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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20359 del 21 ottobre 2005
«Ai fini del riconoscimento della sussistenza della responsabilità da atto illecito ricollegabile all'esercizio di attività pericolosa e del conseguente danno è necessaria l'esistenza del nesso di causalità tra l'attività pericolosa stessa e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15288 del 30 ottobre 2002
«In materia di responsabilità extracontrattuale, ai fini dell'applicazione dell'art. 2050 c.c. il giudizio di pericolosità eventuale dell'attività dev'essere dato secondo una prognosi postuma sulla base dell'esame delle circostanze di fatto che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10382 del 17 luglio 2002
«In tema di responsabilità per esercizio di attività pericolosa (nella specie, produzione e distribuzione di gas in bombole), la presunzione di colpa a carico del danneggiante, posta dell'art. 2050 c.c., presuppone il previo accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6299 del 16 maggio 2000
«L'azione generale di arricchimento ha natura complementare e sussidiaria, potendo essere esercitata solo quando manchi un titolo specifico sul quale possa essere fondato un diritto di credito, talché si differenzia da ogni altra azione, sia per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26514 del 17 dicembre 2009
«Nelle cosiddette vendite "a catena" spettano all'acquirente due azioni: quella contrattuale, che sorge solo nei confronti del diretto venditore, in quanto l'autonomia di ciascun trasferimento non gli consente di rivolgersi contro i precedenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10830 del 11 maggio 2007
«Se la parte che agisce in via risarcitoria deduce a sostegno della propria domanda fatti che possono indifferentemente comportare responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, il suo esclusivo riferimento alle norme sulla responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2577 del 6 marzo 1995
«È ipotizzabile il concorso tra responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale non solo quando lo stesso fatto è imputabile a più autori, a diversi titoli, ma anche quando in capo ad una stessa persona danneggiata sussiste una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1183 del 19 gennaio 2007
«Nel vigente ordinamento alla responsabilità civile è assegnato il compito precipuo di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, anche mediante l'attribuzione al danneggiato di una somma di denaro che tenda a eliminare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19357 del 18 settembre 2007
«Ai fini della risarcibilità del danno patrimoniale conseguente alla riduzione della capacità lavorativa, il giudice, oltre a dover accertare in quale misura la menomazione fisica abbia inciso sulla capacità lavorativa specifica (e questa, a sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13953 del 14 giugno 2007
«Il grado di invalidità di una persona, determinato dai postumi permanenti di una lesione alla sua integrità psicofisica, non si riflette automaticamente nella stessa misura sulla riduzione percentuale della capacità lavorativa specifica e, quindi,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9542 del 29 settembre 1997
«Dal mancato decremento, o addirittura dall'incremento, di reddito di un'impresa familiare, successivamente all'invalidità permanente derivata da un incidente subito da un componente di essa, il giudice del merito non può desumere automaticamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4609 del 23 maggio 1997
«In caso di lesioni riportate da un lavoratore dipendente, deve presumersi — fatta eccezione per la cosiddetta micropermanente — la influenza negativa della invalidità parziale permanente, sulla percezione di speciali compensi per prestazioni di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11048 del 13 maggio 2009
«Nella liquidazione del danno alla persona causato da sinistri stradali è inibito al giudice, per determinare il danno biologico lieve o da micro-permanente, fare riferimento alle tabelle medico-legali approvate con D.M. 3 luglio 2003, quando il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10539 del 9 dicembre 1994
«Nella liquidazione del danno biologico — il quale ha una portata più ampia ed assorbente rispetto al danno alla vita di relazione — il giudice deve considerare anche l'eventuale invalidità permanente e tutti i possibili profili di incidenza della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26972 del 11 novembre 2008
«Il danno non patrimoniale da lesione della salute costituisce una categoria ampia ed omnicomprensiva, nella cui liquidazione il giudice deve tenere conto di tutti i pregiudizi concretamente patiti dalla vittima, ma senza duplicare il risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 755 del 23 gennaio 1995
