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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9326 del 18 settembre 1998
«È ammissibile il ricorso per cassazione proposto con un unico atto sia contro la sentenza d'appello che contro quella emessa nel giudizio di revocazione; tuttavia, poiché il nuovo testo dell'art. 398 c.p.c. non prevede che la proposizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1079 del 23 febbraio 1981
«La pronuncia resa sull'impugnazione per revocazione di una sentenza di secondo grado, ai sensi dell'art. 403 secondo comma c.p.c., è impugnabile esclusivamente con il ricorso per cassazione, e non anche, pertanto, con l'appello.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1975 del 27 aprile 1978
«La sopravvenuta revocazione, ai sensi dell'art. 395 c.p.c., della sentenza impugnata con ricorso per cassazione elide l'interesse delle parti a conseguire una pronuncia sul ricorso medesimo, e, pertanto, comporta cessazione della materia del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2137 del 27 maggio 1975
«È impugnabile con ricorso per cassazione, e non con appello, la sentenza pronunciata su opposizione di terzo contro una sentenza in grado di appello.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2080 del 23 maggio 1975
«...in giudicato, poiché il giudizio di opposizione si svolge davanti allo stesso giudice in primo grado, la sentenza che definisce tale giudizio in quel grado è impugnabile con appello, e, pertanto, non è ammissibile il ricorso per cassazione.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2576 del 2 febbraio 2009
«Ne consegue che l'art. 412-quater cod. proc. civ. va interpretato nel senso che disciplini un unico regime di impugnazione del lodo irrituale, sia che questo sia previsto dalla contrattazione collettiva, sia che risulti introdotto ex lege - per il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4025 del 23 febbraio 2006
«Riveste carattere irrituale il procedimento arbitrale intentato, ai sensi dell'art. 7 della legge n. 300 del 1970, da un lavoratore per l'impugnazione di una sanzione disciplinare dinanzi al collegio arbitrale, con la conseguente applicabilità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15817 del 13 agosto 2004
«Nel rito del lavoro la valutazione di nullità del ricorso introduttivo — per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione degli elementi di fatto e delle ragioni di diritto su cui si fonda — non è attività riservata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7089 del 7 luglio 1999
«Nel rito del lavoro la nullità del ricorso introduttivo per mancanza dei requisiti di cui all'art. 414 nn. 3 e 4 c.p.c. è insanabile e rilevabile d'ufficio, e quindi è deducibile per la prima volta davanti alla Corte di cassazione, la quale —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23745 del 17 settembre 2008
«Infatti, anche prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 40 del 2006 che, nel modificare l'art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., ha posto sullo stesso piano, tra i motivi di ricorso, la violazione e la falsa applicazione di norme di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 752 del 16 gennaio 2007
«La notifica del ricorso per cassazione all'autorità amministrativa anziché all'Avvocatura dello Stato è possibile solo nell'ipotesi eccezionale di cui all'art. 23, quarto comma della legge n. 689 del 1981, che permette all'autorità, ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5689 del 21 maggio 1991
«Il provvedimento del giudice del lavoro che neghi la sussistenza delle condizioni necessarie per l'ammissibilità dell'intervento volontario del terzo (art. 419 c.p.c.) ha contenuto decisorio ma non definitivo e pertanto non è impugnabile con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16145 del 21 dicembre 2001
«La nullità del suddetto atto si trasmette agli atti successivi che ne dipendono, onde non può negarsi l'interesse ad affermare che l'ordine di rinnovazione è stato impartito al di fuori delle ipotesi consentite in chi, destinatario inottemperante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6023 del 12 marzo 2009
«Nel rito del lavoro, il mancato esercizio da parte del giudice dei poteri ufficiosi ex art. 421 cod. proc. civ., preordinato al superamento di una meccanica applicazione della regola di giudizio fondata sull'onere della prova, non è censurabile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14731 del 26 giugno 2006
«Nel rito del lavoro, ai sensi di quanto disposto dagli artt. 421 e 437 c.p.c., l'uso dei poteri istruttori da parte del giudice non ha carattere discrezionale, ma costituisce un potere-dovere del cui esercizio o mancato esercizio il giudice è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 880 del 13 febbraio 1989
