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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7658 del 10 luglio 1991
«Nelle cause di lavoro ed al fine della decorrenza del termine breve per l'appello contro la sentenza del pretore, nei confronti della parte costituitasi a mezzo di procuratore, la sentenza medesima va notificata in cancelleria, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9069 del 2 maggio 2005
«In mancanza di espressa previsione in deroga alle disposizioni generali (quale quella prevista per il ricorso per cassazione dall'art. 134 att. c.p.c., non suscettibile di applicazione analogica) il deposito presso la cancelleria a mani del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4570 del 22 aprile 1995
«Non è concretamente realizzabile nel rito del lavoro l'ipotesi di improcedibilità dell'appello prevista dall'art. 348, comma 2, c.p.c. quale conseguenza del mancato deposito da parte dell'appellante del suo fascicolo, dopo la costituzione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1353 del 16 febbraio 1985
«Nel nuovo rito del lavoro, la costituzione dell'appellante richiede soltanto il deposito del ricorso e pertanto il mancato deposito del fascicolo di parte e della copia della sentenza impugnata non comporta l'improcedibilità del gravame, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21978 del 27 ottobre 2010
«La mancanza di comunicazione all'appellante dell'avvenuto deposito del decreto di fissazione dell'udienza di discussione, escludendo l'insorgere dell'onere di quest'ultimo di provvedere alla notificazione dell'atto di gravame e del decreto stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6094 del 24 novembre 1984
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 15 del 1977, dichiarativa dell'illegittimità costituzionale dell'art. 435, secondo comma, c.p.c. nella parte in cui non prevede che all'appellante sia data comunicazione dell'avvenuto deposito...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 23426 del 16 ottobre 2013
«Nel rito del lavoro, la violazione del termine di dieci giorni entro il quale l'appellante, ai sensi dell'art. 435, secondo comma, cod. proc. civ., deve notificare all'appellato il ricorso, tempestivamente depositato in cancelleria nel termine...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20613 del 9 settembre 2013
«Nel giudizio di appello soggetto al rito del lavoro, il vizio della notificazione omessa o inesistente è assolutamente insanabile e determina la decadenza dell'attività processuale cui l'atto è finalizzato (con conseguente declaratoria in rito di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8752 del 13 aprile 2010
«Nel rito del lavoro, l'improcedibilità dell' appello per la mancata notifica del ricorso depositato e del decreto di fissazione dell'udienza è rilevabile dal giudice d'ufficio, non essendo la procedibilità del ricorso disponibile dalle parti. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6346 del 5 maggio 2001
«Nel rito del lavoro, ove il ricorso in appello sia notificato, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione del gravame, in forma incompleta e, costituitosi l'appellato al solo fine di eccepire la nullità del ricorso, il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10373 del 26 ottobre 1990
«La nullità derivante dall'omessa notifica del ricorso d'appello (e del pedissequo decreto presidenziale) può essere sanata con effetto ex tunc (cioè con effetto idoneo ad impedire il passaggio in giudicato della sentenza appellata) nel solo caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18618 del 5 agosto 2013
«Nel rito del lavoro, non può dichiararsi l'improcedibilità dell'appello nel caso in cui il ricorso sia stato tempestivamente depositato, completo in ogni sua parte, nel termine previsto dalla legge, e tuttavia sia stata notificata alla controparte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4554 del 22 aprile 1995
«Nel rito del lavoro — nel quale la proposizione dell'appello, come esercizio del potere di impugnazione editio actionis, si perfeziona, a norma dell'art. 434, comma 2, c.p.c., con il tempestivo deposito del ricorso nella cancelleria del tribunale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5555 del 15 maggio 1993
«Ove nella copia del decreto ex art. 435 c.p.c., notificata con il ricorso tempestivamente depositato per la riassunzione del giudizio di rinvio nel rito del lavoro, manchi l'indicazione della data di fissazione dell'udienza di discussione, il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14678 del 29 dicembre 1999
«Nel rito del lavoro, il principio secondo cui, in caso di morte della parte successivamente al deposito della sentenza di primo grado, l'atto di impugnazione deve essere diretto e notificato nei confronti dei soggetti che siano reali parti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1104 del 29 gennaio 1993
