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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1760 del 12 febbraio 1999
«Il principio per cui l'atto che estrinseca la volontà del giudice è solo il dispositivo — che di conseguenza non può subire modifiche, integrazioni e sostituzioni con la motivazione — è valido solo quando il dispositivo è formato e pubblicato in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 4 novembre 1998
«La mancanza o l'incompletezza totale o parziale del dispositivo determina la nullità della sentenza, con conseguente necessità di una nuova pronuncia, limitatamente ai capi d'imputazione contestati e non decisi, poiché il procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7749 del 7 agosto 1996
«In tema di formazione della sentenza penale, va distinto il dispositivo — redatto e sottoscritto dal presidente non appena conclusa la deliberazione, nel quale è indicata la volontà dello Stato in relazione alla pretesa punitiva — dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8277 del 22 luglio 1995
«La mancanza o incompletezza del dispositivo comporta la nullità della sentenza ai sensi dell'art. 546 c.p.p. Ed invero l'obbligo della pronuncia sull'azione penale, cui corrisponde un diritto soggettivo dell'imputato, può dirsi adempiuto soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37392 del 1 ottobre 2003
«Il contrasto tra dispositivo e motivazione non determina nullità della sentenza, ma si risolve con la logica prevalenza dell'elemento decisionale su quello giustificativo, potendosi eliminare la divergenza mediante ricorso alla semplice correzione...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 2185 del 27 luglio 1996
«Qualora il presidente di un collegio giudicante abbia provveduto personalmente a redigere la motivazione della sentenza, è necessaria e sufficiente per la validità dell'atto la sua sola sottoscrizione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48431 del 20 novembre 2008
«La mancata redazione della motivazione della sentenza, a causa di un qualsiasi impedimento del giudice che abbia adottato la relativa decisione e pubblicato il dispositivo, è equiparabile alla omessa motivazione e non determina pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 863 del 12 gennaio 2006
«Costituisce causa di nullità (relativa), ex art. 546, comma 3, c.p.p., e non semplice irregolarità della sentenza il fatto che quest'ultima, se pronunciata da giudice collegiale, sia priva della sottoscrizione del presidente del collegio. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1520 del 6 aprile 2000
«Non costituisce motivo di nullità della sentenza il fatto che, nelle more della estensione della motivazione del provvedimento, il giudice relatore tenga conto di eventuale giurisprudenza sopravvenuta dopo l'intervenuta lettura del dispositivo del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35802 del 28 settembre 2007
«Il contrasto tra dispositivo e motivazione, in ordine alla mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, non determina la nullità della sentenza, ma si risolve con la logica prevalenza dell'elemento decisionale su...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3926 del 11 aprile 1995
«Il dispositivo della sentenza, essendo l'atto nel quale è estrinsecata la volontà del giudice in ordine all'applicazione della legge nel caso concreto, prevale sulla motivazione. Pertanto, è irrilevante che in questa si giustifichi la risoluzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1139 del 5 maggio 1992
«In caso di difformità con la motivazione, prevale il dispositivo letto in udienza — esso solo costituendo l'attuazione della volontà di legge nel caso concreto — con la conseguenza che le affermazioni contenute nella motivazione, se non trovano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4973 del 31 gennaio 2000
«Nel caso di sentenza dibattimentale, il dispositivo, che, attraverso la lettura in pubblica udienza, acquista rilevanza esterna prima della motivazione ed indipendentemente da essa, non può essere modificato con la motivazione. Pertanto, in caso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1768 del 15 ottobre 1993
«L'avviso di deposito della sentenza, ogniqualvolta la motivazione non venga depositata nei termini, deve essere notificato al difensore, senza nessuna differenza tra giudizio ordinario e contumaciale. In tale ultimo caso è irrilevante che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 548 c.p.p., per asserito contrasto con l'art. 24 Cost., nella parte in cui non prevede la notificazione della sentenza al difensore nominato dall'imputato dopo la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3223 del 15 giugno 1999
