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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6530 del 2 febbraio 1999
«Agli effetti di quanto previsto dall'art. 297, comma 3, c.p.p., fra reato associativo e singoli reati fine non è ravvisabile un vincolo rilevante ai fini della continuazione e meno ancora della connessione teleologica, posto che, normalmente, al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2058 del 13 marzo 1996
«È pienamente valida la deposizione resa dal consulente del lavoro anche nell'ipotesi in cui il giudice abbia omesso di avvertirlo del suo diritto di astenersi dal testimoniare, atteso che né l'art. 351 c.p.p. (vecchio testo) — che prevedeva il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4717 del 19 novembre 1996
«Ai fini della revoca dell'affidamento in prova al servizio sociale, previsto dall'art. 47, penultimo comma, dell'ordinamento penitenziario, rilevano soltanto condotte tenute successivamente alla concessione del beneficio. Non può, pertanto, dar...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26681 del 9 luglio 2007
«Qualora la misura cautelare venga modificata in peius ai sensi dell'art. 299 c.p.p., in presenza di un aggravamento delle esigenze cautelari è dovuto l'interrogatorio di garanzia previsto dall'art. 294 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3735 del 23 dicembre 1996
«In tema di aggravamento delle esigenze cautelari, l'art. 299 c.p.p., che dispone sulla revoca e sostituzione delle misure, e che al comma quarto prevede la richiesta del pubblico ministero per la sostituzione della misura applicata con una più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 89 del 1 aprile 1998
«La ritenuta inammissibilità della richiesta di revisione, quando derivi dalla mera incompletezza del previsto iter procedimentale e valga, quindi, solo rebus sic stantibus, non impedisce, di per sé, che possa comunque darsi luogo alla sospensione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23626 del 11 giugno 2001
«Il pubblico ministero non ha alcun obbligo di depositare, unitamente al parere da lui espresso in ordine ad una richiesta di revoca o sostituzione di misura cautelare, gli atti o documenti a sostegno di detto parere, non essendo un tale obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1635 del 22 maggio 1995
«L'adozione, da parte del giudice, del provvedimento previsto dall'art. 299, comma quarto, c.p.p., in caso di aggravamento delle esigenze cautelari (sostituzione della misura applicata con un'altra più grave o imposizione di modalità più gravose...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 671 del 11 marzo 1994
«Il procedimento in camera di consiglio di cui all'art. 127 c.p.p. con le connesse formalità di previo avviso alle parti non è espressamente previsto per la deliberazione di istanze di scarcerazione, essendo delimitato, appunto nella materia dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19143 del 7 maggio 2009
«Integra il reato di corruzione in atti giudiziari (art. 319 ter c.p.) la condotta del medico della direzione sanitaria di una casa circondariale che, dietro il versamento di un corrispettivo, rilasci all'imputato detenuto, ai fini del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1204 del 23 agosto 1993
«In tema di impugnazioni avverso provvedimenti in materia cautelare, l'appello previsto dall'art. 310 c.p.p., a differenza del riesame, ha conservato la fisionomia tradizionale del mezzo di gravame, per cui i motivi (che debbono essere indicati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7685 del 3 luglio 2000
«Integra il reato di evasione la condotta di colui che si allontani ingiustificatamente dal luogo degli arresti domiciliari dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna a una pena detentiva di durata superiore al periodo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11057 del 27 ottobre 2000
«Nel caso in cui il fatto per il quale era stata esercitata l'azione penale non sia più previsto dalla legge come reato, il giudice non è tenuto, ove la situazione probatoria favorevole non sia cristallizzata con i caratteri dell'evidenza, al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3311 del 13 dicembre 1991
«In presenza della perdita di efficacia di una misura cautelare per effetto di un fenomeno estintivo della privazione della libertà, quale la revoca di cui all'art. 299, comma primo, c.p.p. (che implica una nuova valutazione delle condizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 921 del 28 marzo 1996
«I commi 2 bis e 2 ter dell'art. 301 c.p.p., introdotti dall'art. 14 della L. 8 agosto 1995, n. 332, in ragione della loro collocazione sistematica e del tenore letterale, hanno identico ambito oggettivo. Conseguentemente, il termine di novanta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3245 del 1 febbraio 2000
