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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3166 del 22 novembre 1962
«L'atto riassuntivo davanti al giudice di rinvio, per spiegare la sua efficacia, deve contenere tutti gli elementi richiesti dagli artt. 163 e 163 bis c.p.c. ed è soggetto alle nullità previste dall'art. 164. Pertanto, se la citazione riassuntiva...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 997 del 9 aprile 1973
«Ai fini del risarcimento del danno per inabilità permanente, può tenersi conto, sia pure con gli opportuni temperamenti, dello scarto tra vita fisica e vita lavorativa, anche se il danneggiato sia un minore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1642 del 28 aprile 1975
«Ai fini della responsabilità civile per danno cagionato da persona incapace d'intendere e di volere (art. 2047 c.c.), al fine di accertare se un minore sia incapace di intendere o di volere, il giudice non può limitarsi a tener presente l'età...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1965 del 16 maggio 1977
«La condanna ad un facere è legittima quando il contenuto di esso è precisamente determinato, ovvero determinabile dal giudice della esecuzione ex art. 612 c.p.c., ma non quando la sentenza sia così generica da richiedere, per essere eseguita, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5108 del 24 novembre 1977
«Il principio, enunciato nell'art. 300 c.p.c., secondo cui gli eventi relativi alla modificazione della capacità processuale della parte costituita hanno rilevanza processuale solo se dichiarati in udienza o notificati alle altre parti dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1733 del 12 aprile 1978
«Il provvedimento di conversione del pignoramento — pur essendo un atto esecutivo, suscettibile, in quanto tale, di opposizione ex art. 617 c.p.c. — è pur sempre revocabile e modificabile dal giudice dell'esecuzione sino a che non abbia avuto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5223 del 11 settembre 1980
«Nel caso di mancata costituzione del convenuto per vizio importante la nullità della notificazione della citazione, il giudice istruttore, che dispone ai sensi dell'art. 291 c.p.c. la rinnovazione della notificazione stessa in diverso luogo, deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3421 del 25 maggio 1981
«La disposizione dell'art. 905 c.c., secondo cui per l'apertura di vedute dirette verso il fondo del vicino occorre osservare la distanza di un metro e mezzo, va posta in relazione con l'art. 873 dello stesso codice, che prescrive una distanza non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5760 del 13 ottobre 1981
«La ripartizione dei compiti fra il tribunale ordinario e quello per i minorenni, che costituiscono uffici nettamente distinti per composizione, circoscrizione e sfera di attribuzioni, attiene, anche quando i due uffici abbiano la stessa sede, alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1551 del 2 marzo 1983
«Alla stregua del disposto dell'art. 38 (nuovo testo) disp. att. c.c., sulla competenza del tribunale per i minorenni, coordinato con le norme dettate dagli artt. 155 e 317 c.c., 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898 e 710 c.p.c., i provvedimenti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2199 del 5 aprile 1984
«L'art. 320 c.c. richiede l'autorizzazione del giudice tutelare nei confronti del genitore solo per «promuovere» giudizi, nell'interesse del minore, relativi ad atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, vale a dire per la proposizione iniziale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4222 del 25 giugno 1986
«Con riguardo ad un termine processuale fissato «a mese», quale quello posto dall'art. 36 della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968 (ratificata con L. 21 giugno 1971, n. 804) per l'opposizione avverso il decreto dichiarativo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 301 del 16 gennaio 1987
«Il ricorso alle Sezioni Unite della Suprema Corte, avverso le pronunce del Tribunale superiore delle acque pubbliche, è soggetto, ai sensi dell'art. 202 del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 (testo unico sulle acque pubbliche e gli impianti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6059 del 10 novembre 1988
«Con riguardo al riconoscimento del figlio naturale che sia stato già riconosciuto da uno dei genitori, il consenso di quest'ultimo, richiesto quando il figlio non abbia ancora compiuto i sedici anni (art. 250 terzo comma cod. civ.), e non sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5137 del 27 novembre 1989
«Al fine dell'ammissibilità del controricorso, il requisito dell'esposizione sommaria dei fatti di causa, anche se da valutarsi con minore rigore rispetto al corrispondente requisito prescritto per il ricorso, esige pur sempre un riferimento ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5173 del 28 novembre 1989
