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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15157 del 18 luglio 2005
«La disposizione di cui all'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nella formulazione introdotta dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, in tema di procedimento di divorzio, secondo la quale, a fini acceleratori della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6343 del 21 marzo 2011
«La parte che impugni, al fine di ottenerne la declaratoria di nullità, la sentenza non definitiva di divorzio per la mancata concessione dei termini di cui all'art. 183, sesto comma, cod. proc. civ. - applicabili anche a tale procedimento, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10763 del 14 ottobre 1995
«Al fine dell'accoglimento della domanda congiunta di divorzio, ai sensi dell'art. 4 tredicesimo comma della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo fissato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74), la «verifica» dei presupposti del divorzio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6664 del 8 luglio 1998
«Nell'ipotesi in cui due coniugi di cittadinanza straniera rivolgano al giudice italiano domanda congiunta di scioglimento del matrimonio celebrato in Italia e, successivamente, uno dei due, facendo presente di essere anche cittadino italiano,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8010 del 27 aprile 2004
«La disciplina della domanda congiunta di divorzio recata dall'art. 4, tredicesimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come sostituito dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, rimette al giudice l'accertamento dei presupposti di legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18973 del 8 agosto 2013
«Nel giudizio di appello avverso la sentenza di divorzio, cui si applica il rito camerale, tra la data di notificazione del ricorso e del decreto e quella dell'udienza di comparizione non devono necessariamente intercorrere i termini di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5537 del 8 giugno 1994
«Ai fini dell'identificazione del regime di impugnabilità delle sentenze non definitive di divorzio, con continuazione del giudizio per la determinazione dell'assegno occorre avere riguardo alla data della loro pubblicazione, nel senso che, ive...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4290 del 8 maggio 1996
«L'art. 4, comma 12, L. n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 8, L. n. 74 del 1987 — applicabile, ai sensi dell'art. 23, comma 3 di quest'ultima legge, alle sentenze di separazione personale pubblicate successivamente alla sua entrata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11992 del 17 maggio 2010
«Nei procedimenti di impugnazione che si svolgono con rito camerale (nella specie, in materia di assegno divorzile), l'appello, pur tempestivamente proposto mediante il deposito del ricorso nel termine previsto dalla legge, è improcedibile ove la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5259 del 7 maggio 1993
«Con riguardo a sentenza di divorzio, resa dal tribunale anteriormente all'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, l'appello, ai sensi della disposizione transitoria dell'art. 23, terzo comma di detta legge, è regolato dalla disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11319 del 27 maggio 2005
«Nel giudizio di divorzio in appello — che si svolge secondo il rito camerale, ai sensi dell'art. 4, dodicesimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo sostituito ad opera dell'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) — l'acquisizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14022 del 25 ottobre 2000
«Il rito adottato dal legislatore, con l'art. 9 della legge sul divorzio, ai fini della modificazione dell'assegno divorzile, risulta regolato, in via generale, dagli artt. 737 ss., c.p.c., e, quanto alle forme, in parte risulta disciplinato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3924 del 12 marzo 2012
«La domanda di revisione dell'assegno di divorzio e quella riconvenzionale di riconoscimento di una quota di t.f.r. sono oggettivamente connesse ai sensi dell'art. 36 c.p.c., perché il diritto all'assegno, di cui si discute nel giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 379 del 15 gennaio 1999
«L'art. 9 della legge n. 898 del 1970 prevede la partecipazione del pubblico ministero al procedimento di revisione delle condizioni di divorzio soltanto «per i provvedimenti relativi ai figli», pertanto la suddetta partecipazione non è necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 412 del 15 gennaio 2000
«È ammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111, secondo comma, Cost. proposto avverso la pronuncia assunta in sede di appello, ai sensi dell'art. 9 legge divorzio, con il quale si denuncia l'omessa verifica da parte del giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2687 del 29 aprile 1982
