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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7013 del 23 febbraio 2011
«Il reato di rissa (art. 588 c.p.) è configurabile anche nel caso in cui i partecipanti non siano stati coinvolti tutti contemporaneamente nella colluttazione e l'azione si sia sviluppata in varie fasi e si sia frazionata in distinti episodi, tra i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1729 del 11 febbraio 1988
«Per la sussistenza del delitto di rissa, se è necessaria la presenza di almeno tre corrissanti in un medesimo contesto spazio-temporale, non occorre che gli stessi vengano contemporaneamente ed insieme a vie di fatto, né che la rissa abbia luogo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3866 del 19 maggio 1986
«L'esimente della legittima difesa non è applicabile al delitto di rissa quando manchino i requisiti dell'involontarietà del pericolo e della proporzionalità della difesa. (Nella specie la Suprema Corte ha negato che ricorressero gli estremi per la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22936 del 26 maggio 2003
«In tema di violenza sessuale di gruppo, l'intervento in itinere da parte di un corresponsabile che ha impedito la protrazione del delitto in atto, assume i caratteri di un vero e proprio ravvedimento operoso nell'ipotesi in cui la connotazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29929 del 29 luglio 2010
«La possibilità di applicare simultaneamente l'attenuante dei motivi di particolare valore morale o sociale e quella della provocazione è subordinata all'accertamento, in concreto, della loro ascrivibilità a distinte situazioni concrete, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10713 del 18 marzo 2010
«L'aggravante della cessione di sostanze stupefacenti a soggetto minore di età è astrattamente compatibile con l'attenuante del fatto di lieve entità; ne consegue che il giudice deve valutarne la compatibilità caso per caso, tenendo conto di tutte...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44408 del 12 novembre 2004
«Il giudizio di comparazione fra le circostanze di cui all'art. 69 c.p. è previsto unicamente per la determinazione della pena e non vale a configurare giuridicamente il reato come ipotesi semplice e non circostanziata, sicchè nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35737 del 5 ottobre 2010
«L'aggravante della cessione di sostanze stupefacenti a soggetto minore di età è astrattamente compatibile con l'attenuante del fatto di lieve entità; ne consegue che il giudice deve valutarne la compatibilità caso per caso, tenendo conto di tutte...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7811 del 8 luglio 1992
«Il nesso della continuazione, essendo legato ad una intenzione del reo, che opera sul piano fenomenico, non può considerarsi necessariamente interrotto da un elemento del tutto formale, quale è quello rappresentato dalla sentenza di condanna o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10160 del 29 novembre 1979
«Nell'ipotesi di aberratio ictus con offesa anche di persona diversa da quella alla quale l'offesa era diretta, come unitaria è la condotta che dà origine all'offesa voluta ed a quella involontaria, così unico è il nesso di causalità materiale che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37353 del 10 ottobre 2007
«La concessione delle circostanze attenuanti generiche non è incompatibile con la riconosciuta esistenza di un disturbo della personalità, ancorché non riconducibile allo schema tipico del vizio di mente, in quanto sono diversi i presupposti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17208 del 28 aprile 2001
«In tema di misure alternative alla detenzione, il divieto di concessione del beneficio della detenzione domiciliare ai condannati per i reati di cui all'art. 4 bis della legge n. 354 del 1975 non è applicabile nel caso in cui sussistano le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 727 del 6 marzo 2000
«Ai fini della concessione del rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena per grave infermità fisica, è necessario che le condizioni patologiche siano tali da rendere obiettivamente impossibile fronteggiarle in ambiente carcerario, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 982 del 29 marzo 1995
«In tema di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena che debba essere eseguita contro chi si trova in stato di grave infermità fisica (art. 147, comma 1, n. 2, c.p.), deve ritenersi evidente, anche se non espressamente previsto dal legislatore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2080 del 7 luglio 1994
«La guaribilità o reversibilità della malattia non sono requisiti richiesti dalla normativa vigente in tema di differimento dell'esecuzione della pena, per la cui concessione è sufficiente che l'infermità sia di tale rilevanza da far apparire...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15196 del 19 novembre 1990
