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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 34501 del 1 settembre 2008
«L'impegno, assunto in sede civile, all'atto della separazione personale, da parte del coniuge querelante, di rimettere la querela, non equivale a volontà definitiva valida in sede penale e non può, pertanto, essere considerato come manifestazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3913 del 1 febbraio 2007
«La remissione extraprocessuale tacita della querela (art. 152 c.p.) ha per presupposto fatti assolutamente inequivoci ed incompatibili con la volontà di persistere nella querela. Ne deriva che è immune da censure la decisione con cui il giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19568 del 24 maggio 2010
«La remissione di querela non richiede una formale accettazione essendo sufficiente che non vi sia un rifiuto espresso o tacito della remissione da parte del querelato (art. 155 c.p.). Ne deriva che integra l'accettazione della remissione tacita...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43414 del 20 novembre 2008
«L'accettazione della remissione di querela, che non necessita di autorizzazione del giudice tutelare perchè non è atto di straordinaria amministrazione, si può sostanziare anche soltanto nel mancato rifiuto da parte del querelato e, in tal caso,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30614 del 22 luglio 2008
«Nel procedimento davanti al giudice di pace, ai fini dell'efficacia della remissione di querela, non è indispensabile l'accettazione, essendo sufficiente che da parte del querelato non vi sia un rifiuto espresso o tacito della remissione. Ne...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 151 del 19 giugno 1975
«È costituzionalmente illegittimo, per contrasto con l'art. 3 della Costituzione, l'art. 156 c.p. nella parte in cui non attribuisce l'esercizio del diritto di remissione della querela agli eredi della persona offesa dal reato, allorché tutti vi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5551 del 3 giugno 1982
«La regola secondo cui l'interruzione della prescrizione verificatasi nei confronti di un imputato ha effetto per tutti coloro che hanno commesso il reato (art. 161 c.p.), si applica agli imputati dello stesso reato nei cui confronti l'imputazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6285 del 2 dicembre 1997
«Atteso il disposto di cui all'art. 166, comma secondo, c.p., nella parte in cui questo prevede che la condanna a pena condizionalmente sospesa non possa costituire “in alcun caso, di per sé, motivo per l'applicazione di misure di prevenzione”, il...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 154 del 7 luglio 1976
«È costituzionalmente illegittimo — per contrasto con l'art. 3 Cost. — l'art. 169 comma quarto c.p. nella parte in cui esclude che possa concedersi un nuovo perdono giudiziale nel caso di condanna per delitto commesso anteriormente alla prima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7709 del 26 maggio 1989
«Il giudizio inerente alla concessione o al diniego del perdono giudiziale, più che involgere una diagnosi completa del passato del minore infradiciottenne, comporta un giudizio prognostico sul futuro dello stesso e, quindi, sulla possibilità che...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 304 del 17 marzo 1988
«È illegittimo costituzionalmente il primo comma dell'art. 175 c.p. nella parte in cui prevede che la non menzione nel certificato del casellario giudiziale di condanna a sola pena pecuniaria possa essere ordinata dal giudice quando non sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 624 del 18 gennaio 1991
«In sede di procedimento speciale per l'applicazione della pena su richiesta delle parti (artt. 444 e seguenti c.p.p.), oggetto di patteggiamento può essere il beneficio della sospensione condizionale della pena (art. 163 c.p.), alla cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 171 del 11 gennaio 1997
«In tema di «condono edilizio», qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuati da persona diversa dall'imputato, quest'ultimo non può trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3982 del 12 aprile 1995
«In tema di condono edilizio, qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuate da persone diverse dagli imputati, questi ultimi non possono trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6168 del 21 aprile 1989
«Al fine di escludere la responsabilità per reati colposi dei soggetti obbligati ex art. 4 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 a garantire la sicurezza dello svolgimento del lavoro, non è sufficiente che tali soggetti impartiscano le direttive da...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 98 del 6 aprile 1998
