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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1631 del 21 febbraio 1997
«...sia in quella della riscossione; tale natura non muta anche quando l'esazione del tributo venga dall'ente impositore delegata al privato il quale quindi, in virtù della funzione attribuitagli, acquista la qualità di pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3755 del 14 novembre 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, elemento indispensabile perché il denaro corrisposto dall'Ente pubblico al soggetto privato conservi la natura pubblica è che esso sia sottoposto ad un vincolo di destinazione per finalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9890 del 14 settembre 1994
«Ai fini del delitto di peculato, di cui all'art. 314 c.p., il possesso qualificato dalla ragione di ufficio o di servizio non è solo quello che rientri nella specifica competenza funzionale del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21867 del 30 maggio 2001
«Non integra il reato di peculato di cui all'art. 314 c.p. la condotta del pubblico ufficiale il quale utilizzi beni appartenenti alla P.A. privi in sé di rilevanza economica e quindi inidonei a costituire l'oggetto materiale dell'appropriazione....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9277 del 5 marzo 2001
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, nell'ipotesi in cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio — disponendo dell'utenza telefonica intestata all'amministrazione — la utilizzi per effettuare chiamate di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8009 del 24 agosto 1993
«L'appropriazione nel delitto di peculato, si realizza con l'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale, che comincia a comportarsi uti dominus nei confronti del bene del quale ha appunto il possesso in ragione del suo ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32384 del 30 agosto 2010
«In tema di peculato, le somme afferenti i pagamenti dei protesti costituiscono sin da subito "pecunia publica" all'atto della corresponsione al pubblico ufficiale competente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9660 del 5 marzo 2015
«In tema di peculato, il possesso qualificato dalla ragione dell'ufficio o del servizio non è solo quello che rientra nella competenza funzionale specifica del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, ma anche quello che si basa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12368 del 15 marzo 2013
«In tema di peculato, il possesso qualificato dalla ragione dell'ufficio o del servizio non è solo quello che rientra nella competenza funzionale specifica del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, ma anche quello che si basa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7492 del 15 febbraio 2013
«Ne consegue che l'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale che si comporti "uti dominus" nei confronti di danaro del quale ha il possesso in ragione del suo ufficio e la sua conseguente appropriazione possono realizzarsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39363 del 9 novembre 2010
«...di ufficio o servizio qualora sia stato conseguito per un evento fortuito ovvero per il fatto del terzo che abbia consegnato il bene al pubblico ufficiale o all'incaricato di pubblico servizio, ma non in ragione delle mansioni svolte dai medesimi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11633 del 20 marzo 2007
«Ne consegue che l'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale che si comporti uti dominus nei confronti di danaro del quale ha il possesso in ragione del suo ufficio e la sua conseguente appropriazione possono realizzarsi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8647 del 24 settembre 1996
«Il reato di peculato, di cui all'art. 314 c.p., sussiste anche se il pubblico ufficiale non abbia la materiale consegna del bene e la sua diretta disponibilità, essendo in ogni caso sufficiente la disponibilità giuridica. (Nella fattispecie si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 405 del 25 maggio 1994
«In tema di peculato, quando il denaro è destinato alla pubblica amministrazione e il soggetto fisico, che nel suo interesse agisce, lo riceve a tale titolo dal privato, il possesso conseguito rimane qualificato dal fine pubblico cui il bene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4129 del 28 aprile 1993
«Non rientrano nel concetto di disponibilità quei poteri del pubblico ufficiale che possono assimilarsi non già alle facoltà del dominus, ma a quelle del creditore in un rapporto obbligatorio e che gli consentono (e, per la natura pubblica del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12092 del 6 settembre 1990
«Ai fini della configurabilità del peculato, il possesso qualificato dalla ragione d'ufficio o di servizio non è solo quello che rientri nella competenza funzionale specifica del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio: le ragioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11451 del 10 novembre 1987
«L'errore del pubblico ufficiale circa la propria facoltà di disposizione del pubblico danaro per fini diversi da quelli istituzionali non ha alcuna efficacia scriminante, perché, per quanto la destinazione del pubblico danaro sia fissata da una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10020 del 22 novembre 1996
«Il pubblico ufficiale che omette o ritarda di versare ciò che ha ricevuto per conto della pubblica amministrazione non è inadempiente ad un proprio debito pecuniario nei confronti della predetta, ma all'obbligo di consegnare il denaro al suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6317 del 30 maggio 1994
«Commette appropriazione e non distrazione sia il pubblico ufficiale che incamera il pubblico denaro, di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, sia il pubblico ufficiale che si adopera affinché un complice se ne appropri, sottraendolo alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41709 del 25 novembre 2010
«Non integra né il delitto di peculato, né quello di abuso d'atti d'ufficio la condotta del pubblico funzionario che utilizzi per ragioni personali l'accesso ad internet del computer d'ufficio qualora per il suo esercizio la P.A. abbia contratto un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23066 del 4 giugno 2009
«Integra il delitto di peculato l'utilizzazione di denaro pubblico accreditato su un capitolo di bilancio intestato a "spese riservate", quando non si dia una giustificazione certa e puntuale del suo impiego per finalità strettamente corrispondenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20952 del 19 maggio 2009
«Integra il delitto di peculato la condotta del cancelliere di un ufficio giudiziario, preposto al servizio del campione penale, che si appropri di titoli bancari versati da imputati condannati al pagamento di spese di giustizia o pene pecuniarie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5453 del 12 febbraio 2005
«Il danaro versato dal contribuente in adempimento di una obbligazione tributaria verso lo Stato o altro ente pubblico — alla quale va senza dubbio equiparato, come nel caso di specie, il contributo versato dall'utente di prestazioni sanitarie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36306 del 2 novembre 2006
«Integra gli estremi del peculato la appropriazione da parte dell'ufficiale giudiziario (o del messo di conciliazione, incaricato della notificazione di atti) delle somme relative alla tassa del 10% dovuta dai privati, ai sensi dell'art. 154, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13512 del 25 novembre 1999
«Non ricorrono gli estremi del reato di peculato nel comportamento di un funzionario pubblico (soprintendente per i beni culturali e architettonici), autorizzato dall'ente proprietario (Ministero dei beni culturali) di un immobile monumentale a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16708 del 19 dicembre 1990
«Ne consegue, pertanto, che qualora - dopo l'emissione del mandato-ordine di pagamento - il pubblico ufficiale, incaricato-delegato a pagare agli aventi diritto i ratei di funzioni, stipendi, etc., si appropri del denaro, egli commette peculato e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13351 del 11 ottobre 1990
«La condotta del dipendente della società autostrade che - in qualità di esattore alla stazione di uscita, e quindi di incaricato di pubblico servizio - si appropria di parte del denaro incassato e - al fine di evitare che il maneggio sia scoperto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35105 del 29 settembre 2010
«Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico è assorbito in quello previsto dall'art. 316 ter c.p. anche nel caso in cui, essendo l'erogazione indebitamente percepita inferiore alla soglia indicata nel secondo comma dello...»