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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3517 del 20 marzo 1992
«Ove le reiterate assenze del lavoratore risultino riconducibili ad un'unica affezione che trovi la sua causa, ancorché non esclusiva, nelle particolari modalità di esecuzione della prestazione, sì che la prosecuzione del lavoro espletato negli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7037 del 28 marzo 2011
«Mentre nel licenziamento disciplinare vi è l'esigenza della immediatezza del recesso, volta a garantire la pienezza del diritto di difesa all'incolpato, nel licenziamento per superamento del periodo di comporto per malattia l'interesse del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6143 del 22 marzo 2005
«Anche nel caso di licenziamento per superamento del periodo di comporto, vale la regola generale dell'immodificabilità delle ragioni comunicate come motivo di licenziamento, posta a garanzia del lavoratore — il quale vedrebbe altrimenti frustrata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16696 del 24 agosto 2004
«La sussistenza delle condizioni legittimanti il potere di recesso disciplinato dall'art. 2110 c.c. deve essere verificata al momento del suo esercizio, atteso che il superamento del periodo di comporto non implica la risoluzione automatica del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9896 del 20 giugno 2003
«La sospensione del termine di preavviso del licenziamento durante il decorso della malattia del lavoratore, con conseguente inefficacia del licenziamento fino alla cessazione della malattia o dell'esaurimento del periodo di comporto, costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 716 del 24 gennaio 1997
«Con riferimento al licenziamento che trovi giustificazione nelle assenze per malattia del lavoratore, la disciplina speciale posta dall'art. 2110 c.c. trova applicazione in luogo di quella sui licenziamenti individuali dettata dalla legge n. 604...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7730 del 23 aprile 2004
«Nell'ipotesi di rapporto di lavoro con invalido assunto obbligatoriamente ai sensi della legge 12 aprile 1968, n. 482, le assenze dovute a malattie collegate con lo stato di invalidità non possono essere computate nel periodo di comporto, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6601 del 12 giugno 1995
«Nella determinazione, con il criterio dell'equità, del tempo massimo del periodo di comporto per assenze frazionate, in mancanza di una disciplina collettiva delle conseguenze di tali assenze, il giudice deve tendere ad assimilare quanto più...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15820 del 6 luglio 2009
«Esse, pertanto, trovano applicazione anche in presenza di interventi legislativi diretti a disciplinare cessioni di aziende o di loro rami, a meno che la loro inapplicabilità sia espressamente prevista o dall'intero contesto dell'intervento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11622 del 2 agosto 2002
«Perché si abbia trasferimento d'impresa, ai fini della direttiva comunitaria 77/187 e succ. mod. come interpretata dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, l'entità oggetto di trasferimento deve, successivamente al medesimo, conservare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8617 del 23 giugno 2001
«Ai sensi dell'art. 2119, secondo comma, c.c., la cessazione del rapporto di lavoro non deriva automaticamente dal fallimento dell'imprenditore o dalla liquidazione coatta amministrativa dell'azienda, ma può aversi o per effetto del licenziamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3512 del 9 marzo 2001
«L'istituto del trasferimento di azienda, cui consegue la tutela dei lavoratori, ai sensi dell'art. 2112 c.c. e secondo le finalità protettive indicate dalla Direttiva del Consiglio delle comunità europee 14 febbraio 1977, n. 187, presuppone che, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8465 del 13 aprile 2011
«In tema di trasferimento d'azienda, l'art. 2112 c.c., nel testo (applicabile "ratione temporis") modificato dall'art. 47 della legge n. 428 del 1990 e antecedente alla novella introdotta con il d.l.vo n. 18 del 2001, comprendeva espressamente - in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13171 del 8 giugno 2009
«La citata direttiva del 1998 richiede, pertanto, che il ramo d'azienda oggetto del trasferimento costituisca un'entità economica con propria identità, intesa come insieme di mezzi organizzati per un'attività economica, essenziale o accessoria, e,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26668 del 6 dicembre 2005
«Premesso che la disciplina dettata dall'art. 2112 c.c. (in ordine alla successione dell'imprenditore cessionario all'imprenditore cedente nel rapporto di lavoro) trova applicazione non solo nel caso di trasferimento dell'intera azienda, ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 206 del 10 gennaio 2004
