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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12283 del 30 marzo 2005
«Il giudice dell'udienza preliminare, investito della richiesta del P.M. di rinvio a giudizio dell'imputato, non può emettere sentenza di non doversi procedere per la ritenuta sussistenza di una causa di non punibilità senza la previa fissazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 243 del 11 marzo 1999
«Nel caso in cui il pubblico ministero proponga ricorso per saltum avverso la sentenza di non luogo a procedere, ai sensi dell'art. 428 c.p.p., deducendo a sostegno del gravame oltre che il vizio di violazione di legge anche quello di motivazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4693 del 28 aprile 1995
«Il termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere prevista dall'art. 424 c.p.p. decorre, salva l'eventualità contemplata nel secondo comma di detto articolo (redazione e lettura integrale della sentenza all'atto della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6276 del 22 giugno 1996
«Avverso il provvedimento della corte d'appello di applicazione provvisoria di misura coercitiva in attesa di estradizione è proponibile ricorso per cassazione per violazione di legge. Detto vizio inerisce alla legittimità di tale provvedimento e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41281 del 18 dicembre 2006
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, ai sensi dell'articolo 507 c.p.p., può essere esercitato pur quando non vi sia stata precedente acquisizione di prove, e anche con riferimento a prove che le parti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2758 del 3 giugno 1997
«Nell'ipotesi in cui durante gli atti introduttivi venga accertato un difetto di notifica o il mancato rispetto dei termini di comparizione, non va ordinata la restituzione degli atti al Gip per un nuovo decreto di citazione, ma è sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11724 del 24 novembre 1994
«L'omissione nel decreto di citazione a giudizio dell'avvertimento per l'imputato che ha facoltà d'intervenire e di essere eventualmente sentito, non è causa di nullità del decreto stesso. Ed invero, tra i requisiti del decreto di citazione a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 842 del 30 maggio 1994
«Tra i casi di nullità del decreto che dispone il giudizio, elencati in modo tassativo nell'art. 429, comma 2, c.p.p. vigente, non rientrano i vizi attinenti alla notificazione. Ne consegue che il giudice del dibattimento — collegiale o monocratico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38307 del 19 ottobre 2005
«Le relazioni di servizio possono essere considerate atti irripetibili, ed essere pertanto inserite nel fascicolo per il dibattimento, ai sensi dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p., quando contengano la rappresentazione dello stato dei luoghi o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39340 del 21 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è espirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10278 del 23 maggio 2006
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42802 del 18 dicembre 2002
«Le relazioni concernenti l'attività svolta dalla polizia giudiziaria (c.d. relazioni di servizio) sono atti irrepetibili, stante la necessità di immediata documentazione di quanto percepito in uno scritto che ne garantisca la genuinità e lo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37286 del 7 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19678 del 28 aprile 2003
«La richiesta di procedimento di cui agli artt. 9, terzo comma, c.p. e 342 c.p.p. - al pari del rifiuto di dar corso ad una rogatoria dall'estero o per l'estero e del decreto di estradizione - seppure connotata da una larga discrezionalità, riveste...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 115 del 3 gennaio 2013
«Nel giudizio abbreviato sono utilizzabili le relazioni di servizio redatte da ufficiali di polizia giudiziaria che riportino il contenuto di informazioni apprese da colleghi stranieri nel corso di colloqui con finalità investigative»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15091 del 31 marzo 2003
«È abnorme il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare, che accolga solo in parte la richiesta di giudizio abbreviato dell'imputato subordinata ad integrazione probatoria, in quanto al giudice non è riconosciuta altra soluzione tra quella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 627 del 4 giugno 1999
«In tema di patteggiamento le parti, sia quella privata che pubblica, una volta intervenuti l'accordo e la ratifica motivata, non possono più recedere dall'irretrattabile patteggiamento e non possono proporre questioni che trovano una preliminare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 641 del 29 marzo 1999
«In tema di patteggiamento il pubblico ministero che abbia prestato il proprio consenso all'applicazione della pena non può poi dolersi con impugnazione della successiva ratifica dei fatti da parte del giudice, nemmeno sotto il profilo del difetto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3251 del 5 gennaio 2000
«Deve ritenersi viziata da violazione di legge ed illogicità manifesta la sentenza con la quale il Gip, applicando la pena su richiesta delle parti, dichiari compensate integralmente le spese nei confronti della parte civile, sul rilievo che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 731 del 12 marzo 1993
«La declaratoria della colpevolezza dell'imputato è incompatibile con il giudizio ex art. 444 c.p.p.; peraltro nel caso in cui erroneamente essa sia contenuta nella relativa sentenza, ciò non costituisce vizio tale da invalidare nel suo complesso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1693 del 1 giugno 2000
«In caso di motivi di ricorso affetti da vizi che ne comportano l'inammissibilità originaria (per difetto dei requisiti genetici della specificità e dell'interesse) deve ritenersi che, nonostante la proposizione di siffatta impugnazione, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1130 del 17 maggio 1999
«Ove il controllo del giudice si sia svolto correttamente e non sia emersa in quella sede, allo stato degli atti, la presenza di una delle cause di non punibilità contemplate dall'art. 129 c.p.p., il vizio di motivazione della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1661 del 2 maggio 1995
«Qualora il giudice abbia applicato la pena nei termini di cui all'accordo intervenuto tra le parti, l'imputato ha la facoltà di denunciare in sede di legittimità l'esistenza di vizi della decisione attinenti a situazioni che ne imponevano il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10420 del 16 novembre 1993
«Con la sentenza di applicazione della pena, su richiesta delle parti, per il reato di cui all'art. 20, lettera b), L. 28 febbraio 1985, n. 47 non può essere ordinato il dissequestro delle opere, che faccia parte delle condizioni stipulate tra le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 994 del 29 aprile 1998
«Nei reati di concussione o corruzione il danaro dato o promesso al pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio è qualificabile come «prezzo» e non come «profitto» del reato, atteso che la dazione o promessa precede la consumazione o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6193 del 27 maggio 1995
«La richiesta di applicazione della pena è atto riservato personalmente all'imputato; essa non compete al difensore, il quale può proporla soltanto se vi è specificamente abilitato a mezzo di procura speciale. Al procuratore speciale non è però...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23615 del 7 aprile 2005
«Il delitto di frode processuale, reato di pericolo a consumazione anticipata, è integrato da qualsiasi immutazione artificiale dello stato dei luoghi o delle cose, commessa al fine di inquinare le fonti di prova o di ingannare il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16446 del 21 aprile 2001
«Il mancato rispetto del termine di sei mesi dalla data in cui il nome della persona alla quale il reato è attribuito è iscritto nel registro delle notizie di reato, entro il quale il pubblico ministero deve chiedere al giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49587 del 5 luglio 2001
«Il vizio di mancata assunzione di prova decisiva è configurabile solo allorché la denegata prova, confrontata con le ragioni addotte a sostegno della decisione, sia di tal natura da poter determinare una diversa conclusione del processo, ma non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 176 del 5 gennaio 2006
«Il reato di falsità ideologica in atti pubblici è configurabile anche con riguardo ad atti dispositivi o negoziali della pubblica amministrazione. Tuttavia, quando la loro adozione risulta rimessa dalla legge ad apprezzamento discrezionale della...»