-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8154 del 18 luglio 1994
«Per l'affermazione della scusabilità dell'ignoranza, occorre, cioè, che da un comportamento positivo degli organi amministrativi o da un complessivo pacifico orientamento giurisprudenziale, l'agente abbia tratto il convincimento della correttezza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6698 del 13 giugno 1991
«La sussistenza o meno della condizione di procedibilità richiesta dalla legge penale quale quella della presenza del cittadino nel territorio dello Stato in caso di delitto comune commesso all'estero, va valutata non in riferimento al momento in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46323 del 3 dicembre 2003
«Non è applicabile in executivis la continuazione tra reato giudicato in Italia e reato giudicato all'estero, previo riconoscimento della relativa sentenza penale straniera, producendo quest'ultimo nell'ordinamento nazionale i soli effetti indicati...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1056 del 17 aprile 1996
«Il riconoscimento di una sentenza straniera non può essere richiesto al fine di eventualmente ottenere l'applicazione dell'istituto della continuazione; invero quest'ultimo, che implica un giudizio di merito bilaterale tra la pronuncia all'estero...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7917 del 6 luglio 1998
«Ne consegue che la pubblicazione della sentenza prevista dall'art. 186 citato non può essere disposta d'ufficio in mancanza della domanda della parte istante. (Nella specie la Corte ha annullato sul punto la pronuncia dei giudici di merito che...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25233 del 12 luglio 2005
«In tema di responsabilità professionale del sanitario, in linea con quanto puntualizzato dalle Sezioni unite (sentenza 10 luglio 2002, Franzese), nella ricostruzione del nesso eziologico tra la condotta omissiva del sanitario e l'evento lesivo non...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10615 del 7 marzo 2013
«In tema di colpa nell'attività medico-chirurgica, il meccanismo controfattuale, necessario per stabilire l'effettivo rilievo condizionante della condotta umana (nella specie: l'effetto salvifico delle cure omesse) deve fondare su affidabili...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25310 del 7 giugno 2004
«In tema di successione nella posizione di garanzia, il principio di affidamento, nel caso di ripartizione degli obblighi tra più soggetti, se da un lato implica che colui il quale si affida non possa essere automaticamente ritenuto responsabile...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24051 del 26 maggio 2004
«In tema di colpa medica, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità tra la condotta imperita e l'evento lesivo, non è sufficiente che venga accertato che un determinato comportamento, omissivo e commissivo, abbia determinato il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18641 del 22 aprile 2004
«Sussiste la responsabilità del direttore dei lavori della ditta incaricata della collocazione di un impianto di distribuzione di gas metano per la morte di un pedone caduto all'interno di una voragine formatasi lungo la strada, nel punto in cui...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14745 del 29 dicembre 1999
«La cassazione, nell'enunciare il principio di diritto sopra riportato, ha annullato la sentenza impugnata evidenziando che il giudice di merito aveva sostanzialmente addossato alla predetta una responsabilità a titolo colposo, la quale, viceversa,...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«Ai fini dell'applicazione del disposto dell'art. 545 c.p.p. del 1930, concernente l'annullamento parziale della impugnata sentenza da parte della Cassazione, per «parti non annullate della sentenza» devono intendersi quelle in ordine alle quali si...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16976 del 10 aprile 2003
«Quando la condotta dell'agente sia consapevolmente diretta a realizzare un determinato evento, ma questo si verifica non per effetto di quella condotta, bensì di un comportamento sorretto dall'erroneo convincimento della già avvenuta produzione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37567 del 3 ottobre 2003
«Qualora il delitto di appropriazione indebita sia stato oggetto di sentenza di condanna prima della dichiarazione di fallimento, non è preclusa nel successivo procedimento per bancarotta la contestazione del reato fallimentare, ma in tal caso il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2167 del 21 febbraio 1994
«In tema di mutamento del titolo del reato per taluno dei concorrenti, l'art. 117, secondo comma, c.p., con l'espressione «. . . il giudice può, rispetto a coloro per i quali non sussistono le condizioni, le qualità o i rapporti predetti, diminuire...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44274 del 5 dicembre 2005
