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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2543 del 17 aprile 1980
«La disposizione dell'art. 348, primo comma, c.p.c., che impone di dare avviso del rinvio dell'udienza all'appellante non costituito o non comparso, è fondata unicamente sulla necessità di garantire l'interesse dell'appellante di evitare, con la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3250 del 17 maggio 1980
«Spetta al giudice di rinvio stabilire i limiti dei propri poteri, interpretando la sentenza di cassazione, al fine di determinare la corrispondenza del principio di diritto da questa enunciato all'ipotesi di fatto in contestazione, ancora da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 127 del 8 gennaio 1981
«La deducibilità del giuramento decisorio nel giudizio di rinvio, consentita dall'art. 394, terzo comma, c.p.c., in deroga alla regola dell'immutabilità delle conclusioni, è limitata esclusivamente alla materia ancora controversa, alla quale è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3960 del 5 luglio 1984
«L'inapplicabilità, nel nuovo rito del lavoro, dell'istituto della riserva di provvedimento previsto dall'art. 186 c.p.c. non comporta nullità insanabile della sentenza, per mancata lettura in udienza del dispositivo, qualora la cosiddetta riserva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5385 del 23 ottobre 1984
«Qualora la cassazione con rinvio venga disposta con assegnazione della causa ad altra sezione dell'ufficio giudiziario che emise la sentenza annullata, come consentito dall'art. 383 c.p.c., la circostanza che la pronuncia in sede di rinvio venga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1207 del 13 febbraio 1985
«Le questioni che insorgano per effetto di modificazioni della disciplina legislativa sono deducibili per la prima volta in sede di rinvio, non ostandovi il divieto di cui all'art. 394 c.p.c., solo quando le modificazioni medesime siano intervenute...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1368 del 18 febbraio 1985
«La nullità dell'atto di riassunzione della causa davanti al giudice di rinvio comporta che l'intero processo si estingue (art. 393 c.p.c.), e che tutte le spese processuali restano a carico delle parti che le hanno anticipate (art. 310, ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 157 del 19 gennaio 1985
«Il «principio di diritto», al quale il giudice di rinvio deve attenersi a norma del primo comma dell'art. 384 c.p.c., è costituito dalla nozione di ordine giuridico che la Corte Suprema incorpora nella sua sentenza come presupposto della sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 59 del 15 gennaio 1985
«Pertanto, in relazione al principio dell'integrale ripristino dell'equilibrio patrimoniale violato dalla decisione rivelatasi ingiusta, gli interessi sulle somme delle quali il giudice (nella specie, di rinvio, dopo la sentenza di annullamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 593 del 30 gennaio 1985
«Salvo il caso di improponibilità della domanda, nel quale, ex art. 382, terzo comma, c.p.c., si fa luogo a cassazione senza rinvio, l'accoglimento del ricorso per cassazione per violazione o falsa applicazione di norme di diritto comporta sempre...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 719 del 4 febbraio 1985
«Nel caso in cui, al termine dell'udienza di discussione, il pretore, in funzione di giudice del lavoro, si riservi la decisione della causa e successivamente, con un'ordinanza fuori udienza, rimetta la causa stessa ad una nuova udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3085 del 9 maggio 1986
«Con riguardo alla sentenza d'appello, la motivazione per relationem concreta una carenza di motivazione solo quando consista in un mero rinvio che si esaurisca in una acritica approvazione della decisione soggetta a controllo ed è invece legittima...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1612 del 15 febbraio 1988
«Nel caso di cassazione con rinvio della pronuncia impugnata con contestuale enunciazione quale principio di diritto della interpretazione della norma di legge applicabile, in sede di impugnazione della sentenza del giudice di rinvio la questione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2686 del 30 marzo 1988
«Le questioni pregiudiziali, ivi incluse quelle inerenti alla competenza, che non siano state dedotte o rilevanti in sede di legittimità, non possono essere sollevate davanti al giudice di rinvio, né in sede di ulteriore ricorso avverso la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4795 del 30 luglio 1988
«Nel giudizio di rinvio anche ove sia possibile, in conseguenza della pronuncia della Cassazione, una nuova attività assertiva o probatoria, questa può essere estrinsecata all'udienza di precisazione delle conclusioni, senza che il giudice abbia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5326 del 3 ottobre 1988
