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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2983 del 15 aprile 1988
«La clausola compromissoria cosiddetta binaria, che devolva determinate controversie alla decisione di tre arbitri, due dei quali da nominare da ciascuna delle parti, ed il terzo, in caso di disaccordo, dal presidente del tribunale, può trovare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4856 del 4 maggio 1995
«Anche con riguardo al compromesso ed alla clausola compromissoria, il requisito della forma scritta ad substantiam (artt. 807, 808 c.p.c.) non richiede che la volontà negoziale sia espressa con un unico documento che rechi la sottoscrizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 922 del 20 gennaio 2010
«Il decreto che autorizza la formazione dell'inventario, ai sensi dell'art. 769 c.p.c., e quello che concede la proroga del termine per la redazione del medesimo sono provvedimenti emessi all'esito di un procedimento di cui è parte il solo istante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1044 del 5 aprile 1968
«Il procedimento per l'apposizione e la rimozione dei sigilli ha natura cautelare e provvisoria, a volte strumentale rispetto al procedimento per la formazione dell'inventario. La sua finalità è quella di identificare e conservare dei beni facenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 920 del 7 marzo 1977
«Il decreto ingiuntivo emesso a carico di una persona in qualità di erede del debitore, o di rappresentante dell'eredità, contiene una implicita decisione sulla sussistenza di detta qualità, e, pertanto, conferisce all'ingiunto l'interesse a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 666 del 1 febbraio 1990
«Il provvedimento in camera di consiglio, statuente la revoca dell'amministratore del condominio, ha efficacia, ai sensi dell'art. 741 c.p.c., dalla data dell'inutile spirare del termine per il reclamo avverso di esso, e non già dalla data della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6272 del 30 marzo 2004
«In tutti i procedimenti riguardanti le pretese del coniuge divorziato sulla pensione di reversibilità si applica il rito camerale; tuttavia, l'adozione del rito ordinario non costituisce motivo di nullità, sia perché questa non è sancita da alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2776 del 13 febbraio 2004
«La motivazione del decreto che conclude il procedimento camerale è necessaria, ai sensi dell'art. 737 c.p.c. e dell'art. 111 Cost., affinché possano essere individuati il thema decidendum e le ragioni della decisione, ma può essere sommaria e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8513 del 14 giugno 2002
«In tema di espulsione dello straniero dal territorio dello Stato, il decreto del Tribunale, emesso a seguito di opposizione al decreto prefettizio, essendo provvedimento giurisdizionale di natura decisoria, deve essere, ai sensi dell'art. 111...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16219 del 16 giugno 2008
«Il principio stabilito dall'art. 727 c.p.c., in virtù del quale nello scioglimento della comunione il giudice deve formare lotti comprensivi di eguali quantità di beni mobili, immobili e crediti, non ha natura assoluta e vincolante, ma costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2078 del 7 luglio 1971
«L'esame diretto dell'inabilitando da parte del giudice istruttore costituisce un presupposto per la pronuncia ed il mezzo di prova più importante e rilevante, tanto che il giudice può trarre anche solo da esso gli elementi utili per la propria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 312 del 30 gennaio 1976
«L'art. 699 c.p.c., prescrivendo che nel caso di richiesta di accertamento tecnico preventivo avanzata in corso di giudizio, il giudice provveda con ordinanza, esclude che in tal caso si possa provvedere anche con decreto, che è previsto, invece,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23693 del 9 novembre 2009
«L'acquisizione della relazione di accertamento tecnico preventivo tra le fonti che il giudice di merito utilizza per l'accertamento dei fatti di causa non deve necessariamente avvenire a mezzo di un provvedimento formale, bastando anche la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2145 del 11 maggio 1989
«Ai sensi dell'art. 26 della L. n. 11 del 1971, alla sezione specializzata agraria, sono riservati i provvedimenti di istruzione preventiva, in riferimento ai giudizi ad essa devoluti, anche nel caso dell'eccezionale urgenza di cui all'art. 693,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2769 del 2 agosto 1968
«Deve ritenersi ammissibile l'opposizione all'esecuzione dell'ordinanza emessa dal pretore ai sensi dell'art. 691 c.p.c. per la rimessa in pristino stato delle cose manomesse in violazione dei provvedimenti immediati presi dal giudice a seguito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10992 del 14 luglio 2003
