-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10820 del 17 ottobre 1995
«Conseguentemente non è idonea a determinare la costituzione in mora del locatore quanto al pagamento dell’indennità di avviamento la sola richiesta di pagamento se non sussiste oggettivamente la sua mora, in conseguenza del rilascio dell’immobile...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3592 del 16 febbraio 2010
«In tema di locazione di immobili urbani adibiti ad uso non abitativo, qualora il contratto abbia ad oggetto locali comunicanti ma aventi diversa destinazione commerciale (nella specie, magazzino e negozio), e il canone sia unico e indistinto, il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9558 del 15 novembre 1994
«L’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale ex artt. 34 e 35 della legge sull’equo canone compete al conduttore dell’immobile adibito ad uso non abitativo soltanto quando l’attività di vendita al minuto con modalità che comportino...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2086 del 13 febbraio 2002
«Affinché l’attività di insegnamento o di istruzione possa considerarsi esercitata in forma di impresa, sì da costituire titolo per la percezione dell’indennità di avviamento, non è sufficiente che sia intesa alla realizzazione di un lucro, ma è,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23557 del 6 novembre 2009
«L’esercizio privato dell’insegnamento va qualificato come attività d’impresa quando sia finalizzato alla realizzazione di un lucro, e sia impartito avvalendosi di un complesso di beni organizzati in forma di azienda. Ne consegue che, ove tale...»
-
Tribunale civile Lecce, Sez. I, sentenza n. 1871 del 25 giugno 1998
«Al conduttore d’immobile adibito ad attività commerciale stagionale compete l’indennità di avviamento, almeno ogni qual volta la cessazione del rapporto sia dovuta non a mancata manifestazione della volontà del conduttore di rinnovare il rapporto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1435 del 20 febbraio 1999
«In tema di locazione di immobili urbani adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, l’immobile utilizzato a locale di esposizione, in tanto può determinare resistenza del diritto all’indennità per la perdita dell’avviamento, in quanto si...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4644 del 27 aprile 1995
«In tema di locazione di immobili adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, l’indennità per la perdita dell’avviamento, in ogni caso in cui cessi un rapporto di locazione relativo ad immobile nel quale è esercitata una delle attività di cui...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1304 del 15 marzo 1989
«L’art. 35 della L. n. 392 del 1978, stabilendo che l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale spetta al conduttore quando l’immobile sia adibito allo svolgimento delle attività tutelate di cui al precedente art. 27 ove comportino...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8753 del 25 ottobre 1994
«In tema di locazioni di immobili adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, il conduttore che chiede, in caso di recesso del locatore, la corresponsione dell’indennità di avviamento, ha l’onere di provare non solo di avere esercitato...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18812 del 23 settembre 2015
«Nel caso di locazione d’immobile ad uso diverso da quello abitativo, l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale compete al conduttore, ricorrendone gli altri presupposti, per il solo fatto che il locatore abbia assunto l’iniziativa di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1408 del 16 febbraio 1983
«In ipotesi di recesso del locatore da locazione di immobile destinato all’esercizio di attività commerciale, in base al combinato disposto degli artt. 29 e 73 della L. 27 luglio 1978 n. 392 (come modificato dalla L. 31 marzo 1979 n. 93), poiché,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5268 del 12 giugno 1997
«Affinché, in caso di vendita dell’immobile locato ad uso diverso dall’abitazione, sorga in favore del conduttore il diritto di prelazione e di riscatto, occorre che l’immobile sia adibito a rapporti comportanti contatti con la collettività...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2675 del 11 marzo 1998
«La cessione del contratto di locazione di immobile urbano adibito ad attività imprenditoriale, in connessione con la cessione o locazione dell’azienda ivi esercitata, per esser opponibile al locatore, gli deve esser comunicata dal conduttore (art....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5817 del 19 aprile 2001
«Con riguardo a locazione di immobile urbano ad uso diverso da quello abitativo, l’art. 36 della legge n. 392 del 1978 disciplina nello stesso modo il caso di sublocazione dell’immobile e quello della cessione del contratto di locazione stabilendo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6346 del 14 dicembre 1985