«È censurabile l'affermazione del giudice di merito — in sede di liquidazione del danno alla persona (nella specie, del danno subito da una bambina) — che la perdita totale della capigliatura non incide in astratto sulla capacità lavorativa e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12958 del 3 dicembre 1991
«Il danno alla vita di relazione, per i profili che non incidono sulla capacità di produrre un reddito, ancorché tenda ad essere assorbito dal danno alla salute (o biologico), tuttavia non si identifica del tutto con questo, atteso che tale danno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2761 del 3 aprile 1990
«Il cosiddetto danno alla vita di relazione - quel tipo di nocumento, cioè, che sinteticamente si risolve nell'impossibilità o nella difficoltà di reintegrarsi nei rapporti sociali e di mantenerli ad un livello normale - non costituisce un aspetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6383 del 1 aprile 2004
«Qualora la lesione dell'integrità fisica e psichica si manifesti in forme suscettibili di alterare o deturpare l'aspetto esteriore della persona, pregiudicandola nei rapporti interpersonali, il giudice deve tenere conto di tale danno estetico in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4677 del 8 maggio 1998
«Gli artt. 19 e 25 legge 24 dicembre 1969 n. 990, per la loro specialità, derogano ai principi generali in materia di fallimento, e segnatamente al disposto di cui all'art. 59 R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (secondo il quale i crediti non pecuniari...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1646 del 14 febbraio 2000
«In tema di liquidazione del danno patrimoniale in favore dei genitori di un soggetto deceduto, qualora venga dedotto non già il generale pregiudizio inerente alla perdita della futura assistenza economica, che i genitori hanno ordinariamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8717 del 4 ottobre 1996
«L'incidenza delle seconde nozze sul diritto al risarcimento del danno, spettante al coniuge di persona deceduta in un sinistro, deve essere valutata dal giudice di merito in concreto, con esclusione di ogni automatismo al fine di accertare in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2698 del 30 marzo 1988
«Il divieto per il giudice di rinvio di assumere nuove prove (salvo che la relativa necessità insorga dalla sentenza di annullamento) non riguarda l'interrogatorio non formale delle parti, il quale non integra un mezzo di prova e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2816 del 23 aprile 1983
«In tema di liquidazione del danno patrimoniale in favore dei genitori per la morte del figlio, l'apprezzamento del giudice del merito deve fondarsi su prove o quanto meno su elementi presuntivi correlati alla personalità della vittima e non su...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16123 del 8 luglio 2010
«In tema di responsabilità civile, il nesso causale è regolato dal principio di cui agli artt. 40 e 41 c.p., per il quale un evento è da considerare causato da un altro se il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo, nonché dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7352 del 26 marzo 2010
«In tema di accertamento probatorio, qualora l'accertamento abbia natura medico-legale e sia diretto a verificare la dipendenza causale di una determinata malattia rispetto ad un'attività lavorativa, trova applicazione il criterio secondo il quale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 576 del 11 gennaio 2008
«In tema di responsabilità civile aquiliana —nella quale vige, alla stregua delle regole di cui agli artt. 40 e 41 c.p., il principio dell'equivalenza delle cause temperato da quello della causalità adeguata — il nesso di causalità consiste anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 26 giugno 2007
«Il giudice di merito, per la soluzione di questioni di natura tecnica o scientifica, non ha alcun obbligo di nominare un consulente d'ufficio, ma può ben fare ricorso alle conoscenze specialistiche che abbia acquisito direttamente attraverso studi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9037 del 11 settembre 1998
«Per stabilire la sussistenza del nesso causale tra fatto dannoso ed evento di danno il giudice non può fare ricorso né alla causalità naturalistica intesa in senso stretto (il che porterebbe a ritenere «causa» di un evento tutta la sterminata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 871 del 18 gennaio 2006
«In tema di illecito aquiliano, affinché rilevi il nesso di causalità tra un antecedente e l'evento lesivo, deve ricorrere la duplice condizione che si tratti di un antecedente necessario dell'evento, nel senso che questo rientri tra le conseguenze...»