«Qualora il giudice ritardi il deposito della motivazione della sentenza, senza aver preventivamente indicato un termine nel dispositivo letto in udienza, ai sensi dell'art. 544, comma terzo, c.p.p., il termine di impugnazione è quello di trenta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3716 del 27 gennaio 2009
«Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, rilevata la mancata notificazione all'imputato dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, dichiara la nullità del decreto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1604 del 23 maggio 1994
«È abnorme il provvedimento del giudice del dibattimento (nella specie pretore) che dichiari la nullità dell'ordinanza con cui il Gip abbia rigettato la richiesta di archiviazione del pubblico ministero restituendogli gli atti e imponendogli la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49388 del 24 dicembre 2003
«In tema di formazione della sentenza penale, è valido il provvedimento sottoscritto dal presidente del tribunale nel caso in cui il giudice monocratico che l'abbia deliberato sia deceduto prima del relativo deposito, poiché anche la morte è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38733 del 14 ottobre 2008
«È qualificabile come appello e non come ricorso per cassazione il gravame proposto dall'imputato avverso la sentenza del giudice di pace di condanna alla pena pecuniaria e al risarcimento del danno, anche indipendentemente dalla specifica...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 4264 del 23 aprile 1996
«Qualora l'impugnazione proposta sia non quella ordinaria ma quella eccezionale del ricorso per saltum, la Corte di cassazione deve dapprima interpretare la volontà della parte, per stabilire di quale mezzo abbia realmente inteso avvalersi ed, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7551 del 11 giugno 1999
«In tema di diffamazione commessa mediante scritti, il requisito della comunicazione con più persone non sussiste qualora la propagazione dell'offesa, contenuta in una lettera diretta ad un determinato soggetto, non sia voluta dall'agente, ma sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6240 del 27 maggio 1998
«Qualora la mancata assunzione di una prova decisiva si risolva anche nel difetto di motivazione sul punto, non è possibile far valere con il ricorso immediato per cassazione per saltum tale vizio, che invece è riparabile dal giudice dell'appello.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3287 del 7 aprile 1997
«Nel caso di ricorso per cassazione del pubblico ministero avverso sentenza emessa all'esito di giudizio abbreviato, l'imputato, in applicazione analogica dell'art. 569 comma secondo c.p.p., è ammesso a rinunciare all'appello ed a proporre ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6402 del 2 luglio 1997
«Al parziale accoglimento dell'impugnazione dell'imputato deve conseguire l'esclusione della sua condanna alle spese del procedimento di impugnazione. (Fattispecie nella quale la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di merito che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2371 del 15 novembre 1996
«In tema di «patteggiamento» il pubblico ministero che abbia prestato il proprio consenso all'applicazione della pena non può poi dolersi con impugnazione della successiva ratifica dei «fatti» da parte del giudice nemmeno sotto il profilo del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5764 del 5 febbraio 2013
«La previsione di cui all'art. 578 cod. proc. pen. - per la quale il giudice di appello o quello di legittimità, che dichiarino l'estinzione per amnistia o prescrizione del reato per cui sia intervenuta in primo grado condanna, sono tenuti a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21102 del 5 maggio 2004
«L'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello e la Corte di Cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, siano tenuti a decidere sulla impugnazione agli effetti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8702 del 4 agosto 1992
«L'art. 578 c.p.p. stabilisce espressamente che quando nei confronti dell'imputato è stata pronunciata condanna anche generica al risarcimento dei danni cagionati dal reato, a favore della parte civile, il giudice di appello, nel dichiarare il...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 11178 del 4 agosto 1990
«Il momento consumativo del reato di diffamazione a mezzo stampa è quello della consegna da parte dello stampatore delle prescritte copie, in adempimento dell'obbligo previsto dalla legge 2 febbraio 1939, n. 374, in quanto tale momento costituisce...»