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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28560 del 13 luglio 2009
«La sospensione dei termini di custodia cautelare in pendenza dei termini per il deposito della sentenza previsti dall'art. 544, comma 2 e 3, non implica alcuna valutazione discrezionale e può essere dichiarata anche dal giudice dell'impugnazione,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36549 del 24 settembre 2008
«In tema di termini per il deposito della sentenza, il giudice che ritenga di avvalersi del termine superiore a giorni quindici, previsto dall'art. 544, comma secondo, c.p.p. per i casi di particolare complessità nella stesura della motivazione, ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11499 del 12 marzo 2003
«In tema di computo dei termini processuali, ai fini della tempestività della proposizione dell'impugnazione - nel caso di imputato presente al dibattimento e di sentenza emessa con la sola lettura del dispositivo e riserva del deposito della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12203 del 29 novembre 1991
«Per l'inosservanza delle disposizioni concernenti la pubblicazione della sentenza la legge non prevede alcuna sanzione, sicché la mancata lettura del dispositivo e della motivazione della sentenza comporta unicamente l'effetto di rendere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1462 del 7 giugno 1995
«La sentenza dibattimentale, che va depositata in cancelleria dopo la pubblicazione, anche se priva dell'indicazione delle generalità dell'imputato e dell'imputazione non è nulla, ma solo affetta da irregolarità, al cui rimedio si provvede con il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1112 del 1 aprile 1994
«L'avviso di deposito, con l'estratto della sentenza contumaciale, è dovuto, ai sensi dell'art. 548 c.p.p., soltanto all'imputato contumaciale e non anche al difensore. (Nella fattispecie il ricorrente sosteneva che i termini per l'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4150 del 24 novembre 1993
«La notifica dell'avviso di deposito con l'estratto della sentenza all'imputato contumace non può essere sostituita con alcun altro atto equipollente, stante la tassatività della disposizione dell'art. 548, terzo comma, c.p.p. secondo cui tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1768 del 15 ottobre 1993
«L'avviso di deposito della sentenza, ogniqualvolta la motivazione non venga depositata nei termini, deve essere notificato al difensore, senza nessuna differenza tra giudizio ordinario e contumaciale. In tale ultimo caso è irrilevante che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 548 c.p.p., per asserito contrasto con l'art. 24 Cost., nella parte in cui non prevede la notificazione della sentenza al difensore nominato dall'imputato dopo la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6298 del 25 maggio 1992
«La deposizione resa da un testimone non contenuto in una lista depositata nei termini prescritti dall'art. 567, comma 2, c.p.p. 1988 è colpita da sanzione di inammissibilità e, quindi, è inutilizzabile ai fini della decisione (art. 191 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24382 del 14 luglio 2006
«Il ricorso per saltum del pubblico ministero avverso una sentenza di assoluzione emessa dal giudice di pace è da considerare, dopo l'entrata in vigore della L. n. 46 del 2006 che ha eliminato il potere del pubblico ministero di proporre appello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4462 del 5 febbraio 2002
«In tema di diffamazione a mezzo stampa non è configurabile la scriminante del diritto di cronaca per il solo fatto che il contenuto dell'articolo diffamatorio sia riproduttivo di un'arringa difensiva svolta in sede dibattimentale poiché nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4088 del 2 aprile 1998
«L'omessa notifica dell'atto d'impugnazione del pubblico ministero all'imputato non costituisce causa di nullità né d'inammissibilità dell'impugnazione perché, sebbene l'omissione di tale incombente comporti la mancata decorrenza del termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 745 del 3 febbraio 1997
«L'omessa notifica dell'atto di impugnazione del P.M. all'imputato non costituisce causa di nullità, né di inammissibilità dell'impugnazione, poiché — pur comportando l'omissione dell'incombente la mancata decorrenza del termine per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 250 del 28 febbraio 2000
