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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6018 del 9 novembre 1988
«Durante il periodo della liquidazione di una società di capitali, cioè dal verificarsi di una causa di scioglimento (quale essa sia, inclusa l'ipotesi della scadenza del termine contemplato nell'atto costitutivo) fino all'estinzione, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1240 del 4 febbraio 2000
«Nel caso di trasformazione di una società di persone in una società di capitali, la relazione di stima del patrimonio della società trasformanda da parte dell'esperto nominato dal presidente del tribunale è imposta dagli artt. 2498 e 2343 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3380 del 23 marzo 1995
«Gli atti di fusione di società sono sottoposti alla pubblicità costitutiva dell'iscrizione sul registro delle imprese e non alla omologazione del tribunale, che, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2502 e 2411 c.c., è invece, prescritta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2439 del 3 febbraio 2006
«L'attuazione, nella sede fallimentare, delle domande intese a ottenere il riconoscimento del diritto di partecipare al concorso o di un diritto reale o restitutorio su beni mobili acquisiti all'attivo non discende dal principio di cui all'art. 24...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 370 del 13 gennaio 1995
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto in base all'art. 111 Cost. contro il decreto emesso dal presidente del tribunale in sede di ricorso ex art. 2674 c.c., art. 113 bis att. stesso codice e 745 c.p.c. avverso il rifiuto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20104 del 18 settembre 2009
«In tema di interrogatorio formale, la parte richiedente può soltanto invocare il potere discrezionale del giudice di merito di ammettere tale mezzo di prova in relazione alla sua indispensabilità ai fini della decisione. (Nella specie la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22439 del 22 ottobre 2009
«Il privilegio generale sui beni mobili del debitore, previsto dall'art. 2751 bis c.c. per le retribuzioni dei professionisti, trova applicazione anche nel caso in cui il creditore sia inserito in un'associazione professionale, costituita con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4698 del 25 febbraio 2011
«In tema di concordato fallimentare, non compete al giudice delegato, nella sede della verifica dell'esecuzione dello stesso ai sensi dell'art. 136 legge fall., il potere di ordinare la cancellazione delle ipoteche iscritte sui beni del fallito in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9440 del 18 maggio 2004
«Poiché anche il credito eventuale, in veste di credito litigioso, è idoneo a determinare — sia che si tratti di un credito di fonte contrattuale oggetto di contestazione giudiziale in separato giudizio, sia che si tratti di credito risarcitorio da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15880 del 17 luglio 2007
«In tema di azione revocatoria, condizione essenziale della tutela in favore del creditore è il pregiudizio alle ragioni dello stesso, per la cui configurabilità non è necessario che sussista già un danno concreto ed effettivo, essendo, invece,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7214 del 6 agosto 1996
«Il principio generale enunciato dall'art. 2913 c.c. - a norma del quale non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione gli atti di alienazione dei beni sottoposti a pignoramento - opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10668 del 27 settembre 1999
«Al fallimento del cedente possono essere opposte soltanto quelle cessioni di credito che siano state notificate al debitore ceduto o dal medesimo accettate con atto di data certa anteriore alla dichiarazione di fallimento, atteso che il disposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11018 del 21 dicembre 1994
«L'esclusione della garanzia per i vizi della cosa, prevista dall'art. 2922. comma 2, c.c. con riferimento alla vendita forzata compiuta nell'ambito dei procedimenti esecutivi, si riferisce alle fattispecie previste dagli artt. da 1490 a 1497 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3970 del 27 febbraio 2004
«Nel processo di espropriazione forzata così come nel fallimento (entrambi articolati in una pluralità di fasi, ciascuna delle quali si chiude con un atto esecutivo, rispetto al quale gli atti precedenti della medesima fase hanno funzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1258 del 30 gennaio 2001
«La disposizione di cui all'art. 2929 c.c. (secondo la quale la nullità degli atti esecutivi precedenti alla vendita non ha effetto riguardo all'aggiudicatario, salvo il caso di collusione con il creditore precedente), è operante solo quando la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7525 del 15 maggio 2012