«Il reato di frode in commercio può essere commesso non solo quando si consegna una cosa diversa da quella pattuita (aliud pro alio), ma anche quando, pur essendoci identità di specie, si consegna una cosa qualitativamente diversa da quella...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 548 del 26 aprile 1997
«In tema di tentativo di frode in commercio, l'offerta al pubblico, quando sia concretamente configurabile come proposta contrattuale, è condotta idonea diretta in modo non equivoco alla conclusione del contratto finale, e quindi alla consumazione...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8168 del 19 luglio 1994
«Non è censurabile dal giudice di legittimità l'apprezzamento del giudice di merito, il quale abbia ritenuto che il delitto di ratto a fine di libidine e quello di violenza carnale siano rimasti nettamente separati in relazione alle condotte, non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10804 del 20 ottobre 1994
«Il giudice di merito, al fine di poter valutare le condizioni psichiche del soggetto passivo al momento del fatto, è tenuto ad espletare ogni opportuna indagine, con conseguente obbligo di congrua motivazione oltre che sulla consapevolezza da...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 26925 del 4 luglio 2001
«Pertanto, in applicazione delle regole dettate dall'art. 530 c.p.p., quando risulti provata la insussistenza di detta ultima condizione o anche vi siano dubbi al riguardo, va pronunciata sentenza di assoluzione. (Nella specie, peraltro, la S.C.,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37395 del 23 settembre 2004
«Pertanto la valutazione del giudice sulla sussistenza dell'elemento oggettivo non deve fare riferimento unicamente alle parti anatomiche aggredite ed al grado di intensità fisica del contatto instaurato, ma deve tenere conto dell'intero contesto...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21954 del 30 maggio 2008
«Il delitto di sequestro di persona può concorrere con quello di sottrazione d'incapaci, a condizione, però, che, trattandosi di fatto commesso nei confronti di minore infraquattordicenne, possa in concreto affermarsi che si sia in presenza di una...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7998 del 4 aprile 2014
«Nel giudizio di separazione personale dei coniugi, ed al fine della addebitabilità della separazione, vertendosi in materia di diritti indisponibili, le ammissioni di una parte non possono assumere valore di confessione in senso stretto, a norma...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11698 del 26 maggio 2014
«L'esposizione volontaria ad un rischio, o, comunque, la consapevolezza di porsi in una situazione da cui consegua la probabilità che si produca a proprio danno un evento pregiudizievole, è idonea ad integrare una corresponsabilità del danneggiato...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12360 del 3 giugno 2014
«A tal fine il giudice ha il potere-dovere di stabilire se la comune intenzione delle parti risulti in modo certo ed immediato dalla dizione letterale del contratto, attraverso una valutazione di merito che consideri il grado di chiarezza della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5791 del 13 marzo 2014
«Ai fini della validità del contratto di assicurazione della responsabilità civile, non è consentita l'assicurazione di un rischio i cui presupposti causali si siano già verificati al momento della stipula, dovendo essere futuro rispetto a tale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5397 del 7 marzo 2014
«Tale riconoscimento può essere esplicito o implicito, occorrendo, in quest'ultimo caso, che l'utilizzazione dell'opera sia consapevolmente attuata dagli organi rappresentativi dell'ente, in quanto la differenza tra le due forme di riconoscimento...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3964 del 19 febbraio 2014
«La precoce emancipazione dei minori frutto del costume sociale non esclude né attenua la responsabilità che l'art. 2048 cod. civ. pone a carico dei genitori, i quali, proprio in ragione di tale precoce emancipazione, hanno l'onere di impartire ai...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5931 del 13 marzo 2014
«La denominazione sociale, investendo la sua funzione distintiva la stessa soggettività della società di capitali, non può essere oggetto di autonoma circolazione, neppure insieme all'azienda, sia perché la cessione di quest'ultima non estingue la...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12792 del 15 giugno 2005
«Peraltro, allorchè la ricorrenza dei requisiti stabiliti dall'art. 64 della citata legge n. 218 del 1995, cui è subordinato il riconoscimento «automatico» dell'efficacia delle sentenze straniere, non sia pacifica tra le parti, essa non può essere...»