«L'art. 2112 c.c., anche nel testo anteriore alle modifiche di cui al D.L.vo n. 18 del 2001, attuativo della direttiva comunitaria n. 50 del 1998, consente, letto in linea con la giurisprudenza comunitaria formatasi in merito alla interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15105 del 25 ottobre 2002
«La disciplina dettata dall'art. 2112 c.c. e dall'art. 47 legge 428/1990 (in ordine alla successione dell'imprenditore cessionario all'imprenditore cedente nel rapporto di lavoro) trova applicazione non solo nel caso di trasferimento dell'intera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10193 del 12 luglio 2002
«Si ha trasferimento di azienda - anche in base alla nozione indicata dalla giurisprudenza comunitaria e dalla Direttiva CE n. 50 del 1998 - ogni volta che venga ceduto un insieme di elementi costituenti un complesso organico e funzionalmente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15495 del 11 giugno 2008
«Il preavviso di licenziamento non ha efficacia reale, bensì obbligatoria, con la conseguenza che, nell'ipotesi in cui una delle parti eserciti la facoltà di recedere con effetto immediato, il rapporto si risolve immediatamente, con l'unico obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9031 del 12 maggio 2004
«Si ha trasferimento di azienda in tutti i casi in cui, ferma restando l'organizzazione del complesso di beni destinati all'esercizio dell'attività economica, ne muta il titolare; in questo caso, i rapporti di lavoro preesistenti al trasferimento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8179 del 16 giugno 2001
«In caso di trasferimento di azienda, i debiti contratti dall'alienante nei confronti degli istituti previdenziali per l'omesso versamento dei contributi obbligatori, esistenti al momento del trasferimento, costituiscono debiti inerenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22105 del 19 ottobre 2009
«La transazione conclusa tra dipendente e datore di lavoro avente ad oggetto la risoluzione del rapporto di lavoro - che non rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 2113 c.c. in quanto, anche quando è garantita la stabilità del posto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18285 del 13 agosto 2009
«Nell'ipotesi in cui la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, o le dimissioni (riferibili ad un diritto disponibile del lavoratore e quindi sottratte alla disciplina dell'art. 2113 c.c.) siano poste in essere nell'ambito di un contesto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2734 del 12 febbraio 2004
«...viene disciplinata attraverso norme inderogabili, salvo che vi sia espressa previsione contraria. Ne consegue che è annullabile la transazione riguardante diritti di natura retributiva come il compenso per il plus orario e relativi accessori.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13134 del 3 ottobre 2000
«Il lavoratore pub liberamente disporre del diritto di impugnare il licenziamento, facendone oggetto di rinunce o transazioni, che sono sottratte alla disciplina dell'art. 2113 c.c., che considera invalidi e perciò impugnabili i soli atti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3345 del 21 marzo 2000
«La mera accettazione del trattamento di fine rapporto ancorché non accompagnata da alcuna riserva non può essere interpretata, per assoluto difetto di concludenza, come tacita dichiarazione di rinuncia ai diritti derivanti dall'illegittimità del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15371 del 14 ottobre 2003
«La quietanza liberatoria rilasciata dal lavoratore al proprio datore di lavoro - inserita nel caso di specie all'interno di un verbale di conciliazione - non può integrare una rinuncia a tutti gli eventuali diritti connessi al rapporto, e alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6092 del 29 maggio 1991
«Ai fini del risarcimento del danno da omissione contributiva ex art. 2116 c.c. l'inerzia dell'assicurato che non abbia provveduto per lungo tempo a chiedere all'istituto previdenziale il controllo sulla propria posizione assicurativa non può...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5611 del 18 maggio 1991
«Il carattere dell'intangibilità della retribuzione, inderogabilmente sancito dall'art. 2099 c.c. ed accentuato, con riguardo alla retribuzione corrisposta sotto forma di contributi a fondi aziendali, dall'art. 2117 dello stesso codice, il quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12942 del 22 novembre 1999
«Il recesso dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato può attuarsi unicamente nella duplice forma del licenziamento intimato dal datore di lavoro ovvero delle dimissioni rassegnate dal lavoratore; pertanto, mentre è possibile che le parti...»