«Il decreto della Corte d'appello con cui a norma dell'art. 801 c.p.c. è attribuita efficacia in Italia ad un provvedimento straniero di adozione di un minore non è revocabile, ai sensi dell'art. 742 c.p.c., atteso che, attribuendo al minore lo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 233 del 18 gennaio 1990
«La contesa fra genitori naturali, in ordine all'educazione ed istruzione del figlio minore, rientra nelle previsioni degli artt. 316, 317 e 336 c.c., e, quindi, è riservata, con il rito camerale, alla competenza funzionale del tribunale per i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5648 del 11 giugno 1990
«La richiesta in via subordinata, da parte del creditore convenuto in opposizione al decreto ingiuntivo, di una somma minore di quella originaria non costituisce domanda riconvenzionale, soggetta, nel rito del lavoro, al disposto dell'art. 418...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7532 del 25 luglio 1990
«La richiesta, formulata in appello in via subordinata e senza modificazione dell'originaria causa petendi, di spettanze retributive d'importo inferiore a quello domandato in primo grado non costituisce domanda nuova, preclusa ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4353 del 10 aprile 1993
«In tema di provvedimenti di volontaria giurisdizione del giudice tutelare, sempre revocabili o modificabili a norma dell'art. 742 c.p.c., non è ipotizzabile una richiesta di riesame avanzata, anziché al giudice tutelare, al giudice (tribunale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7774 del 14 luglio 1993
«La partecipazione del P.M. al procedimento di separazione consensuale dei coniugi ex art. 711 c.p.c. non è prevista da tale norma, né è desumibile, come necessaria, dalla disciplina di procedimenti camerali, senza che ciò determini dubbi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11177 del 27 dicembre 1994
«In tema di ripetizione dell'indebito oggettivo, la mora dell'accipiens, in quanto debitore di un'obbligazione pecuniaria, comporta anche l'applicabilità dell'art. 1224 c.c. Spetta perciò al solvens, oltre agli interessi legali sulla somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1623 del 19 febbraio 1994
«La responsabilità della P.A. ex artt. 28 Cost., 2043 e 2048 c.c. per le lesioni riportate da un alunno minore all'interno di un istituto di istruzione in conseguenza della condotta colposa del personale scolastico ricorre anche nel caso in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3547 del 15 aprile 1994
«Il vizio logico di motivazione come causa di annullamento della sentenza può consistere o nella mancanza di un nesso di coerenza tra le varie ragioni di cui si compone la motivazione, o nell'attribuzione, a taluno degli elementi emersi in corso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3847 del 24 aprile 1996
«La cessazione della rappresentanza legale dei genitori del figlio minorenne in conseguenza del raggiungimento della maggiore età da parte di questi, non comporta l'inammissibilità dell'appello proposto nei confronti dei genitori di persona...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5711 del 20 giugno 1996
«Non sussiste nullità dell'atto introduttivo del giudizio quando la sottoscrizione del procuratore risulta apposta soltanto sotto la certificazione dell'autenticità della firma della parte conferente la procura redatta in calce o a margine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 652 del 29 gennaio 1996
«La norma di cui al comma 4 dell'art. 155 c.c. — secondo la quale l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza e ove sia possibile al coniuge cui vengono affidati i figli — ha carattere eccezionale ed è dettata nell'esclusivo interesse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2797 del 28 marzo 1997
«Il provvedimento del tribunale dei minorenni, che – nell'ambito di un procedimento instaurato per ottenere la decadenza dalla potestà del genitore sul figlio minore, ovvero l'adozione di altre misure volte ad ovviare alla condotta pregiudizievole...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12018 del 26 novembre 1998
«In tema di riconoscimento di figli naturali, l'indagine sulla legittimità del rifiuto del consenso al secondo riconoscimento opposto dal tutore del minore (nominato a seguito della morte del genitore che aveva per primo riconosciuto il figlio) va...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12610 del 16 dicembre 1998
«L'impugnazione notificata al rappresentante legale anziché al minore divenuto maggiorenne in corso di causa è invalida quando dagli atti processuali risulti che il notificante abbia conosciuto, ovvero abbia colpevolmente ignorato l'intervenuta...»