«Il sindacato della Corte di cassazione sulla sentenza del giudice di rinvio si risolve nel controllo dei poteri e dei limiti che a quel giudice furono assegnati dalla pronuncia di annullamento e presuppone un'interpretazione di quest'ultima, volta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1372 del 18 marzo 1989
«Nel caso in cui la sentenza di merito risolva anche implicitamente una determinata questione giuridicamente preliminare in senso sfavorevole alla parte poi risultata in concreto vittoriosa, questa, se la controparte ricorre per cassazione, è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2182 del 12 maggio 1989
«In tema di controversie di lavoro, la disposizione del nono comma dell'art. 420 c.p.c. – relativa ai provvedimenti del giudice, nell'udienza di discussione di primo grado, in ipotesi di chiamata in causa a norma degli artt. 102, 106 e 107 c.p.c. –...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2660 del 1 giugno 1989
«La pronuncia di cassazione per errore in iudicando, con enunciazione del principio di diritto cui il giudice di rinvio deve uniformarsi, non vincola il giudice medesimo in ordine alle circostanze che siano meramente ipotizzate, in via narrativa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3093 del 24 giugno 1989
«L'obbligo del giudice di rinvio di uniformarsi alla regula iuris, enunciata dalla Corte di cassazione a norma dell'art. 384 c.p.c., viene meno quando la norma da applicare, in aderenza a tale principio, sia stata successivamente abrogata,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4644 del 7 novembre 1989
«Nel giudizio di rinvio, i limiti all'ammissione delle prove concernono l'attività delle parti e non si estendono ai poteri del giudice, il quale, dovendo riesaminare la causa nel senso indicato dalla sentenza di annullamento, può ben avvertire la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10585 del 5 novembre 1990
«Nell'ipotesi di annullamento per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e per vizi di motivazione, la circostanza che la potestas iudicandi del giudice di rinvio sia limitata — in mancanza di novità derivanti dalla sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 116 del 15 gennaio 1990
«Nel giudizio di rinvio il giudice può prendere in considerazione fatti nuovi incidenti sulla posizione delle parti e sulle loro pretese senza con ciò violare il divieto di esaminare punti non prospettati dalle parti nelle fasi precedenti, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11767 del 11 dicembre 1990
«Le questioni costituenti oggetto dei motivi di ricorso per cassazione espressamente dichiarati assorbiti debbono ritenersi, per definizione, non decise e possono essere, quindi, riproposte del tutto impregiudicate all'esame del giudice di rinvio.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 120 del 15 gennaio 1990
«L'efficacia vincolante della sentenza di cassazione con rinvio, presupponendo il permanere della disciplina normativa in base alla quale è stato enunciato il principio di diritto da applicarsi dal giudice di rinvio, viene meno in tale sede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4058 del 11 maggio 1990
«Quando un punto della controversia sia stato deciso dalla Corte di cassazione con sentenza di annullamento con rinvio fondata sulla violazione o falsa applicazione di una norma di diritto, di cui si sia successivamente eccepita nel giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8156 del 10 agosto 1990
«L'inesistenza della sentenza è configurabile, oltre che nella ipotesi espressamente prevista dall'art. 161, comma secondo, c.p.c. (mancanza della sottoscrizione del giudice), in tutti i casi in cui la sentenza stessa manchi di quel minimo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 978 del 10 febbraio 1990
«La regola enunciata dall'art. 394, comma terzo, c.p.c., per cui le parti possono prendere nel giudizio di rinvio conclusioni nuove se ne sorge la necessità a seguito della sentenza di cassazione opera quante volte la sentenza della cassazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5397 del 14 maggio 1991
«La designazione del giudice di rinvio, a seguito dell'annullamento della sentenza impugnata, attribuisce una competenza funzionale ratione materiae, come tale inderogabile, la quale è circoscritta al procedimento nel quale è intervenuta, sicché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7487 del 6 luglio 1991
«La parte concretamente vittoriosa nel giudizio di appello non ha l'onere di proporre ricorso incidentale per far valere domande o eccezioni non accolte dal giudice del merito, rispetto alle quali siano pregiudiziali o preliminari o alternative le...»