«...sostanziale della sentenza e, pertanto, non è suscettibile di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 della Costituzione, che concerne provvedimenti di carattere decisorio in relazione ai quali l'ordinamento non apporti altri rimedi.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18261 del 12 agosto 2009
«...sindacali, ai sensi dell'art. 425 quarto comma, c.p.c., restando onere della parte che lamenti il mancato esercizio di detto potere indicare, con il ricorso per cassazione, il momento ed il modo con cui ne abbia sollecitato l'esercizio.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19345 del 18 settembre 2007
«L'ordinanza con la quale il giudice del lavoro dispone il mutamento del rito e rimette la causa promossa con il rito speciale al capo dell'ufficio per l'assegnazione ad una sezione ordinaria non ha contenuto decisorio e non ha portata vincolante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3924 del 12 giugno 1986
«...di lavoro anche per quanto riguarda l'operatività, in relazione al termine per la proposizione del ricorso per cassazione, dell'art. 3 della L. 7 ottobre 1969, n. 742, circa l'esclusione della sospensione dei termini nel periodo feriale.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5603 del 6 novembre 1984
«Avverso l'ordinanza, con la quale il giudice d'appello, nel rito del lavoro, sospende in tutto od in parte la provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado (art. 431, terzo e quarto comma c.p.c.), non è esperibile il ricorso per cassazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6517 del 30 novembre 1982
«Nel rito del lavoro, il principio generale dell'impugnabilità della sentenza solo dopo che, con il deposito in cancelleria del testo della stessa, completo di dispositivo e motivazione, sia venuto a compimento il relativo procedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9069 del 2 maggio 2005
«In mancanza di espressa previsione in deroga alle disposizioni generali (quale quella prevista per il ricorso per cassazione dall'art. 134 att. c.p.c., non suscettibile di applicazione analogica) il deposito presso la cancelleria a mani del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4461 del 15 aprile 1993
«Nel rito del lavoro, l'inosservanza, in sede di ricorso in appello, del termine dilatorio a comparire non comporta la nullità dello stesso atto di appello, bensì quella della sua notificazione, sanabile ex tunc per effetto di spontanea...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1100 del 5 febbraio 1991
«Il valore della controversia di lavoro, ai fini dell'applicabilità della regola dell'art. 440 c.p.c. (sull'inappellabilità — e la conseguente ricorribilità per cassazione — delle sentenze che hanno deciso una controversia di valore non superiore a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3290 del 13 maggio 1983
«Nel caso in cui una sentenza soggetta soltanto al ricorso per cassazione (art. 440 c.p.c.) venga impugnata sia con tale mezzo che con l'appello, va riconosciuta l'ammissibilità del ricorso, ove risulti proposto nel termine di sessanta giorni dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1000 del 12 febbraio 1990
«...del consulente stesso, i quali, ove l'istanza di ricusazione — alla quale non è equiparabile la richiesta di revoca dell'ordinanza di nomina del detto consulente — non sia stata proposta, non sono più deducibili mediante il ricorso per cassazione.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1267 del 6 febbraio 1998
«La non cumulabilità di interessi e rivalutazione relativamente alle prestazioni previdenziali, a norma dell'art. 16 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, può essere dedotta per la prima volta con il ricorso per cassazione, qualora in primo grado e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11116 del 12 dicembre 1996
«In base al principio secondo cui i motivi del ricorso per cassazione non possono investire questioni che non siano state proposte innanzi al giudice di merito e la cui soluzione implicherebbe nuovi accertamenti di fatto, è inammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13228 del 26 novembre 1999
«In tema di depenalizzazione ed applicazione di sanzioni amministrative ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689 (modifiche al sistema penale), il principio generale dell'art. 23, ultimo comma, della citata legge, che stabilisce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5558 del 9 marzo 2007
«...della sentenza di primo grado è inammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111, settimo comma, Cost., poiché il provvedimento ha natura cautelare e non decisoria ed effetti provvisori fino alla decisione definitiva sull'appello.»