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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 marzo 1999
«In tema di misure coercitive, ove il giudice non ritenga di accogliere, sulla base degli atti, la richiesta di revoca o di sostituzione della custodia cautelare in carcere basata sulla prospettazione di condizioni di salute incompatibili con lo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5633 del 31 gennaio 1996
«Le «condizioni di salute particolarmente gravi incompatibili con lo stato di detenzione e comunque tali da non consentire adeguate cure in caso di detenzione in carcere», cui fa riferimento l'art. 275, comma 4, c.p.p., nel testo introdotto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6304 del 17 gennaio 1996
«Per chi abbia superato l'età di settanta anni, l'incompatibilità con il regime carcerario è presunta dalla legge, senza che sia necessario accertare la sussistenza di infermità particolarmente gravi. Ne consegue che, in tal caso, ogni indagine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 226 del 24 marzo 1995
«Le «esigenze cautelari di eccezionale rilevanza» richieste dall'art. 275, comma 4, c.p.p., perché possa essere superato il divieto, ivi stabilito, di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti dei soggetti che si trovano nelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4427 del 6 agosto 1996
«Poiché la disposizione dell'art. 275, comma 2 bis, c.p.p., secondo la quale non può essere disposta la misura della custodia cautelare se il giudice ritiene che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2397 del 12 luglio 1997
«Il problema dell'inosservanza delle prescrizioni che rappresentano il contenuto delle singole misure cautelari è disciplinato, nel codice di rito vigente, dall'art. 276, il quale prevede la possibilità o del cumulo delle misure ovvero quella della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 780 del 21 marzo 2000
«Nel caso di trasgressione alle prescrizioni inerenti ad una misura cautelare applicata nel contesto di una scarcerazione per decorrenza del termine massimo di custodia cautelare, il ripristino della custodia in carcere è subordinato, a norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7530 del 26 febbraio 2002
«Il termine di durata massima della custodia cautelare relativamente alla fase del giudizio di primo grado va calcolato, qualora detta fase si sia conclusa con sentenza di assoluzione per il più grave dei reati per i quali l'imputato è stato tratto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4086 del 22 gennaio 1998
«Il computo del termine massimo di custodia cautelare è regolato dall'art. 303 c.p.p. con riguardo a quattro fasi; la seconda di queste è compresa tra il provvedimento che dispone il giudizio e la sentenza di condanna di primo grado. In tale fase...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2172 del 21 settembre 1995
«Il principio dell'applicazione della legge più favorevole non trova attuazione nella fase dinamica preprocessuale delle indagini preliminari, ed in particolare nel procedimento incidentale de libertate ove al tribunale, in sede di riesame o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2481 del 24 agosto 1995
«Il disposto dell'art. 278 c.p.p. sta a significare che, ai fini della determinazione della pena in vista dell'applicazione di una misura personale coercitiva, si debba far riferimento alla pena stabilita dalla legge per ciascun reato così come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Ai fini del calcolo del termine di durata massima della custodia cautelare occorre fare riferimento esclusivamente alla contestazione contenuta nel capo d'imputazione e non della eventuale diversa quantificazione della pena conseguente a modifiche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1783 del 10 maggio 1995
«La disciplina delle misure cautelari ha carattere processuale e perciò, in linea di massima, nella fase delle indagini preliminari il giudice non può discostarsi dalla contestazione mossa dal pubblico ministero e non gli è consentita alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21028 del 15 maggio 2013
«Ai fini del computo dei termini di custodia cautelare, quando debbasi far riferimento alla pena stabilita dalla legge per il reato ritenuto in sentenza, occorre fare applicazione dei criteri stabiliti dall'art. 278 c.p.p., per cui, in presenza di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8906 del 7 marzo 2002
«In tema di misure cautelari, quando, ai sensi dell'art. 278 c.p.p. (o per le misure interdittive, dell'art. 287 c.p.p.), occorre fare riferimento alla «pena stabilita dalla legge», per tale deve intendersi, qualora il giudice de libertate ritenga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 18 giugno 1994
