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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26792 del 8 luglio 2011
«La confisca per equivalente disposta ai sensi dell'art. 640 quater c.p. (che richiama l'art. 322 ter c.p.) può riguardare contemporaneamente sia il prezzo che il profitto del reato presupposto (nella specie: truffa in danno di un ente pubblico),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26046 del 18 giugno 2003
«L'art. 640 quater c.p., nello stabilire che, nei casi di cui agli artt. 640, secondo comma, n. 1 (truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico ovvero con pretesto di esonero dal servizio militare), 640 bis (truffa aggravata per il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13308 del 19 novembre 1999
«In tema di circonvenzione di incapace, la condotta di induzione, che costituisce elemento essenziale della fattispecie criminosa, si deve concretare in un'apprezzabile attività di suggestione, pressione morale e persuasione finalizzata a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9731 del 26 ottobre 1985
«...per determinare la volontà minorata del soggetto passivo. (Fattispecie relativa ad annullamento, per difetto di motivazione, di sentenza di condanna di notaio che aveva redatto testamento pubblico di persona affetta da infermità mentale).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2691 del 21 gennaio 2014
«Il pubblico ministero che abbia richiesto una misura per plurime esigenze cautelari ha interesse ad impugnare l'ordinanza del G.i.p. che abbia adottato la misura richiesta, ma soltanto per l'esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma primo,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45993 del 10 dicembre 2007
«...«accordo» per integrare il suddetto stato di soggezione è sufficiente che il privato si sia determinato alla dazione ovvero all'accordo per evitare un maggior danno, anche in difetto di uno stato di timore psicologico verso il pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9933 del 4 marzo 2003
«Presupposto del delitto di peculato è il possesso o la disponibilità della cosa o del denaro altrui da parte del pubblico ufficiale, per una ragione di ufficio, ossia in conseguenza delle specifiche competenze e funzioni svolte, derivanti sia da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43704 del 5 dicembre 2001
«All'autista giudiziario non può essere riconosciuto il requisito di incaricato di pubblico servizio, secondo la formulazione dell'art. 358 c.p., dettata dalla legge 26 aprile 1990, n. 86, che esclude tale qualifica per le attività caratterizzate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1867 del 10 febbraio 1990
«Agendo in tale settore, il dipendente della banca non opera come incaricato di pubblico servizio e, pertanto, l'attività svolta dal preposto dell'agenzia di una banca, mirata all'appropriazione di assegni emessi da clienti dell'agenzia medesima,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34327 del 23 settembre 2005
«Avuto riguardo alla nozione oggettivistica della qualità di pubblico ufficiale, quale risultante dall'attuale formulazione dell'art. 357 c.p., introdotta dall'art. 17, legge 26 aprile 1990 n. 86, è da escludere che possa ritenersi investito di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5081 del 19 maggio 1993
«In tema di appropriazione indebita, non sussiste il profitto ingiusto, richiesto per l'integrazione del reato, quando l'appropriazione sia realizzata in accordo con la volontà del titolare dei beni che sono oggetto della condotta. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8342 del 16 luglio 1987
«La concessione abusiva di fido commessa da un dipendente bancario che non riveste la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio non integra gli estremi dell'appropriazione indebita poiché tale reato prevede come condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 dicembre 1986
«Infatti, il principio secondo cui, in relazione all'attività imprenditoriale degli enti pubblici economici, non è configurabile, in difetto di specifica previsione legislativa, un assoggettamento degli amministratori degli enti medesimi che con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16 del 15 giugno 1995
«...dell'ordine pubblico, ha inteso sanzionare in maniera più attenuata una condotta che, pur caratterizzata dall'alea e dal fine di lucro, si differenzia dal giuoco d'azzardo per le sue modalità, consistenti in una semplice estrazione a sorte).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41317 del 18 dicembre 2006
«Non è applicabile l'esimente di cui all'art. 649 c.p. (fatti commessi in danno di congiunti), al reato di illecito uso di una tessera bancomat (di cui all'art. 12 D.L 3 maggio 1991, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197), nel caso in cui tale uso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39227 del 23 settembre 2013
