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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18595 del 5 dicembre 2003
«Nel procedimento per cassazione, che non consente alcuna forma d'istruzione probatoria, è preclusa la produzione di documenti ovvero di altre cose materiali che servano come mezzi di prova di fatti posti a fondamento della domanda o delle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2409 del 16 giugno 1975
«Nel ricorso per cassazione proposto, ai sensi dell'art. 360 primo comma n. 1, c.p.c., per motivi attinenti alla giurisdizione, opera il divieto di produrre nuovi documenti, di cui all'art. 372 primo comma, c.p.c.; detto divieto è inapplicabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7248 del 25 marzo 2009
«Spetta alla Corte di cassazione adita in sede di ricorso contro la sentenza di appello del giudice di merito pronunciarsi, ai sensi dell'art. 385 cod. proc. civ., con la sentenza di rigetto, sul diritto al rimborso delle spese processuali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6940 del 7 maggio 2003
«Quando il giudice di merito dichiari il difetto di giurisdizione dell'autorità giudiziaria ordinaria e la statuizione sul punto non formi oggetto di specifica impugnazione, la pronuncia sulla giurisdizione deve ritenersi assistita dall'efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1173 del 17 febbraio 1990
«La domanda di risarcimento dei danni, ai sensi dell'art. 96 c.p.c., per responsabilità processuale aggravata, che venga proposta in relazione all'esperimento da parte dell'avversario di regolamento preventivo di giurisdizione a meri fini dilatori,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18240 del 21 dicembre 2002
«La rinuncia alla doglianza proposta con il ricorso è inammissibile dopo la discussione dei motivi di ricorso e non può essere contenuta nelle brevi osservazioni scritte ex art. 379, ultima parte, c.p.c., le quali hanno la finalità di consentire...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 24743 del 23 novembre 2011
«Il potere della Corte di cassazione di dichiarare d'ufficio che l'azione non poteva essere proposta, previsto dall'art. 382, terzo comma, secondo inciso, c.p.c., può essere esercitato anche in sede di regolamento di competenza, nell'ipotesi in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25250 del 8 novembre 2013
«Qualora il giudice di appello abbia illegittimamente rimesso al giudice di primo grado la causa per omessa integrazione del contraddittorio e la Corte di cassazione rilevi detto errore commesso dal giudice di secondo grado, la causa va cassata con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16218 del 28 dicembre 2001
«A norma dell'art. 386 c.p.c., la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, identificabile non già in base al criterio della cosiddetta prospettazione (ossia avendo riguardo alle deduzioni ed alle richieste formalmente...»
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Cassazione civile, sentenza n. 985 del 12 maggio 1967
«L'impugnazione immediata di sentenza non definitiva, proposta dopo la riserva di gravame, costituisce prematuro esercizio del potere d'impugnazione, ma non lo consuma, onde, dopo la pronuncia della sentenza definitiva, non è preclusa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5391 del 5 marzo 2013
«L'azione proposta a norma dell'art. 389 c.p.c. prescinde da ogni valutazione soggettiva circa il contegno dell'"accipiens", sicché, per il semplice fatto che una sentenza esecutiva sia stata riformata all'esito del giudizio di cassazione, colui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21699 del 20 ottobre 2011
«L'azione di restituzione e riduzione in pristino, che venga proposta, a norma dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9480 del 21 aprile 2010
«L'azione di restituzione che venga proposta, ai sensi dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non va ricondotta allo schema...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2841 del 13 giugno 1989
«L'azione di restituzione o riduzione in ripristino, che venga proposta, a norma dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19153 del 6 novembre 2012
«In ipotesi di cassazione con rinvio il giudizio di rinvio e quello avente ad oggetto la restituzione dei beni consegnati o delle somme pagate in virtù della sentenza cassata sono tra loro autonomi, onde possono essere celebrati separatamente e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11490 del 21 giugno 2004
