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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15031 del 27 novembre 2001
«La cassazione della sentenza impugnata, per inammissibilità di una domanda nuova in appello integra un'ipotesi di cassazione senza rinvio e, pertanto, la competenza a conoscere delle domande di restituzione e di ogni altra conseguente alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 49 del 7 gennaio 1999
«Anche quando la Corte di cassazione, annullando la sentenza impugnata, decide la causa nel merito, ai sensi dell'art. 384 c.p.p. così come modificato dalla L. n. 353 del 1990, non è ammissibile nella stessa sede di legittimità, la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4268 del 27 giugno 1986
«La competenza funzionale del giudice di rinvio sulle domande di restituzione in pristino e di risarcimento danni conseguenti alla cassazione della sentenza viene meno quando il giudizio di rinvio si sia estinto per mancata riassunzione in termini,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7048 del 20 dicembre 1982
«La domanda di restituzione di somme pagate in forza di una sentenza d'appello cassata può proporsi davanti al giudice di rinvio, la cui competenza è stabilita dall'art. 389 c.p.c., e dinanzi al quale, pertanto, non può farsi questione né di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1210 del 13 febbraio 1999
«La pronuncia di restituzione della somma che una parte abbia pagato in forza di una sentenza poi cassata, può essere omessa dal giudice di rinvio quando questi, con la sentenza che conclude il relativo giudizio, ponga nuovamente in essere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6077 del 16 giugno 1990
«Il giudice di rinvio, il quale ritenga definitivamente soccombente la parte vittoriosa in cassazione, non può condannare la controparte alla restituzione delle somme riscosse a titolo di spesa, in forza della sentenza cassata, ma deve detrarre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6421 del 6 dicembre 1984
«La pronuncia di restituzione della somma, che una parte abbia pagato in forza della sentenza cassata, può essere omessa dal giudice di rinvio, quando, con la sentenza che conclude il relativo giudizio, ponga nuovamente in essere il titolo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4275 del 4 luglio 1980
«Il giudizio che attiene alle domande di restituzione conseguenti alla sentenza di cassazione, e che va proposto al giudice di rinvio a norma dell'art. 389 c.p.c., non può essere espletato autonomamente e non deve essere necessariamente riunito al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5766 del 8 novembre 1979
«A norma dell'art. 389 c.p.c., la domanda di restituzione delle spese giudiziali pagate alla controparte in adempimento della sentenza d'appello successivamente cassata è, ancorché nuova, ammissibile in sede di rinvio; pertanto, il giudice di tale...»
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Cassazione civile, sentenza n. 259 del 6 febbraio 1970
«Cassata con rinvio la sentenza del giudice di appello che, confermando quella di primo grado, aveva disposto il rilascio, successivamente eseguito, di un immobile a favore dell'attore, non può il giudice del rinvio omettere di ordinare la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 460 del 13 gennaio 2009
«La rinuncia ad un diritto, se pure non può essere presunta, può tuttavia desumersi da un comportamento concludente, che manifesti, in quanto incompatibile con l'intenzione di avvalersi del diritto, la volontà di rinunciare. La valutazione in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1027 del 19 febbraio 1986
«Qualora una delle parti abbia riassunto la causa, in sede di rinvio, nel termine annuale di cui all'art. 392 c.p.c., ancorché per conseguire soltanto la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione della sentenza cassata, ne deriva la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2800 del 9 aprile 1988
«Le domande volte alla restituzione od alla riduzione in pristino in conseguenza della cassazione della sentenza (art. 389 c.p.c.), pur essendo devolute alla cognizione del giudice di rinvio, sono del tutto autonome rispetto a quelle aventi ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19299 del 3 ottobre 2005
«Le pretese restitutorie conseguenti alla riforma in appello della sentenza di primo grado possono trovare ingresso nella fase di gravame al fine di precostituire il titolo esecutivo per la restituzione (non conseguendo tale effetto alla mera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5356 del 29 maggio 1998
«In tema di competenza territoriale in ordine alle controversie soggette al nuovo rito del lavoro, il secondo comma dell'art. 413 (nuovo testo) c.p.c. — di cui è manifestamente infondato il sospetto di incostituzionalità in riferimento agli artt....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8721 del 13 aprile 2010
