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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17197 del 27 aprile 2016
«In tema di esecuzione, il disposto di cui all'art. 669, comma otto, cod. proc. pen., relativo al caso che vi sia stata pluralità di sentenze per il medesimo fatto contro la stessa persona, può trovare applicazione qualora la questione del "ne bis...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5248 del 3 febbraio 2017
«Il giudice dell'esecuzione, richiesto di revoca della sentenza per sopravvenuta "abolitio criminis", ai sensi dell'art. 673 cod. proc. pen., pur non potendo ricostruire la vicenda per cui vi è stata condanna in termini diversi da quelli definiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14237 del 23 marzo 2017
«In tema di rapporti giurisdizionali con autorità straniere, la condizione di reciprocità, alla quale è subordinata ai sensi dell'art. 702 cod. proc. pen. la facoltà di intervento dello Stato estero nel procedimento di estrazione passiva, deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8529 del 22 febbraio 2017
«In tema di estradizione per l'estero, ai fini dell'accertamento della condizione ostativa prevista dall'art. 698, comma primo, cod. proc. pen., è onere dell'estradando allegare elementi e circostanze che la Corte di appello deve valutare, anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24305 del 17 maggio 2017
«In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, rientra nella giurisdizione italiana, e può dunque essere legittimamente autorizzata, la captazione di comunicazioni telefoniche che si svolgano attraverso utenze estere tra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49261 del 21 novembre 2016
«In tema di riconoscimento degli effetti civili di sentenze penali straniere emesse in uno Stato aderente alla Convenzione di Lugano del 16 settembre 1988 e del 30 ottobre 2007, il modello procedimentale previsto da detta Convenzione, anche alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5680 del 5 febbraio 2014
«L'attrazione nella giurisdizione del giudice ordinario dei procedimenti per reati concorrenti, comuni e militari, opera solo se il reato comune è più grave di quello militare, mentre negli altri casi le sfere di giurisdizione, ordinaria e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 207 del 10 gennaio 1985
«Qualora in sede di separazione fra i coniugi il giudice civile abbia disposto l'affidamento dei figli minori al padre con l'obbligo di farli vedere alla madre periodicamente, l'inosservanza di tale obbligo integra il reato di cui all'art. 388 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3652 del 12 maggio 1986
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento reale è necessario che l'aiuto da parte dell'agente all'autore venga prestato nell'interesse esclusivo di quest'ultimo. Se esso venga, invece, prestato o anche soltanto offerto per una finalità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4244 del 8 aprile 1988
«In materia di giuoco d'azzardo la obbligatorietà della confisca anche in caso di proscioglimento è giustificata dalla valutazione da parte del legislatore dell'esercizio dei giochi di azzardo come fatto profondamente antisociale e dal fine di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 112 del 12 gennaio 1990
«I parametri di riferimento per il giudice di merito per la graduazione dell'entità della pena sia quando deve applicarsi una sola circostanza (aggravante od attenuante) che quando trattasi di più circostanze (aggravanti od attenuanti) ed i limiti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2296 del 11 settembre 1990
«Il contributo alla realizzazione collettiva del fatto criminoso, come previsto dall'art. 110 c.p., è concepito come una struttura unitaria, nella quale confluiscono tutti gli atti dei compartecipi, sicché questi sono al tempo stesso loro propri e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7704 del 31 maggio 1990
«Risponde di concorso nel reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, e non di favoreggiamento personale, chi si sia adoperato, si sia prestato ed abbia collaborato nella specie con la famiglia — ad una funzione essenziale in un sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7961 del 31 maggio 1990
«La concezione unitaria del concorso di più persone nel reato, recepita nell'art. 110 c.p., consente di ritenere che l'attività costitutiva della partecipazione può essere rappresentata da qualsiasi contributo, di carattere materiale o psichico,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8051 del 1 giugno 1990
