatto che il condannato si trovi in regime di differimento dell'esecuzione della pena, per la sussistenza di taluna delle ragioni indicate negli articoli 146 e 147 c.p., non può essere di ostacolo alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7751 del 24 luglio 1991
«Gli istituti del perdono giudiziale e della sospensione condizionale della pena non si fondano sugli stessi presupposti e criteri, stante il diverso effetto che da ciascuno di essi deriva, rappresentato nel primo dalla estinzione del reato che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45756 del 6 dicembre 2007
«Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è diverso da quello della sospensione condizionale della pena perchè, mentre quest'ultima ha l'obiettivo di sottrarre alla punizione il colpevole che presenti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 171 del 11 gennaio 1997
«In tema di «condono edilizio», qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuati da persona diversa dall'imputato, quest'ultimo non può trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1877 del 22 giugno 1994
«Poiché, ai sensi dell'art. 183, comma 1, c.p., la causa estintiva opera al momento del suo intervento, la fruizione del beneficio dell'indulto, ancorché necessariamente oggetto di successiva ricognizione giudiziale, deve ritenersi avvenuta già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12628 del 20 settembre 1990
«L'interesse all'applicazione della causa estintiva della pena, una volta che sia intervenuta la sospensione condizionale della pena, può insorgere successivamente, qualora il condannato non si astenga dal commettere reati entro i termini stabiliti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17208 del 28 aprile 2001
«In tema di misure alternative alla detenzione, il divieto di concessione del beneficio della detenzione domiciliare ai condannati per i reati di cui all'art. 4 bis della legge n. 354 del 1975 non è applicabile nel caso in cui sussistano le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3921 del 23 novembre 1992
«In materia di indulto il disposto del secondo comma dell'art. 174 c.p. secondo il quale «nel concorso di più reati, l'indulto si applica una sola volta, dopo cumulate le pene», ha lo scopo di impedire il superamento dei limiti di legge mediante...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17480 del 19 maggio 2006
«La nuova formulazione dell'art. 163 c.p. — introdotta con la legge 11 giugno 2004, n. 145, in virtù della quale si tiene conto per la sospensione condizionale della pena solo di quella detentiva, si applica anche ai procedimenti per i quali alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7225 del 27 febbraio 2006
«È legittimo il diniego della sospensione condizionale della pena qualora si tratti di reato attribuito alla competenza del giudice di pace (nella specie delitto di lesioni personali), commesso prima della data di entrata in vigore del D.L.vo n....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21730 del 7 maggio 2004
«Il divieto di applicazione della sospensione condizionale della pena per più di due volte, non ricorre nel caso in cui l'imputato abbia in precedenza riportato due condanne, a pena sospesa per reato depenalizzato da una legge successiva, giacché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1477 del 10 gennaio 2001
«La sospensione condizionale della pena può essere concessa — entro i limiti di legge — non solo a chi è stato condannato con una unica sentenza per più reati uniti dal vincolo della continuazione, ma anche a chi sia dichiarato colpevole con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15917 del 29 novembre 1990
«Nell'ipotesi di irrogazione congiunta di una pena detentiva, non superiore ai limiti previsti dall'art. 163 c.p., e di pena pecuniaria, il beneficio della sospensione condizionale può essere concesso soltanto se a detta pena detentiva sia stata...»