«È costituzionalmente illegittimo l'art. 188, secondo comma, c.p., nella parte in cui non prevede la non trasmissibilità agli eredi dell'obbligo di rimborsare le spese del processo penale; è illegittimo costituzionalmente l'art. 273, primo periodo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3596 del 10 dicembre 1971
«È bensì vero che, quando sia intervenuta l'estinzione del reato, il giudice civile ha il potere-dovere di sostituirsi al giudice penale per accertare, con piena libertà di apprezzamento, se nel fatto lesivo, già costituente reato, ricorrano gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7045 del 14 giugno 2000
«Poiché, a norma dell'art. 200 c.p., le misure di sicurezza sono regolate dalla legge in vigore al tempo della loro applicazione, la modificazione, ad opera dell'art. 1 del decreto legislativo n. 113 del 1999, dell'art. 12, comma quarto, del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3811 del 6 dicembre 1997
«In tema di misure di prevenzione lo stato di detenzione, anche se prolungato nel tempo, non è elemento idoneo ad escludere la pericolosità sociale, in quanto la rescissione dei legami con la associazione di appartenenza non è conseguenza diretta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2356 del 7 luglio 1992
«La pericolosità sociale, ai fini dell'applicazione di misure di sicurezza, può desumersi anche da semplici indizi, sempre che questi siano costituiti da elementi di fatto certi, dai quali sia possibile far discendere, sul piano congetturale, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 686 del 17 maggio 1990
«L'art. 203 c.p., nella parte in cui enuncia il principio che agli effetti della legge penale è persona socialmente pericolosa quella, anche se non imputabile o non punibile, che abbia commesso un fatto dalla legge preveduto come reato, è una norma...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 324 del 24 luglio 1998
«È costituzionalmente illegittimo l'art. 206, primo comma, c.p., nella parte in cui prevede la possibilità di disporre il ricovero provvisorio anche di minori in un ospedale psichiatrico giudiziario.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5856 del 19 giugno 1986
«È costituzionalmente legittima la presunzione di pericolosità sociale e cioè l'obbligatorietà ed automatica applicazione della misura di sicurezza quando si sia in presenza di condizioni, le quali consentono di far ritenere, sulla base di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5556 del 17 gennaio 1995
«L'esclusione dell'applicazione delle misure di sicurezza in conseguenza dell'estinzione della pena postula che la pena stessa sia estinta nella sua totalità e non soltanto in parte. (Fattispecie in tema di indulto relativo soltanto ad una parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1205 del 27 ottobre 1972
«La determinazione del minimo di durata di ciascuna misura di sicurezza è prefissata dalla legge e deve essere in concreto stabilita dal giudice di sorveglianza, per cui la fissazione di un termine inferiore a quello legale da parte del giudice di...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 1102 del 13 dicembre 1988
«È illegittimo costituzionalmente l'art. 219, terzo comma, del codice penale, nella parte in cui, per i casi ivi previsti, subordina il provvedimento di ricovero in una casa di cura e di custodia al previo accertamento della pericolosità sociale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 992 del 10 giugno 1968
«La disposizione dell'art. 220 c.p. non deroga a quella contenuta nell'art. 210 stesso codice. Infatti, mentre tale norma fa parte delle disposizioni di carattere generale relative a tutte le misure di sicurezza personali, stabilendo gli effetti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22193 del 3 giugno 2008
«In tema di misure di sicurezza personali, il provvedimento di ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario a seguito della sentenza della Corte cost. n. 139 del 1982 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 222 c.p., nella parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3710 del 9 luglio 1999
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 324 del 1998, la quale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 222 c.p. nella parte in cui prevedeva l'applicazione anche ai minori della misura di sicurezza del ricovero in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 100 del 9 gennaio 1992
«Il delitto di cui all'art. 246 del codice penale (corruzione dei cittadini da parte dello straniero) si consuma nel momento in cui il cittadino italiano accetta la promessa di qualche utilità al fine di compiere atti contrari all'interesse...»