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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2510 del 15 luglio 1995
«Il procedimento camerale, per la sua struttura scarsamente formale, consente al giudicante di acquisire informazioni e prove, anche di ufficio, senza l'osservanza dei principi sull'ammissione della prova di cui all'art. 190 c.p.p., essendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29175 del 6 luglio 2005
«Deve ritenersi ammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso l'ordinanza di revoca della sentenza di non luogo a procedere adottata con procedura de plano anziché con l'osservanza delle forme di cui all'art. 127 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 776 del 7 luglio 1998
«Il decreto presidenziale che decide senza formalità sulla dichiarazione di astensione è sottratto ad ogni mezzo di impugnazione sia in virtù del principio di tassatività delle impugnazioni sia perché si tratta di provvedimento meramente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 29 agosto 1990
«Secondo il disposto dell'art. 409 nuovo c.p.p., nel caso in cui non ritenga di accogliere la richiesta di archiviazione formulata dal P.M., il Gip è tenuto a fissare l'udienza in camera di consiglio - che va celebrata secondo le forme di cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46207 del 19 dicembre 2005
«Avuto riguardo alla valorizzazione del principio del contraddittorio operata dal riformulato art. 111 Cost., deve ritenersi che la procedura camerale partecipata, quale prevista dall'art. 127 c.p.p., costituisca, rispetto a quella de plano, non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1730 del 1 settembre 1999
«Nel procedimento di esecuzione, in quanto procedimento in camera di consiglio, non è prevista possibilità di sospensione o di rinvio in caso di legittimo impedimento del difensore; tale istituto si applica, infatti, in via esclusiva, nel...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7551 del 27 giugno 1998
«È manifestamente infondata, in riferimento all'art. 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 486, comma quinto, c.p.p., nella parte in cui non si applica ai procedimenti in camera di consiglio che si svolgono a norma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 giugno 1998
«Ai fini della perdita di efficacia del provvedimento che dispone la misura coercitiva personale per omessa decisione del tribunale sulla richiesta di riesame entro il decimo giorno dalla ricezione degli atti, deve farsi riferimento alla data di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43236 del 30 novembre 2001
«L'omissione dell'invito all'imputato a presentarsi per rendere l'interrogatorio ai sensi dell'art. 375 c.p.p. non dà luogo alla nullità della richiesta di rinvio a giudizio prevista dall'art. 416, comma 1, c.p.p. (nella formulazione introdotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2179 del 20 luglio 1992
«Le norme sulle notificazioni (attività a forma vincolata) non esauriscono la gamma delle possibili iniziative dirette a reperire il difensore, cui dare l'avviso, ex art. 390, comma secondo, c.p.p., dell'udienza di convalida dell'arresto o del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17179 del 8 maggio 2002
«Il principio di immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità sancito dall'art. 129 c.p.p. impone che nel giudizio di cassazione, qualora ricorrano contestualmente una causa estintiva del reato e una nullità processuale assoluta e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41063 del 8 novembre 2007
«In tema di istruzione dibattimentale, la disposizione dell'art. 526, comma primo bis, c.p.p. (che esclude l'utilizzabilità delle dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all'esame dell'imputato o del suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24723 del 27 giugno 2002
«Sulla richiesta di restituzione nel termine, ai sensi dell'art. 175 comma 1 c.p.p., il giudice è tenuto ad osservare le forme del procedimento in camera di consiglio di cui all'art. 127 c.p.p., assicurando, attraverso il contraddittorio, il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42363 del 28 dicembre 2006
«Ove l'indecifrabilità grafica della decisione non sia limitata ad alcune parole e non consista nella semplice difficoltà di lettura superabile senza uno sforzo eccessivo, essa ne comporta la nullità, non solo perché equivale, quanto agli effetti,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5064 del 9 febbraio 2006
«In materia di misure cautelari personali, nella fase del giudizio, la richiesta di adozione, modifica o revoca di una misura coercitiva deve essere esaminata e decisa dal giudice, in composizione monocratica o collegiale, investito della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11864 del 4 dicembre 1995
