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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28110 del 16 luglio 2007
«Ai fini del ripristino della misura coercitiva della custodia cautelare divenuta inefficace per omesso interrogatorio nei termini di legge, l'art. 302 c.p.p. esige unicamente che il titolo originario caducato non sia più operante al momento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1864 del 15 ottobre 1993
«Nel caso di inefficacia dell'ordinanza di custodia cautelare per omesso interrogatorio dell'indagato nei termini, il giudice, nell'emettere un successivo provvedimento, ha l'obbligo sia di riconsiderare la sussistenza degli indizi e delle esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1138 del 8 maggio 2000
«Dopo che la misura cautelare personale sia divenuta inefficace per motivi di forma, se il giudice intende reiterare il provvedimento sulla base degli stessi presupposti, deve, preventivamente, procedere a nuovo interrogatorio dell'imputato, stante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1213 del 4 giugno 1999
«In materia di misure cautelari, nel caso della seconda fattispecie prevista dall'art. 302 c.p.p., cioè di rinnovazione del provvedimento cautelare per caducazione della precedente ordinanza, la violazione dell'obbligo processuale del giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9037 del 7 settembre 1991
«È legittima, nel corso del giudizio di secondo grado, la riemissione — su richiesta del P.G. — di un nuovo provvedimento restrittivo della libertà personale, senza previamente procedere ad un nuovo interrogatorio dell'imputato, qualora nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1550 del 13 aprile 1996
«L'ordinanza con la quale viene nuovamente applicata la custodia cautelare che abbia perduto efficacia a norma dell'art. 302 c.p.p. è del tutto autonoma rispetto alla precedente, essendo prescritta una nuova valutazione delle condizioni indicate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 146 del 28 febbraio 1992
«La misura cautelare della custodia in carcere, divenuta inefficace per omesso interrogatorio della persona sottoposta alle indagini nel termine previsto dall'art. 294 c.p.p., può essere nuovamente adottata, su richiesta del pubblico ministero,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34786 del 8 settembre 2008
«I termini di durata della custodia cautelare, stabiliti per la fase che inizia con l'esecuzione della misura cautelare e che si conclude con il provvedimento che dispone il giudizio, non decorrono nuovamente nel caso in cui nella fase del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10487 del 12 marzo 2002
«La protrazione dei termini di durata massima della custodia cautelare prevista in un provvedimento legislativo modificativo delle norme precedentemente vigenti (nella specie: art. 2, comma 1, D.L. 24 novembre 2000, n. 341 conv. in L. 19 gennaio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28095 del 23 luglio 2002
«La norma dell'art. 303, comma 2 c.p.p. in tema di durata massima della custodia cautelare si applica a tutte le ipotesi di oggettiva regressione del procedimento ad una fase o un grado precedente, a prescindere dalla natura di “ordinanza” o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1530 del 28 settembre 1999
«Anche nel caso di regressione del processo in appello a seguito di rinvio (art. 303.2 c.p.p.), nell'ipotesi in cui sia stata pronunciata sentenza di condanna nei due gradi del giudizio di merito il termine massimo di custodia cautelare per la fase...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 9 dicembre 1999
«In caso di regressione del procedimento, il termine «finale» del doppio del termine di fase, in base al combinato disposto degli artt. 303, secondo comma, e 304, sesto comma, c.p.p., decorre dal primo termine iniziale della fase in cui il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4026 del 7 luglio 1999
«Nell'ipotesi di regresso del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, a norma dell'art. 303, comma secondo, c.p.p., al fine di stabilire il superamento del relativo termine massimo intermedio, deve tenersi conto dell'effettivo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4581 del 30 maggio 1997
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 303 c.p.p., secondo la quale nei casi in cui il procedimento regredisca ad una fase o a un grado di giudizio diversi i termini della custodia cautelare decorrono ex novo, pur avendo riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5057 del 14 gennaio 1997
«A seguito dello spostamento di sede del procedimento per dichiarazione di incompetenza, ricorre un'ipotesi di cui all'art. 303 secondo comma c.p.p., per regresso alla fase d'indagine. Ciò implica una nuova decorrenza dei termini di fase, o a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37839 del 15 ottobre 2007