«La declaratoria di estinzione del reato per amnistia prevale sulla formula di proscioglimento per concessione del perdono giudiziale, che presuppone un giudizio di colpevolezza dell'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9596 del 14 settembre 1991
«Non osta all'applicazione dell'amnistia (nella specie quella concessa con D.P.R. n. 75 del 1990) la rinuncia da parte dell'imputato ad un precedente decreto di clemenza, in quanto ognuno di tali provvedimenti ha una sua autonomia, la quale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8903 del 2 ottobre 1997
«Il reato di cui all'art. 221 Tuls, che consiste nell'utilizzazione dell'immobile senza licenza d'abitabilità, cioè nel tenere una condotta positiva in assenza del provvedimento abilitativo, è permanente fino al momento in cui sopravviene...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5654 del 12 maggio 1994
«Il reato di costruzione senza concessione edilizia deve considerarsi permanente, poiché la condotta dell'agente non si esaurisce con l'inizio dei lavori, ma si protrae per tutta la durata di essi. Infatti, la permanenza cessa con l'ultimazione dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 33420 del 7 ottobre 2002
«Il superamento del termine dell'apertura del dibattimento previsto dagli artt. 162 e 162 bis c.p. non preclude la possibilità di richiedere l'oblazione, in quanto, nei casi di modifica dell'originaria imputazione in altra per la quale sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30729 del 17 luglio 2013
«La presenza di una precedente condanna a pena non sospesa non impedisce la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena in sede di nuova condanna intervenuta in epoca successiva alla prima, purché la pena da infliggere,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16430 del 27 aprile 2011
«È illegittima la concessione della sospensione condizionale della pena a fronte dell'accertata pericolosità sociale dell'imputato cui faccia seguito l'applicazione di misura di sicurezza, posto che il predetto beneficio implica la presunzione che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39499 del 22 ottobre 2008
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena si applica solo alle pene principali ed accessorie, non alle sanzioni amministrative accessorie, tra le quali rientra la sospensione per un periodo di un anno della concessione o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8050 del 27 febbraio 2007
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena non può mai risolversi in un pregiudizio per l'imputato in termini di compromissione del carattere personalistico e rieducativo della pena; tuttavia, tale pregiudizio non può ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46793 del 2 dicembre 2004
«Nell'ipotesi in cui sia stata concessa la sospensione condizionale della pena, non può più essere applicato il trattamento punitivo previsto (nella fattispecie per il reato di lesioni lievissime) dall'art. 52 del D.L.vo n. 274 del 2000, e in linea...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14928 del 26 marzo 2004
«In tema di sospensione condizionale della pena, poiché la sopravvenuta abolitio criminis, comporta la cessazione di tutte le conseguenze giuridiche che si riconnettono alla condanna, è possibile una nuova concessione del beneficio pur dopo che lo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35176 del 27 settembre 2001
«In tema di sospensione condizionale della pena, la presenza di plurime condanne costituisce elemento ostativo ad una nuova concessione anche nell'ipotesi che si tratti di condanne per reati poi depenalizzati, posto che la cessazione di tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1477 del 10 gennaio 2001
«La sospensione condizionale della pena può essere concessa — entro i limiti di legge — non solo a chi è stato condannato con una unica sentenza per più reati uniti dal vincolo della continuazione, ma anche a chi sia dichiarato colpevole con...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3619 del 9 aprile 1993
«Il presupposto per l'applicabilità della sospensione condizionale della pena è che la pena inflitta debba essere ancora, in tutto o in parte, espiata. In mancanza di detto presupposto, quindi (come si verifica quando la pena inflitta sia già stata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12279 del 29 novembre 2000
«Per la concessione della sospensione condizionale della pena non sono ipotizzabili né la necessità di una istanza dell'imputato né il potere della parte di rinunciarvi, con la sola precisazione che la concessione medesima non può risolversi in un...»