«Con riguardo a giudizio soggetto a rito del lavoro, nell'ipotesi in cui l'atto di appello, dopo essere stato tempestivamente depositato, sia stato notificato alla parte vittoriosa personalmente e non presso il procuratore costituito (non avendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8685 del 31 maggio 2012
«Nel rito del lavoro, il termine di dieci giorni assegnato all'appellante dall'art. 435, comma secondo, c.p.c., per la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza non è perentorio e la sua inosservanza non comporta, perciò,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 521 del 18 gennaio 1997
«Il termine di venticinque giorni che nel rito del lavoro deve intercorrere, a norma dell'art. 435, terzo comma, c.p.c., tra la notificazione del ricorso in appello con il decreto di fissazione dell'udienza di discussione e l'udienza stessa è posto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4461 del 15 aprile 1993
«Nel rito del lavoro, l'inosservanza, in sede di ricorso in appello, del termine dilatorio a comparire non comporta la nullità dello stesso atto di appello, bensì quella della sua notificazione, sanabile ex tunc per effetto di spontanea...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4849 del 18 maggio 1994
«Nel rito speciale del lavoro, la nullità della notificazione dell'atto di appello per violazione del termine stabilito dall'art. 435, terzo comma è suscettibile di sanatoria ai sensi dell'art. 291, primo comma c.p.c. e quindi per effetto della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25281 del 1 dicembre 2009
«Nel rito del lavoro (applicabile in materia di locazioni ai sensi dell'art. 447 bis c.p.c.), il convenuto, rimasto contumace nel giudizio di primo grado, ben può nell'atto di appello contestare la fondatezza della domanda, nel rispetto delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18901 del 7 settembre 2007
«Nel rito del lavoro, ove il giudice di primo grado abbia implicitamente disatteso l'eccezione di prescrizione rigettando la domanda per motivi di merito, l'eccezione stessa — che ha natura di eccezione in senso stretto, rilevabile soltanto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6663 del 5 aprile 2004
«Nel processo del lavoro, le parti concorrono a delineare la materia controversa, di talché, ove i fatti costitutivi del diritto dedotto dal ricorrente non siano oggetto di specifica contestazione da parte del resistente (costituito), i fatti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12366 del 22 agosto 2003
«Nel rito del lavoro, l'appellante che impugna in toto la sentenza di primo grado, insistendo per l'accoglimento delle domande, non ha l'onere di reiterare le istanze istruttorie pertinenti a dette domande, ritualmente proposte in primo grado, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15706 del 8 novembre 2002
«In materia di impugnazioni civili, dal coordinamento della previsione di cui all'art. 416, terzo comma, c.p.c. con quella di cui al successivo art. 436 (secondo cui al giudizio di appello si applicano «in quanto compatibili, le disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3345 del 4 giugno 1985
«In relazione al termine di almeno dieci giorni prima dell'udienza di discussione, entro il quale, a norma dell'art. 436 c.p.c., l'appellato deve costituirsi e notificare l'eventuale appello incidentale alla controparte, il giorno dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2026 del 13 febbraio 2012
«Il principio per cui la prima impugnazione costituisce il processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri soccombenti, sicché l'appello principale successivo ad altro appello si converte in appello incidentale, è principio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17216 del 4 dicembre 2002
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la memoria di costituzione nella quale è proposto appello incidentale deve essere notificata alla controparte unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione o, almeno, di questo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7331 del 20 maggio 2002
«Nel rito del lavoro, l'appello incidentale deve essere proposto almeno dieci giorni prima dell'udienza fissata per la discussione; tale termine è soggetto alla regola di cui all'art. 155, primo comma, c.p.c. dell'esclusione dal computo del solo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5589 del 14 aprile 2001
«In virtù del principio della consumazione del diritto d'impugnazione, la proposizione dell'impugnazione principale preclude un ulteriore gravame in via incidentale; pertanto, qualora, nel processo del lavoro, una delle parti abbia depositato il...»