«Qualora una controversia cui sia applicabile il rito del lavoro (nella specie in riferimento a domanda di restituzione di somme pretesamente corrisposte illegittimamente da una società al presidente del consiglio di amministrazione) sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8685 del 31 maggio 2012
«Nel rito del lavoro, il termine di dieci giorni assegnato all'appellante dall'art. 435, comma secondo, c.p.c., per la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza non è perentorio e la sua inosservanza non comporta, perciò,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 499 del 13 gennaio 2009
«In tema di contribuzione previdenziale, gli sgravi contributivi e la fiscalizzazione degli oneri sociali, pur costituendo misure distinte di riduzione dell'obbligo contributivo (la prima, legata ad un criterio di territorialità ed incidente sulla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4775 del 6 marzo 2006
«La restituzione dei contributi assicurativi versati dal datore di lavoro in misura maggiore di quella dovuta (anche in dipendenza dal suo diritto al beneficio dello sgravio o della fiscalizzazione) costituisce l'oggetto di una obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12913 del 20 dicembre 1997
«La disciplina degli interessi e della rivalutazione di cui all'art. 429 c.p.c., estesa ai crediti previdenziali per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, e così pure la norma dell'art. 152 att. c.p.c. in materia di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9062 del 19 aprile 2006
«In tema di restituzione di contributi previdenziali indebitamente corrisposti all'INPS, per l'esistenza del diritto a sgravi contributivi, il mero fatto che nell'atto di appello sia indicata espressamente soltanto la richiesta degli interessi ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6843 del 30 luglio 1996
«In tema di competenza all'emissione dell'ordinanza-ingiunzione di pagamento di sanzione amministrativa per omesso versamento di contributi previdenziali, in virtù del richiamo fatto dall'art. 35 della legge 24 novembre 1981, n. 689, al precedente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4541 del 16 maggio 1996
«Le controversie relative al diritto dei lavoratori, passati, in conseguenza della riforma sanitaria, dagli enti mutualistici soppressi alle Unità sanitarie locali, di ottenere, in occasione della conversione della indennità di fine rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2843 del 5 aprile 1990
«La controversia promossa per la restituzione di contributi di cui si assume l'indebito versamento, implicando necessariamente l'accertamento dell'esistenza (o meno) dell'obbligo contributivo, rientra fra le controversie relative agli obblighi del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3114 del 9 febbraio 2009
«La domanda proposta dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro per l'accertamento dell'obbligo contributivo appartiene, ove il datore di lavoro (in forza di speciale rapporto convenzionale( sia onerato della gestione diretta del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7108 del 29 maggio 2000
«Ai sensi dell'art. 444, comma terzo, c.p.c., in caso di accentramento degli adempimenti contributivi, competente per territorio a conoscere della controversia previdenziale è il giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio dell'ente dove (a seguito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9716 del 25 settembre 1993
«Per ufficio dell'ente, il quale, ai sensi dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. (la cui questione di legittimità costituzionale è stata dichiarata infondata, nei sensi di cui in motivazione, con sentenza della Corte cost. n. 477 del 1991), rileva ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9287 del 8 giugno 2012
«Una sentenza d'appello che, riformando quella di primo grado, faccia per ciò sorgere il diritto alla restituzione degli importi pagati in esecuzione di questa, non costituisce titolo esecutivo se non contenga una espressa statuizione di condanna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 477 del 18 gennaio 1983
«Il contratto condizionato di finanziamento, non documentando l'esistenza di un diritto di credito, nel soggetto finanziatore, dotato del requisito della certezza, è inidoneo, pur se stipulato con atto pubblico notarile, ad assumere efficacia di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4013 del 26 giugno 1980
«Il principio secondo cui, nello stabilire l'idoneità dell'immobile posto a disposizione del conduttore in sostituzione di quello locato, occorre aver riguardo alle condizioni di fatto esistenti al momento della decisione, non legittima il rigetto...»