«Le ricette con cui un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale prescrive un farmaco all'assistito non sono atti pubblici, ma hanno natura di certificato per la parte ricognitiva del diritto dell'assistito all'erogazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3431 del 29 marzo 1991
«Nella procedura di concordato preventivo, se al commissario giudiziale è riconosciuta legittimazione nei giudizi di cognizione, la medesima è negata al curatore, essendo la vicenda processuale fallimentare un mero riflesso di quella concordataria,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5154 del 4 maggio 1992
«Il procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta è condizionato dalla esistenza di una richiesta con il consenso dell'altra parte formulata prima della dichiarazione di apertura del dibattimento e nulla impedisce che dopo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5414 del 7 maggio 1992
«Ai fini dell'applicazione della normativa del codice della strada, approvato con D.P.R. 15 giugno 1959, n. 393, nonché della normativa sull'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7452 del 17 giugno 1992
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore, la condanna dell'impresa assicuratrice, in caso di notevole sproporzione (per dolo o colpa grave) fra l'importo da essa offerto al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 101 del 29 marzo 1993
«La rinnovazione della misura cautelare disposta per esigenze probatorie, ai sensi dell'art. 301, secondo comma, c.p.p., esige la verifica, da parte del giudice, dell'attività compiuta e di quella da compiere, per valutare la necessità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 612 del 12 marzo 1993
«La formulazione da parte del legislatore di una ipotesi di illecito amministrativo, sanzionata con pena pecuniaria, in sostituzione di precedente e più grave qualificazione di rilievo penale, mentre produce il passaggio dell'illecito dall'area...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 714 del 26 gennaio 1993
«I conflitti di competenza e di giurisdizione sono configurabili, e quindi ammissibili, soltanto tra giudici. Non sono, invece, configurabili tra pubblici ministeri, i cui contrasti sono regolati dagli artt. 54 ss. c.p.p., né tra pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1012 del 21 maggio 1993
«Il dovere di motivazione del decreto con il quale l'autorità giudiziaria dispone la perquisizione locale, la cui osservanza è prescritta a pena di nullità dal combinato disposto degli artt. 247, secondo comma e 125, terzo comma, c.p.p., è da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1218 del 21 aprile 1993
«In tema di applicazione della continuazione da parte del giudice dell'esecuzione ai sensi degli artt. 666 e 671 c.p.p., non si esige che in sede di richiesta siano enunciati i motivi ed allegata una documentazione completa, mentre l'esame del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 1556 del 23 febbraio 1993
«Nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti, la parte civile, per il fatto che viene «estromessa» dal processo penale (salve le spese), non ha motivo di dolersi circa la procedura di cui agli artt. 444 ss. c.p.p., sicché, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1872 del 16 febbraio 1993
«Per effetto della sentenza del 6 giugno 1989 n. 319, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità (costituzionale) dei commi 2, 3 e 4 dell'art. 28 della L. 24 dicembre 1969 n. 990, nella parte in cui non esclude che gli enti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1999 del 3 marzo 1993
«Ai fini della configurabilità del delitto di maltrattamenti è sufficiente un lasso di tempo, ancorché limitato, e tuttavia utile alla realizzazione della ripetizione di atti vessatori idonea a determinare la sofferenza fisica o morale continuativa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2215 del 9 marzo 1993
«Le ordinanze di ammissione o di esclusione della parte civile sono inoppugnabili, in virtù del principio di tassatività, sancito dall'art. 568 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3692 del 15 aprile 1993
«Nessuna contraddittorietà sussiste tra la concessione della circostanza attenuante di cui all'art. 114, primo comma, c.p. ed il contestuale diniego di quella prevista dall'art. 73, quinto comma del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, agendo le due...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4331 del 3 febbraio 1993
«Poiché una pronuncia giudiziale può definirsi provvedimento abnorme quando abbia un contenuto del tutto anomalo, sostanziandosi in una decisione che, per la irregolarità o stranezza della sua portata, si ponga al di fuori, non solo delle singole...»