«Il giudizio di revisione dell'assegno di divorzio di cui all'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, pur svolgendosi in camera di consiglio e nonostante la particolarità di talune forme, configura un procedimento contenzioso che si svolge in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19336 del 25 settembre 2019
«La differenza tra locazione di immobile con pertinenze e affitto di azienda consiste nel fatto che, nella prima ipotesi, l'immobile concesso in godimento viene considerato specificamente, nell'economia del contratto, come l'oggetto principale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4381 del 8 febbraio 1995
«In tema di imposte sui redditi, l'art. 14 quarto comma della legge 24 dicembre 1993 n. 537, il quale, in via d'interpretazione autentica dell'art. [[n6tuir]] del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, considera tassabili anche i proventi derivanti da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12782 del 14 giugno 1995
«L'art. 12 del D.L. 10 luglio 1982 n. 429, convertito in legge 7 agosto 1982 n. 516, il quale dispone che - in deroga a quanto stabilito dall'art. [[n3cpp]] del codice di procedura penale del 1930 - il processo tributario non può essere sospeso, è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1875 del 23 gennaio 2019
«Dall'espressa volontà di vietare la pubblicazione di foto relative alla propria vita privata, riferita ad un soggetto molto conosciuto (nella specie un notissimo attore) non discende l'abbandono del diritto all'immagine che ben può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23691 del 13 novembre 2015
«In caso di cessazione degli effetti civili di un matrimonio contratto all'estero da due cittadini stranieri, il diritto della moglie di utilizzare l'esclusivo cognome del marito, acquisito, con il consenso di quest'ultimo, al momento...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8768 del 10 aprile 2018
«Lo studio professionale associato, quantunque privo di personalità giuridica, rientra a pieno titolo nel novero di quei fenomeni di aggregazione di interessi cui la legge attribuisce la capacità di porsi come autonomi centri di imputazione di...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 4320 del 18 febbraio 2021
«L'elezione di domicilio è un atto giuridico unilaterale che spiega efficacia indipendentemente dal consenso o accettazione del domiciliatario. Ne consegue che, fino a quando non intervenga la nuova elezione con revoca della precedente, la facoltà...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 17620 del 18 luglio 2013
«Ai sensi dell'art. 28 della legge 31 maggio 1995, n. 218, il matrimonio celebrato all'estero è valido nel nostro ordinamento, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione, o dalla legge nazionale di almeno uno dei...»
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Cassazione civile, sentenza n. 22514 del 1 dicembre 2004
«Gli eredi del coniuge deceduto non sono legittimati a proporre la domanda di delibazione della sentenza ecclesiastica che ha dichiarato la nullità del matrimonio religioso, ai sensi dell'art. 8 dell'Accordo firmato in Roma il 18.2.1984, che ha...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 21053 del 1 ottobre 2009
«In tema di obbligazioni alimentari, il criterio di collegamento previsto dall'art. 5 della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, resa esecutiva con legge 21 giugno 1971, n. 804, ai sensi del quale il convenuto domiciliato nel territorio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 399 del 13 gennaio 2010
«Il passaggio in giudicato, in pendenza del giudizio di separazione dei coniugi, della sentenza che rende esecutiva nello Stato la sentenza ecclesiastica di nullità canonica del matrimonio concordatario contratto dalle parti, fa venir meno il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12693 del 9 giugno 2011
«Per la famiglia già costituita alla data di entrata in vigore della legge 19 maggio 1975, n. 151, la comunione legale, in assenza della dichiarazione di dissenso di cui all'art. 228, primo comma, della legge, decorre dal 16 gennaio 1978 ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24867 del 21 novembre 2014
«L'art. 228 della legge 19 maggio 1975, n. 151, di riforma del diritto di famiglia, nel prevedere che, a partire dal 15 gennaio 1978, rimanessero esclusi dall'applicazione del regime legale della comunione i beni dei coniugi già uniti in matrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 29298 del 6 dicembre 2017
«La costituzione del fondo patrimoniale per fronteggiare i bisogni della famiglia, anche qualora effettuata da entrambi i coniugi, non integra, di per sé, adempimento di un dovere giuridico, non essendo obbligatoria per legge, ma configura un atto...»