«L'omessa notificazione dell'impugnazione non ne determina la inammissibilità, ma ha come unica conseguenza la mancata decorrenza del termine per la proposizione, da parte del soggetto interessato e nei casi in cui è consentito, dell'appello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5203 del 11 febbraio 1995
«Nel procedimento di esecuzione, qualora il giudice, dopo l'udienza di trattazione, abbia acquisito documenti non compresi tra gli atti del procedimento, non può addivenire alla pronuncia se non previa fissazione di una nuova udienza camerale, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6879 del 8 febbraio 2000
«Il tribunale di sorveglianza al quale, allorché il condannato si trovi agli arresti domiciliari per il fatto oggetto della condanna da eseguire, il pubblico ministero, sospesa l'esecuzione dell'ordine di carcerazione, trasmette gli atti perché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1587 del 8 agosto 1996
«Anche in caso di reiterazione della richiesta di archiviazione, dopo l'espletamento delle indagini suppletive ordinate dal Gip, il P.M. è obbligato a darne avviso alla parte offesa, che ne abbia fatto istanza ex art. 408 c.p.p. Conseguentemente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 209 del 8 gennaio 2002
«L'imputato detenuto, in qualunque istituto si trovi ristretto, il quale abbia tempestivamente manifestato la volontà di comparire nel giudizio camerale di appello disciplinato dagli artt. 127 e 599 c.p.p., ha diritto di presenziare all'udienza,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18590 del 11 maggio 2011
«È causa di nullità generale a regime intermedio, per violazione del diritto di difesa, la riqualificazione dell'imputazione operata in sentenza senza il previo contraddittorio, per quanto sia più favorevole per l'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4131 del 24 novembre 1993
«Sulla revoca dell'indulto condizionato l'art. 674 c.p.p. nulla dispone in relazione al tipo di procedimento che deve essere adottato dal giudice dell'esecuzione competente a provvedere in tutti quei casi in cui la revoca stessa non sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3396 del 18 marzo 1998
«Una volte acquisite a norma dell'art. 238 bis c.p.p., le sentenze irrevocabili sono valutabili entro i limiti indicati dagli artt. 187 e 192, comma terzo, c.p.p. Pertanto, il giudice, perché tali sentenze assurgano a dignità di prova nel processo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4978 del 8 febbraio 2010
«La registrazione video è un documento figurativo, che testimonia di un fatto attraverso le immagini che lo rappresentano e non attraverso la scrittura che lo descrive, pertanto, non costituendo una scrittura privata, è utilizzabile probatoriamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26119 del 18 giugno 2003
«La disciplina di cui al comma primo dell'art. 190 bis c.p.p. per la quale, nei procedimenti di cui al comma terzo bis dell'art. 51 stesso codice, l'esame dei testimoni o delle persone indicate nell'art. 210 che abbiano già reso dichiarazioni in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20066 del 26 maggio 2010
«L'esperimento giudiziale ha la funzione di verificare in concreto un'ipotesi esplicativa sullo sviluppo di un accadimento, ed a controllare il contesto, onde evitare il pericolo di fattori di confondimento. (Fattispecie nella quale la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1379 del 7 giugno 1996
«Qualora il giudice, non ritenendo di accogliere in base agli atti la richiesta di revoca o di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere, fondata sull'incompatibilità delle condizioni di salute dell'indagato con lo stato di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2885 del 3 marzo 1999
«In tema di correlazione tra accusa contestata e sentenza, posto che le norme che disciplinano le contestazioni aggiuntive hanno lo scopo di assicurare il contraddittorio sul contenuto dell'accusa — contraddittorio che costituisce garanzia del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3643 del 16 settembre 1998
«Il difensore che ne abbia fatto richiesta ha diritto di assistere alle operazioni peritali. Ne segue che, nel giudizio di cognizione la sua esclusione dà luogo, indipendentemente dalla presenza, o non, dei consulenti di parte, a nullità di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11867 del 4 dicembre 1995
«L'art. 230 c.p.p. stabilisce, nei primi due commi, l'ambito di operatività del consulente tecnico nel senso che la sua attività può esplicarsi sia nel momento del conferimento dell'incarico al perito, presentando al giudice richieste, osservazioni...»