«Il sequestro liberatorio, previsto dall'art. 687 c.p.c., può essere disposto dal giudice solo in presenza di una richiesta ad iniziativa del debitore, nel caso in cui il debitore medesimo contesti il debito, o abbia dubbi sulla individuazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5078 del 11 giugno 1987
«Il sequestro (c.d. liberatorio) delle somme o delle cose che il debitore mette a disposizione del creditore per la propria liberazione può essere disposto ai sensi dell'art. 687 c.p.c. quando sia controverso l'obbligo o il modo di pagamento o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 951 del 18 febbraio 1986
«La procedura di correzione degli errori materiali della sentenza richiede l'istanza della parte interessata e non è più esperibile quando avverso la stessa decisione sia già stato proposto appello, giacché in questo caso l'impugnazione assorbe...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7307 del 3 luglio 1993
«Il disposto dell'art. 678 c.p.c. — secondo cui, in caso di sequestro di crediti, il giudice della convalida e dell'accertamento dell'obbligo del terzo è unico e decide con la stessa sentenza — non esclude che, in base ai principi generali in tema...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9692 del 17 luglio 2001
«Nel sequestro giudiziario, il custode — anche se non è legittimato a chiedere l'accertamento della titolarità di un diritto reale sul bene sequestrato, essendo la sua legittimazione correlata a situazioni sorte nel corso della sua amministrazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 265 del 19 gennaio 1977
«Il nostro ordinamento ammette la sentenza condizionale quando l'evento futuro e incerto, cui viene subordinato l'efficacia della condanna, costituisce elemento accidentale della decisione, così formulata per economia di giudizio e per evitare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4016 del 18 febbraio 2008
«Nel procedimento per convalida di sfratto, la questione di competenza, come ogni altra questione volta a contestare la domanda di merito, può ben essere sollevata già nell'udienza di comparizione, anche al fine di contrastare l'accoglimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4573 del 7 dicembre 1976
«Nel procedimento di sfratto, qualora il convenuto deduca il diritto di proprietà sull'immobile locato, non al limitato fine di ottenere il rigetto della domanda, ma allo scopo di conseguire riconvenzionalmente il riconoscimento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3273 del 22 marzo 1995
«Nel caso in cui il precetto sia stato intimato al debitore sulla base dalla sentenza pronunciata in grado d'appello reiettiva dell'opposizione al decreto ingiuntivo, non trova applicazione la norma dell'art. 654 c.p.c. concernente la menzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12943 del 24 luglio 2012
«In materia di procedimento civile, l'applicazione del principio "iura novit curia", di cui all'art. 113, comma primo, c.p.c., fa salva la possibilità per il giudice di assegnare una diversa qualificazione giuridica ai fatti e ai rapporti dedotti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22382 del 21 ottobre 2009
«La regola di decisione secondo diritto, da parte del giudice di pace, ai sensi dell'art. 113, secondo comma, c.p.c. - quale dettata per le controversie di valore non eccedente millecento euro e per quelle derivanti da rapporti giuridici relativi a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9534 del 22 aprile 2009
«Il dovere di osservare i principi informatori della materia, imposto al giudice di pace dall'art. 113, comma secondo, c.p.c. (nel testo risultante dalla parziale dichiarazione di illegittimità costituzionale di cui alla sentenza n. 206 del 2004...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10394 del 8 maggio 2007
«A seguito della sostituzione del secondo comma dell'art. 113 c.p.c., da parte dell'art. 1 del D.L. n. 18 del 2003, convertito, con modificazioni, nella legge n. 63 del 2003 e, quindi, della conseguente introduzione (per i giudizi iniziati dal 10...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5330 del 29 maggio 1998
«Il giudizio di equità del giudice di pace trova posto soltanto nella decisione del merito della causa e per quanto attiene alla regola sostanziale da applicare alla domanda di attribuzione del bene della vita proposta dalla parte. Esso si traduce,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4455 del 5 maggio 1999
«Le disposizioni in tema di regolamento delle spese processuali rientrano tra le regole del processo che devono essere osservate dal giudice di pace anche nel caso di pronuncia secondo equità, cui quel giudice può legittimamente riferirsi per...»