«In caso di cassazione con rinvio, la domanda di restituzione di quanto prestato in esecuzione della sentenza d'appello poi cassata può essere proposta non solo introducendo con atto di citazione un nuovo, distinto giudizio ma anche in sede di atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 49 del 7 gennaio 1999
«Anche quando la Corte di cassazione, annullando la sentenza impugnata, decide la causa nel merito, ai sensi dell'art. 384 c.p.p. così come modificato dalla L. n. 353 del 1990, non è ammissibile nella stessa sede di legittimità, la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 13715 del 30 maggio 2013
«La necessità di assicurare l'economia dei giudizi e di interpretare le norme processali - in conformità con l'art. 111 Cost. - nel senso di garantire la ragionevole durata del processo comporta ce, anche nel giudizio di cassazione, nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16341 del 13 luglio 2009
«La produzione, nel corso del giudizio di cassazione, del verbale di conciliazione tra le parti, dimostra che è venuto meno l'interesse del ricorrente all'impugnazione, con la conseguenza che il ricorso va dichiarato inammissibile per essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21876 del 19 ottobre 2007
«In tema di giudizio di cassazione e di procedimento per la decisione in camera di consiglio, il difetto di coordinamento tra la disposizione dell'art. 390, primo comma, c.p.c., secondo cui la parte può rinunziare al ricorso per cassazione «finchè...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19299 del 3 ottobre 2005
«Le pretese restitutorie conseguenti alla riforma in appello della sentenza di primo grado possono trovare ingresso nella fase di gravame al fine di precostituire il titolo esecutivo per la restituzione (non conseguendo tale effetto alla mera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4798 del 2 maggio 1991
«L'opposizione di terzo deve essere proposta davanti al giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata. Siffatta competenza, per il suo carattere funzionale inderogabile, non può subire eccezioni per ragioni di connessione, ivi compresa quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 514 del 5 febbraio 1977
«Il rimedio dell'opposizione di terzo ordinaria, che si inquadra tra i mezzi di impugnazione previsti dal vigente sistema processuale (art. 323 c.p.c.) ha carattere di azione rescissoria autonoma, distinta dall'azione che ha formato oggetto e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6416 del 1 luglio 1998
«L'opposizione di terzo a norma dell'art. 404, primo comma, c.p.c., costituendo un'impugnazione della decisione contro la quale è proposta comporta il litisconsorzio necessario fra tutte le parti del giudizio conclusosi con la sentenza impugnata....»
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Cassazione civile, sentenza n. 2301 del 31 agosto 1966
«L'opposizione di terzo deve essere proposta nei confronti di tutte le parti fra le quali fu pronunciata la sentenza impugnata.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12266 del 17 luglio 2012
«Nell'ipotesi in cui sia accolta l'opposizione di terzo, di cui all'art. 404, primo comma, c.p.c., proposta avverso sentenza di "negatoria servitutis" dal comproprietario del fondo preteso dominante, il giudicato formatosi in forza di tale sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2134 del 24 febbraio 1995
«Qualora l'opposizione di terzo sia stata proposta al giudice di secondo grado, la rimessione della causa al primo giudice deve essere disposta, in applicazione del principio del doppio grado di giurisdizione, solo se il giudice d'appello consideri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4065 del 11 maggio 1990
«Qualora l'opposizione di terzo sia proposta davanti ad un giudice d'appello, questi, una volta ritenuta l'ammissibilità dell'opposizione e dichiarata l'inefficacia del giudicato lesivo dei diritti del terzo, esaurisce il suo compito senza poter...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4831 del 14 novembre 1989
«Il conciliatore, avanti al quale sia stata proposta opposizione di terzo ai sensi degli artt. 404 e 405 c.p.c., è competente a disporre la sospensione dell'esecuzione, poiché il riferimento fatto dall'art. 407 all'art. 373 c.p.c. attiene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4324 del 27 giugno 1988
«La sentenza che accoglie l'opposizione di terzo revocatoria ex art. 404, secondo comma, c.p.c., proposta da un avente causa o da un creditore di una delle parti avverso la sentenza passata in giudicato o comunque esecutiva (ovvero il decreto...»