«Non è autonomamente impugnabile un'ordinanza dibattimentale meramente confermativa di precedente ordinanza che non sia stata impugnata nei termini, giacché verrebbe elusa, in caso contrario, la disciplina della perentorietà dei termini...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2349 del 19 gennaio 2006
«L'art. 587 comma primo c.p.p., che consente al coimputato non impugnante (o che abbia proposto impugnazione inammissibile) di partecipare al procedimento di impugnazione promosso da altro imputato, giovandosi della impugnazione di quest'ultimo,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27812 del 11 luglio 2001
«In caso di pluralità di reati in materia di edilizia e urbanistica, la sospensione del procedimento — con la correlata sospensione dei termini prescrizionali — prevista per il solo reato di costruzione senza concessione dall'art. 44 della legge 28...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6810 del 12 luglio 1997
«L'effetto estensivo di cui all'art. 587 c.p.p. non opera nel senso di una riammissione nei termini prescritti per l'impugnazione, ma intende assicurare soltanto la par condicio degli imputati che si trovino in situazioni identiche; ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 356 del 14 gennaio 2000
«In caso di abolitio criminis, poiché tale evento fa venire meno, ancor più che la validità e la efficacia della norma penale incriminatrice, la sua stessa esistenza nell'ordinamento, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39900 del 4 dicembre 2006
«Ai fini della sospensione dell'esecuzione di una condanna civile, ai sensi dell'art. 612 c.p.p., può costituire danno grave ed irreparabile anche quello derivante dal versamento di una somma di denaro, quando questa sia particolarmente elevata in...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 3279 del 1 luglio 1995
«La procedura di correzione degli errori materiali inficianti provvedimenti giurisdizionali non è consentita allorché determini la modifica essenziale del provvedimento ovvero si risolva addirittura nella sostituzione della decisione assunta; ne...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10156 del 12 marzo 2002
«All'annullamento da parte della Cassazione della sentenza di appello non consegue automaticamente la cessazione della misura cautelare in atto, dovendosi interpretare l'art. 624 bis c.p.p. (introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128) nel senso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3026 del 25 gennaio 2002
«L'opposizione ai provvedimenti del giudice dell'esecuzione prevista dagli artt. 667, comma 4, e 676, comma 1, c.p.p. non ha natura di mezzo di impugnazione, bensì di istanza diretta al medesimo giudice allo scopo di ottenere una decisione in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3026 del 25 gennaio 2001
«L'opposizione ai provvedimenti del giudice dell'esecuzione prevista dagli artt. 667, comma 4, e 676, comma 1, c.p.p. non ha natura di mezzo di impugnazione, bensì di istanza diretta al medesimo giudice allo scopo di ottenere una decisione in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18022 del 10 maggio 2007
«L'accertamento del «sicuro ravvedimento» del condannato a pena detentiva, necessario per la concessione della liberazione condizionale, non implica opinabili indagini di tipo soggettivistico volte ad apprezzare l'avvenuta modificazione, ideologica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2087 del 5 dicembre 2000
«In tema di patteggiamento, tra gli effetti penali che, ai sensi dell'art. 445, comma 2, c.p.p., rimangono estinti una volta decorsi i termini ivi indicati non può farsi rientrare l'eliminazione dell'iscrizione della sentenza dal casellario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 402 del 14 maggio 1997
«Non rientra tra gli effetti penali della condanna l'iscrizione nel casellario giudiziale, che non ha un contenuto di sanzione né incide in modo diretto su alcun rapporto di diritto penale. Ne consegue che la previsione dell'art. 445, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3675 del 15 dicembre 1992
«In materia di estradizione, il termine per la notifica della richiesta del procuratore generale, previsto dall'art. 703, quinto comma, c.p.p., ha natura ordinatoria ed è finalizzato a disciplinare la sequenza degli atti ed il regolare svolgimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40097 del 12 novembre 2001
«In materia di estradizione, qualora il procedimento penale in Italia per lo stesso fatto sia stato archiviato, non ricorrono le preclusioni alla sentenza favorevole all'estradizione, ai sensi dell'art. 705, comma 1, c.p.p. in quanto non vi è più...»