«Con riguardo a locazione di immobile urbano ad uso diverso da quello abitativo, la possibilità del conduttore di cedere il contratto senza il consenso del locatore, secondo la previsione dell’art. 36 della L. 27 luglio 1978 n. 392, postula la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2727 del 26 aprile 1985
«Ai fini del recesso del locatore previsto dall’art. 29 della legge n. 392 del 1978 in relazione alle attività indicate dall’art. 27, esula dalla nozione di attività industriale quella svolta dall’«associazione degli industriali», che non si pone,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 153 del 9 gennaio 1991
«...nel contratto di locazione a norma del citato art. 37, primo comma. Né può ipotizzarsi una cessione di azienda producente effetto per volontà delle parti alla morte del cedente, trattandosi di patto successorio vietato dall’art. 458 c.c.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4486 del 10 luglio 1986
«Il diritto di prelazione, attribuito dall’art. 38 della legge n. 392 del 1978 al conduttore di immobile adibito ad uso diverso da quello di abitazione, per il caso di vendita dello stesso, poiché intende proteggere l'avviamento inteso come...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3264 del 10 luglio 1989
«Nell’ipotesi di immobili, che, appartenenti a due diversi proprietari ed autonomamente locati allo stesso conduttore, questi - ancorché i detti immobili non siano tra loro contigui - abbia adibito uno a deposito delle merci, la cui vendita al...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8713 del 4 ottobre 1996
«Il conduttore di immobile urbano adibito a uso non abitativo, che ai sensi dell’art. 39 della L. 27 luglio 1978, n. 392 ha esercitato il diritto di riscatto del bene, alienato a un terzo in violazione del suo diritto di prelazione, e che ha...»
-
Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 857 del 23 febbraio 2015
«Il principio dispositivo, cui pure il processo amministrativo è informato, e che si esplica nella possibilità per la parte di graduare le domande, trova un limite allorché nell'ambito di queste venga posta in discussione la giurisdizione. La...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13566 del 2 luglio 2015
«Appartiene all'esplicazione interna del potere giurisdizionale conferito dalla legge al Giudice amministrativo, stabilire l'interesse all'impugnazione degli atti amministrativi in applicazione di disposizioni del processo amministrativo ritenute...»
-
Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1136 del 25 febbraio 2013
«Pertanto, la presentazione di una rituale querela di falso di atti impugnati in un processo amministrativo comporta la sospensione necessaria del giudizio solo se la questione di falso abbia carattere di pregiudizialità e se non appaia chiaramente...»
-
Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 11 del 12 luglio 2011
«Ai sensi dell'art. 77 del Codice del processo amministrativo, approvato con D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104, il principio fissato dall'art. 9, comma 2, c.p.c., secondo il quale per contestare l'autenticità di un atto pubblico occorre provarne la...»
-
Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1039 del 13 febbraio 2019
«Prima dell'entrata in vigore del codice del processo amministrativo, costituiva ius receptum il fato che la disciplina dell'interruzione del processo per morte o perdita della capacità di stare in giudizio di una delle parti, dettata dall'art. 24...»
-
Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 294 del 14 gennaio 2019
«La rinuncia al mandato non determina alcun effetto interruttivo del processo ai sensi dell'art. 79 D.Lgs. 104/2010. Infatti, in ossequio al principio della perpetuatio dell'ufficio defensionale, consacrato negli artt. 85 e 301 cod. proc. civ., il...»
-
Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 693 del 28 gennaio 2011
«In tema di sospensione del processo, affinché operi la pregiudiziale penale, con la conseguente esigenza di sospendere il giudizio dinanzi al giudice amministrativo, è necessario che sussista un vincolo di consequenzialità tra le due controversie,...»
-
Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 28 del 15 ottobre 2014
«Nel processo amministrativo trova ingresso la c.d. sospensione impropria del giudizio principale per la pendenza della questione di legittimità costituzionale di una norma, applicabile in tale procedimento, ma sollevata in una diversa causa; non...»
-
Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2384 del 23 aprile 2012
«La disciplina civilistica ex art. 299 e ss. c.p.c., relativa all'istituto dell'interruzione del processo, al quale l'art. 79 del c.p.a. fa integrale rinvio, trova applicazione anche nell'ipotesi di estinzione di un ente pubblico con successione a...»