«Ai fini del computo della durata complessiva della custodia cautelare il giudizio formulato all'atto della pronuncia della sentenza in ordine all'equivalenza delle aggravanti ad effetto speciale contestate e ritenute con le attenuanti generiche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 210 del 9 marzo 1992
«L'art. 278 c.p.p. è applicabile anche ai fini della determinazione dei termini di durata massima della custodia cautelare. Da ciò deriva che ai detti fini deve tenersi conto, non soltanto delle circostanze aggravanti ad effetto speciale ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5609 del 5 febbraio 2008
«Ai fini dell'individuazione del giudice competente all'adozione dei provvedimenti in tema di misure cautelari, occorre far riferimento al momento in cui la richiesta di applicazione di misura cautelare è avanzata dal P.M. e non al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«L'art. 649 c.p.p. (divieto di un secondo giudizio), al pari delle norme sui conflitti positivi di competenza (artt. 28 e ss. c.p.p.) e dell'art. 669 c.p.p. (che disciplina il caso in cui siano emesse più sentenze per il medesimo fatto contro la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4453 del 8 maggio 1998
«Il provvedimento di sospensione dei termini di custodia cautelare durante il tempo necessario per il deposito della motivazione della sentenza, ai sensi dell'art. 304, comma 1, lett. c) c.p.p. rientra nella competenza del giudice che procede, il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2736 del 4 settembre 1996
«La misura coercitiva del divieto di espatrio (art. 281 c.p.p.) può essere applicata, nelle ipotesi in cui si procede per uno dei delitti previsti dall'art. 280 c.p.p., quando — come si evince, nel silenzio della norma, dalla ratio che la ispira —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2003
«Ai fini dell'autorizzazione all'imputato ad assentarsi dal luogo degli arresti domiciliari per esigenze di lavoro determinate da assoluta indigenza, per la configurabilità di tale situazione deve farsi riferimento alle sue condizioni personali,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 21 gennaio 1997
«I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 284, terzo comma, c.p.p., che regolano le modalità di attuazione degli arresti domiciliari relativamente alla facoltà dell'indagato di allontanarsi dal luogo di custodia, contribuiscono ad inasprire o ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3595 del 5 novembre 1992
«In tema di misure cautelari, la concessione degli «arresti domiciliari», in pendenza di riesame nei confronti della ordinanza di custodia cautelare in carcere, non fa cessare l'interesse dell'indagato alla verifica della sussistenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4123 del 9 agosto 1996
«Ai fini di cui all'art. 47, comma terzo, dell'ordinamento penitenziario, secondo il quale «l'affidamento in prova al servizio sociale può essere disposto senza procedere alla osservazione in istituto quando il condannato, dopo un periodo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1824 del 20 luglio 1992
«Il decreto con il quale il giudice dà atto dell'assoluto impedimento a procedere all'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare (art. 294, comma ottavo, c.p.p.) va ritenuto inoppugnabile in base al principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1931 del 13 luglio 1998
«L'art. 289 c.p.p., nella nuova formulazione introdotta dall'art. 2 della legge 16 luglio 1997 n. 234, che prevede l'interrogatorio dell'indagato prima della applicazione della misura interdittiva della sospensione dell'esercizio di un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1721 del 13 settembre 1993
«In tema di revoca della misura coercitiva della custodia cautelare il decorso del tempo può determinare il verificarsi di una modifica della situazione pregressa, non certo (salvo l'insorgere di nuovi elementi di fatto) con riferimento alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4038 del 3 agosto 1995
«Il comma 1 dell'art. 291 c.p.p. espressamente prevede che le misure cautelari personali siano disposte dal giudice competente «su richiesta del P.M.» che presenta gli elementi su cui essa si fonda. Non occorre che detta richiesta e,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5271 del 4 febbraio 1997
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare in carcere nel caso previsto dall'art. 307, comma secondo, lett. b) c.p.p., l'indebita valutazione fatta dal giudice anche delle esigenze cautelari previste dall'art. 274, lett. c) stesso codice, non...»