«Il provvedimento emesso a conclusione del giudizio di liberazione degli immobili dalle ipoteche, allorquando vi sia contrasto fra le parti, tanto se di accoglimento, quanto se di rigetto dell'istanza di liberazione, pur essendo decisorio, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1367 del 31 gennaio 2012
«In tema di assegnazione della casa familiare, inizialmente disposta - come nella specie - con ordinanza del presidente del tribunale e poi oggetto di revoca, da parte del tribunale, con la sentenza che definisce il processo di separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3935 del 12 marzo 2012
«L'interesse umano e affettivo del minore alla dichiarazione giudiziale di paternità o maternità non va più valutato dal Tribunale qualora il minore abbia raggiunto i sedici anni, essendo in tale caso la valutazione di detto interesse rimessa allo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13520 del 27 luglio 2012
«La competenza ad autorizzare la vendita di immobili ereditati dal minore soggetto alla potestà dei genitori appartiene al giudice tutelare del luogo di residenza del primo, a norma dell'art. 320, terzo comma, c.c., unicamente per quei beni che,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21750 del 4 dicembre 2012
«In tema di affidamento del figlio naturale, è competente il tribunale per i minorenni del luogo dove si trova la dimora abituale del minore nel momento in cui è stato proposto il ricorso, senza che assuma rilievo la mera residenza anagrafica o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6308 del 23 dicembre 1996
«La sopravvenuta perdita, da parte del condannato, della qualità di militare comporta l'esclusione della giurisdizione del tribunale militare di sorveglianza nella fase di esecuzione della pena, giacché, in tempo di pace, la giurisdizione «normale»...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2634 del 21 giugno 1994
«La norma dell'art. 665 c.p.p., applicabile sia con riguardo all'esecuzione dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria ordinaria, sia con riguardo all'esecuzione dei provvedimenti del giudice militare, in forza del rinvio operato dall'art. 402...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 54 del 3 aprile 1996
«L'autorità giudiziaria ordinaria non ha il potere di valutare la conformità alla legge di un arret di un'altra giurisdizione (nella specie, una sentenza del Tribunale amministrativo regionale coperta da giudicato): ciò in quanto il cittadino -...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2712 del 16 settembre 1994
«Qualora la modificazione di regole di competenza derivi, quale effetto diretto e immediato, da norma che disponga in tal senso, va applicato - sempre che non sia diversamente disposto da eventuali norme transitorie - il principio tempus regit...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 280 del 29 marzo 1994
«In materia di reati di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa, la L. 13 dicembre 1989 n. 401 è meno favorevole rispetto all'art. 718 c.p., essendo prevista la pena della reclusione da sei mesi a tre anni (art. 4) a fronte della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5206 del 28 gennaio 1993
«Attesa la peculiarità della recidiva in contrabbando prevista dall'art. 296, D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (in base al quale essa è operante obbligatoriamente e comporta l'applicazione di una pena di specie diversa — reclusione — rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4136 del 4 dicembre 1991
«La formulazione dell'art. 296 della legge doganale prevede che la recidiva in contrabbando ha una connotazione autonoma rispetto a quella di cui all'art. 99 c.p. in quanto è obbligatoria e non facoltativa e va considerata come una particolare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27019 del 24 maggio 2001
«L'art. 589, comma 3, c.p. (morte e lesioni colpose in danno di più persone) non prevede un'autonoma figura di reato complesso, ma integra un'ipotesi di concorso formale di reati, nella quale l'unificazione è sancita unicamente quoad poenam, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47655 del 21 dicembre 2011
«L'applicazione retroattiva dell'art. 5 cod. proc. pen. (nel testo vigente), che assegna alla competenza del tribunale i reati associativi, "quoad titulum", comunque aggravati, in deroga alla generale competenza "quoad poenam" della corte d'assise,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27254 del 14 luglio 2010
«Pur dopo l'entrata in vigore del D.L. 12 febbraio 2010 n. 10 (Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale), convertito nella L. 6 aprile 2010 n. 52, che ha attribuito...»