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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19924 del 14 maggio 2014
«In tema di molestia o disturbo alle persone, la contravvenzione di cui all'art. 660 cod. pen. che mira a prevenire il turbamento della pubblica tranquillità attuato mediante l'offesa alla quiete privata, integra fattispecie distinta, autonoma e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47347 del 20 dicembre 2011
«In tema di condizioni per la riabilitazione, sono ininfluenti, ai fini della valutazione dell'impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato, sia la circostanza che le persone offese non si siano costituite parte civile nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4158 del 18 novembre 1993
«Ai fini dell'accertamento della buona condotta richiesta per la riabilitazione, difetta di qualsiasi fondamento logico e di esperienza l'affermazione che la frequentazione di pregiudicati o di tossicodipendenti non merita di essere considerata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11173 del 18 novembre 1992
«Il concetto di «appartenenza» di cui all'art. 240 c.p. ha una portata più ampia del diritto di proprietà, essendo sufficiente che le cose da confiscare, di cui il reo ha la disponibilità, non appartengano a terzi estranei al reato, intendendosi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30 del 4 gennaio 1996
«L'art. 9 della legge 5 febbraio 1992 n. 175 vieta il commercio, a qualsiasi titolo, nei confronti di coloro che non dimostrino di essere iscritti agli albi degli esercenti le professioni sanitarie, di apparecchi e strumenti diversi nelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2796 del 6 marzo 1991
«Per la configurabilità del reato di associazione sovversiva, necessita che più persone concorrano a formare una struttura organizzata che realizzi una entità formalmente distinta dai singoli partecipanti e che sia in concreto idonea a perseguire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9216 del 9 marzo 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 314, secondo comma, c.p., per «uso momentaneo» della cosa deve intendersi un uso non meramente istantaneo, ma temporaneo e tale, quindi, pur se di carattere episodico ed occasionale, da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27570 del 12 luglio 2007
«Integra il delitto di peculato la condotta del tutore di un interdetto che si appropri di somme di denaro appartenenti a quest'ultimo e ricevute, in ragione dell'ufficio rivestito, quale provento della vendita di un bene immobile ereditato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12408 del 17 settembre 1990
«Commette peculato il pubblico ufficiale, che, avvalendosi della propria funzione, impiega a scopi privati l'opera di persone addette alla P.A., distogliendole dai compiti istituzionali, in modo che ne derivi un ostacolo al raggiungimento degli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46805 del 4 dicembre 2003
«Il reato di concussione non è escluso dalla circostanza che la vittima versi in una situazione illecita e possa trarre un qualche vantaggio economico dell'accettazione della pretesa del pubblico ufficiale. (Nella specie la Corte di Cassazione ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1306 del 4 febbraio 1998
«Nel reato di concussione il soggetto passivo è individuabile anche in persone investite di mansioni di interesse pubblico di qualsiasi specie, che, in virtù del metus publicae potestatis esercitato nei loro confronti, siano state costrette o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17234 del 6 maggio 2010
«Integra il reato di concussione la condotta del primario di un ente ospedaliero, che prospettando ai pazienti, ricoverati per essere sottoposti a delicati interventi chirurgici, le possibilità di un intervento "intra moenia" con scelta dell'equipe...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9306 del 26 agosto 1994
«Il delitto di rivelazione di segreti d'ufficio previsto dall'art. 326 c.p. importa per la sua configurabilità sotto il profilo materiale che sia portata a conoscenza di una persona non autorizzata una notizia destinata a rimanere segreta e si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36357 del 15 settembre 2004
«Integra il delitto di rivelazione di segreto di ufficio la indebita comunicazione a persone non autorizzate, da parte del tecnico dipendente di una società di esercizio telefonico, dei dati esterni concernenti le comunicazioni telefoniche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35647 del 30 agosto 2004
«Integra il reato di rivelazione di segreti di ufficio la divulgazione da parte di un agente di polizia giudiziaria del contenuto di un'annotazione di servizio concernente le indagini eseguite, essendo irrilevante che gli atti o i fatti segreti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12238 del 15 marzo 2004