«È legittimo il provvedimento di revoca dell'ordinanza di scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare, adottato dal giudice su richiesta del pubblico ministero prima della proposizione di qualsiasi impugnazione, in ragione della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2284 del 18 luglio 1995
«L'avvenuta scadenza del termine massimo di custodia cautelare non è deducibile davanti al giudice del riesame, la cui cognizione è limitata alla valutazione della sussistenza delle condizioni di legittimità e di merito per l'emissione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1893 del 21 maggio 1992
«L'imputato nei confronti del quale si sia proceduto per delitti di diversa gravità, in relazione ai quali siano previsti dalla legge termini differenziati di durata massima della custodia cautelare, ha diritto di ottenere, «ora per allora», un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23381 del 14 giugno 2007
«La sospensione per particolare complessità del dibattimento dei termini di custodia cautelare pera anche per il coimputato nei cui confronti non sia contestato uno dei reati indicati nell'art. 407, comma 2, lett. a) c.p.p., essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4306 del 1 dicembre 1994
«Nel caso di rinvio degli atti da parte del giudice di primo grado, dichiaratosi incompetente, ad altra autorità, i termini massimi della misura cautelare applicata iniziano a decorrere dalla data della sentenza di incompetenza e non già da quella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4608 del 4 maggio 1996
«Ove con il decreto che dispone il giudizio, o in virtù della decisione di primo grado, venga a determinarsi, per un mutamento della gravità delle imputazioni, lo spostamento del detenuto da uno stato per il quale è previsto un termine di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1432 del 11 luglio 1992
«I termini di durata massima della custodia cautelare indicati dall'art. 303, lett. b), c.p.p. non sono retroattivi, vale a dire che non si applicano al periodo già intercorso tra l'emissione del provvedimento che dispone il giudizio e la sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 975 del 20 maggio 1997
«Ai fini del decorso dei termini di durata massima della custodia cautelare la mancata emissione del provvedimento che dispone il giudizio e la mancata pronuncia di una sentenza a seguito di giudizio abbreviato o di patteggiamento costituiscono,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 11 ottobre 2000
«Ai fini del computo del termine massimo di custodia cautelare nella fase del giudizio non può tenersi conto delle nuove contestazioni effettuate dal pubblico ministero, dovendosi fare riferimento esclusivamente all'imputazione formulata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9378 del 9 marzo 2012
«Nel giudizio a citazione diretta, ai fini dell'individuazione dei termini di durata della custodia cautelare, ex art. 303 cod. proc. pen., la mera emissione del decreto di citazione a giudizio determina il passaggio dalla fase delle indagini a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35195 del 19 ottobre 2006
«In tema di misure cautelari personali, ai fini del computo del termine di fase delle indagini preliminari si deve aver riguardo al reato contestato nel provvedimento restrittivo, costituito dalla reciproca integrazione dell'ordinanza cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 10 luglio 2002
«Ai fini della determinazione dei termini di durata massima della custodia cautelare relativi al reato di partecipazione a un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309), del quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«All'archiviazione disposta dal giudice a norma degli artt. 408 e 411 c.p.p. non si applica l'art. 129 c.p.p., che al secondo comma dispone la prevalenza delle cause di declaratoria di non punibilità di natura sostanziale rispetto a quelle connesse...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 31 marzo 1999
«Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia per inosservanza dei termini richiamati dall'art. 309, comma decimo, c.p.p., l'immediata liberazione della persona sottoposta alla misura, quale effetto automatico di detta inosservanza, può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 508 del 11 giugno 1998
«In tema di riesame delle misure cautelari la mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero, di atti sopravvenuti favorevoli all'indagato non determina una nullità incidente sul procedimento di riesame, neppure sotto il profilo della...»