«Il reato di cui all'art. 651 c.p. non rimane assorbito ma concorre con quello di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p., risultando le relative condotte completamente diverse, se raffrontate in astratto, e susseguenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47585 del 28 dicembre 2007
«Il reato di cui all'art. 651 c.p. non rimane assorbito ma concorre con quello di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p., risultando le relative condotte completamente diverse, se raffrontate in astratto, e susseguenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47469 del 11 dicembre 2003
«In tema di rifiuto di generalità (art. 651 c.p.), atteso che il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice è costituito dal potere-dovere di vigilanza attribuito dalla legge all'amministrazione di appartenenza del pubblico ufficiale al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21730 del 28 maggio 2001
«Per la configurazione del reato di cui all'art. 651 c.p. è necessario che il soggetto il quale richieda ad altri di fornire le sue generalità, oltre che essere in servizio permanente, eserciti in concreto le pubbliche funzioni, giacché la nozione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10027 del 23 settembre 2000
«Ai fini della individuazione della qualità di pubblico ufficiale, l'ente delle Ferrovie dello Stato, anche dopo la trasformazione in Spa, conserva le connotazioni proprie della originaria natura pubblicistica; conseguentemente non viene meno la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3764 del 25 marzo 1998
«Poiché la ratio dell'art. 651 c.p. è quella di salvaguardare l'esigenza di consentire al pubblico ufficiale una pronta e compiuta identificazione del soggetto in circostanze di interesse generale, e allo scopo precipuo di evitare intralci...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8624 del 26 settembre 1997
«...651 c.p., può essere assolto anche mediante esibizione, di un documento contenente i dati all'uopo necessari, sempre che lo stesso venga lasciato nella disponibilità del pubblico ufficiale richiedente per il tempo necessario alla identificazione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4898 del 23 maggio 1997
«All'agente venatorio deve essere riconosciuta la qualità di pubblico ufficiale, pur non essendo qualificabile come agente di polizia giudiziaria. Pertanto, il rifiuto di fornire le proprie generalità a guardia giurata che agisca nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7250 del 24 luglio 1993
«In tema di rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, di cui all'art. 651 c.p., l'esigenza di assicurare speditezza alle funzioni dei pubblici ufficiali, nell'adempimento dei loro compiti istituzionali, non può, in uno Stato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1959 del 15 febbraio 1988
«Pertanto, il rifiuto di consegnare i propri documenti per la identificazione non concreta gli estremi della contravvenzione se il soggetto fornisce le proprie generalità al pubblico ufficiale, consentendogli di procedere alla sua identificazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1804 del 23 febbraio 1985
«...onde è irrilevante ai fini della sussistenza dell'illecito, che successivamente vengano fornite le generalità o che l'identità del soggetto sia facilmente accertata per conoscenza personale da parte del pubblico ufficiale o per altra ragione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6347 del 8 febbraio 2013
«Integra il reato di adunata sediziosa la condotta di chi prenda parte ad una riunione o ad un assembramento di dieci o più persone con uno scopo prestabilito e manifesti comportamenti di ribellione e di ostilità nei confronti di chi rappresenta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12229 del 3 dicembre 1994
«Posto che, in base alla sentenza della Corte costituzionale n. 15/73, per «atteggiamento sedizioso», penalmente rilevante ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 655 c.p., deve intendersi quello «che implica ribellione, ostilità,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9475 del 7 novembre 1996
«Il reato di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico (art. 656 c.p.), è un reato di pericolo, sicché nulla rileva, ai fini della sua esclusione, il fatto che non si sia verificato alcun...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11514 del 12 novembre 1987
«...sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 658 c.p. è sufficiente che l'annunzio di disastri, infortuni o pericoli inesistenti sia idoneo a suscitare allarme presso l'autorità, gli enti o le persone che esercitano un pubblico servizio.»