«Il principio di cui all'art. 302 c.p.p., secondo cui la custodia cautelare perde immediatamente efficacia se il giudice non procede all'interrogatorio entro il termine previsto dall'art. 294 c.p.p., e secondo cui non è consentito disporre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 146 del 28 febbraio 1992
«La misura cautelare della custodia in carcere, divenuta inefficace per omesso interrogatorio della persona sottoposta alle indagini nel termine previsto dall'art. 294 c.p.p., può essere nuovamente adottata, su richiesta del pubblico ministero,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30759 del 26 luglio 2012
«In tema di durata massima della custodia cautelare, nel computo del doppio del termine di fase della stessa custodia non si deve tenere conto dell'aumento fino a sei mesi previsto dall'art. 303, comma primo, lett. b), n. 3 bis cod. proc. pen.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34119 del 18 settembre 2001
«Il numero 3 bis dell'art. 303, comma 1, lett. b), c.p.p. (inserito dall'art. 2, comma 1, del D.L. 24 novembre 2000 n. 341, convertito, con modifiche, in legge 19 gennaio 2001 n. 4), nel disporre - dopo aver stabilito l'aumento fino a sei mesi dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3829 del 31 gennaio 2002
«Quando sia stata disposta la sospensione dei termini della custodia cautelare, l'aumento eccezionalmente previsto, per particolari categorie di reati, dall'art. 303, comma 1, lett. b) n. 3 bis c.p.p. non incide sulla determinazione della durata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31319 del 19 settembre 2002
«La disciplina contenuta nell'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3 bis c.p.p., introdotta dal D.L. 24 novembre 2000, n. 341, convertito con modificazioni nella legge 19 gennaio 2001, n. 4 — che prevede per taluni gravi reati, indicati nell'art. 407,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16133 del 2 maggio 2002
«Nel caso, previsto dall'art. 303, comma 2, c.p.p., di regresso del procedimento ad una fase o ad un grado precedenti, da cui consegue il decorso ex novo del relativo termine di durata massima della custodia cautelare, con il limite costituito dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1103 del 3 aprile 2000
«Nel caso di regressione del procedimento ad una fase precedente, come previsto dall'art. 303, comma 2, c.p.p., con conseguente decorso ex novo del termine massimo di durata della custodia cautelare relativo alla detta fase, deve tenersi conto, ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3521 del 21 giugno 1999
«Nel caso di regressione del procedimento ad una fase diversa, con conseguente decorso ex novo dei termini di durata massima della custodia cautelare previsti per quella fase, ai sensi dell'art. 302, comma 2, c.p.p., deve tenersi conto, qualora...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1223 del 16 giugno 1999
«L'art. 303, secondo comma, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi e quelle di rinvio ad altro giudice a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3525 del 23 marzo 1994
«In ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, decorre ex novo il termine massimo della custodia cautelare previsto per la fase o il grado di giudizio a cui il procedimento è ritornato e non soltanto un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4597 del 5 maggio 1993
«In materia di termini di durata della custodia cautelare, l'ampia formula della disposizione di cui all'art. 303, comma secondo, c.p.p., comprende nella previsione normativa anche l'ipotesi che il procedimento regredisca dalla fase del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4271 del 12 settembre 1998
«Ai fini del computo dei termini della custodia cautelare, in essi si deve tener conto delle circostanze aggravanti per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato e di quelle ad effetto speciale....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1976 del 11 marzo 1996
«Il decreto con il quale il tribunale, a norma dell'art. 195, comma 1, L. fall., dopo aver dichiarato l'insolvenza di una impresa soggetta a liquidazione coatta amministrativa, adotta i provvedimenti conservativi che ritenga opportuni, avendo la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4608 del 4 maggio 1996
«Ove con il decreto che dispone il giudizio, o in virtù della decisione di primo grado, venga a determinarsi, per un mutamento della gravità delle imputazioni, lo spostamento del detenuto da uno stato per il quale è previsto un termine di custodia...»