«Il reato di cui all'art. 591 c.p. di abbandono di persone minori o incapaci ha natura permanente, in quanto la condotta si protrae fino a quando gli imputati non fanno cessare le situazioni che non consentono un'assistenza o cura adeguata o fin...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23684 del 3 giugno 2015
«Quando il comportamento aggressivo nei confronti del pubblico ufficiale non sia diretto a costringere il soggetto a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell'ufficio, ma sia solo espressione di volgarità ingiuriosa e di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32906 del 17 agosto 2007
«Integra il delitto di resistenza a pubblico ufficiale la condotta di chi si frapponga fisicamente tra forze dell'ordine postesi all'inseguimento di un pregiudicato per catturarlo e quest'ultimo (nella specie realizzata da più persone in concorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37041 del 26 settembre 2003
«Per integrare il delitto di resistenza a pubblico ufficiale è sufficiente che l'uso della violenza e della minaccia intralci l'atto di ufficio o servizio svolto dal pubblico ufficiale e l'autore del reato abbia come obiettivo di indurre questi ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2944 del 9 marzo 2000
«Non può essere definita «resistenza passiva», come tale inidonea a rendere configurabile il reato di cui all'art. 337 c.p., la formazione, da parte di manifestanti, di una «catena umana» costituita da una doppia fila di persone che si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39454 del 20 ottobre 2003
«L'ipotesi di reato di cui all'art. 337 c.p. e quella di cui all'art. 6 bis, primo comma, della legge n. 401 del 1989, possono concorrere ove con uno o più atti si realizzino entrambe, in quanto si tratta di ipotesi di reato strutturalmente ben...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24684 del 11 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 349 c.p., non occorre che i sigilli siano stati materialmente apposti, né tanto meno che gli stessi siano stati oggetto di rottura o di rimozione, essendo sufficiente l'esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48538 del 18 dicembre 2003
«In tema di turbata libertà degli incanti, poiché le persone preposte dalla legge o dall'autorità ai pubblici incanti o alle licitazioni private per conto di pubbliche amministrazioni hanno il dovere giuridico di impedire che l'esito della gara sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5575 del 13 maggio 1998
«Ai sensi dell'art. 357 c.p., è pubblico ufficiale non solo colui il quale con la sua attività concorre a formare quella dello Stato o degli altri enti pubblici, ma anche chi è chiamato a svolgere attività avente carattere accessorio o sussidiario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12 del 2 gennaio 2009
«Il cappellano del carcere riveste la qualità d'incaricato di pubblico servizio, avuto riguardo ai compiti a lui assegnati dalla legge, funzionali all'interesse pubblico perseguito dallo Stato nel trattamento delle persone condannate o internate.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4639 del 21 aprile 1994
«Poiché la Costituzione (art. 35) considera la formazione professionale dei lavoratori fra i compiti essenziali della Repubblica — si tratta di un'attività che lo Stato persegue direttamente o a mezzo di istituti, pubblici o privati — ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1931 del 17 febbraio 1994
«Poiché l'istituzione degli spacci operanti presso le caserme della polizia di Stato è uno dei compiti di benessere attribuiti dalla legge al Fondo di assistenza per il personale della pubblica sicurezza, l'esercizio di essi è, sotto ogni assetto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1255 del 14 gennaio 2014
«Integra il delitto di calunnia la denuncia con la quale si rappresentino circostanze vere, astrattamente riconducibili ad una determinata figura criminosa, celando, però, consapevolmente la concorrenza di una causa di giustificazione. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13546 del 30 marzo 2015
«Sussiste l'aggravante di cui all'art. 61 n. 2 cod. pen. nell'ipotesi in cui si verifichino delle lesioni nello esplicarsi della violenza posta in essere per commettere il reato di cui all'art. 393 cod. pen. e finalizzata a cagionare l'evento delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37463 del 14 ottobre 2005
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, per l'operatività della causa di giustificazione di cui all'art. 51 c.p. è necessario che la verità oggettiva dei fatti, intesa come rigorosa corrispondenza alla realtà, sia rispettata per tutti quegli...»