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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8936 del 3 agosto 1998
«Il potere del giudice di disporre anche d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova previsto dall'art. 507 c.p.p. rientra nel compito del giudice di accertare la verità ed ha la funzione di supplire all'inerzia delle parti o carenze probatorie,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4702 del 23 aprile 1994
«...introduce ed esige — l'apprezzamento del giudice, come indica la stessa dizione dell'articolo citato laddove evidenzia che «il giudice può disporre anche d'ufficio l'assunzione», senza dire né «deve», né puramente e semplicemente «dispone».»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 724 del 24 gennaio 1994
«In tema di ammissione di nuove prove (art. 507 c.p.p.), non sussiste l'obbligo del giudice di disporre d'ufficio tutte le prove astrattamente pertinenti e rilevanti, bensì il potere-dovere di disporre nuovi mezzi di prova quando risulti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3431 del 8 aprile 1993
«...introduce ed esige, l'apprezzamento del giudice, come indica la stessa dizione dell'articolo citato laddove evidenzia che «il giudice può disporre anche di ufficio l'assunzione», senza dire né «deve», né puramente e semplicemente «dispone».»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12496 del 4 novembre 1999
«Nel caso di rinnovazione del dibattimento a causa del mutamento della persona del giudice monocratico o della composizione del giudice collegiale, la testimonianza raccolta dal primo giudice non è utilizzabile per la decisione mediante semplice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 514 del 17 gennaio 1996
«La lettura, integrale o parziale, degli atti contenuti nel fascicolo del dibattimento — che il giudice può disporre «anche d'ufficio» ai sensi dell'art. 511 comma 1 c.p.p. è riconducibile all'esercizio di un potere-dovere del giudice, il quale, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30797 del 13 settembre 2002
«Le dichiarazioni rese dall'imputato in procedimento penale sono acquisite al fascicolo d'ufficio e, qualora l'esame non abbia luogo per essersi lo stesso avvalso della facoltà di non rispondere, i verbali contenenti tali dichiarazioni possono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 144 del 11 aprile 1996
«... Esse sono acquisite al fascicolo d'ufficio, ma possono essere valutate dal giudice solo per stabilire la credibilità della persona esaminata (art. 503, comma 4, c.p.p.). Qualora, invece, l'esame non abbia luogo, i verbali delle dichiarazioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2127 del 16 gennaio 1995
«Al fascicolo d'ufficio del dibattimento non possono essere allegate dichiarazioni raccolte dal P.M. nel corso delle indagini preliminari se non utilizzate per le contestazioni e ciò anche a seguito delle modifiche normative apportate all'art. 500...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10660 del 12 ottobre 1995
«Il ricorso per cassazione di una società per azioni proposto in forza di procura rilasciata da soggetto diverso da quelli aventi per legge la rappresentanza della società e senza che sia dimostrata e provata la sussistenza del potere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4132 del 15 gennaio 1997
«...e strumentalizza l'ufficio o il servizio, a proprio vantaggio non patrimoniale oppure a vantaggio patrimoniale altrui, con atti e comportamenti diretti oggettivamente a superare, frustrare o alterare le finalità funzionali perseguite dalla norma.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2749 del 16 marzo 1995
«Correttamente perciò, soddisfatte le condizioni indicate, il tribunale può condannare il soggetto tratto a giudizio per il reato di concussione, per il reato di abuso in atti d'ufficio, anche quando l'originaria contestazione sia stata formulata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3550 del 30 gennaio 2012
«Viola il principio di correlazione con l'accusa la sentenza di condanna che, a fronte di una contestazione ben definita (nella specie, per i reati di concussione e omissione di atti d'ufficio), formuli una serie di imputazioni alternative,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1488 del 30 luglio 1998
«L'abnormità è rilevabile di ufficio anche in sede di legittimità quando essa incida in termini essenziali sul thema decidendum devoluto alla Corte. (Fattispecie in cui il ricorso del P.M. riguardava solo la violazione dell'art. 521, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Integra gli estremi del reato di peculato la appropriazione di attrezzature per ufficio di proprietà dell'ente pubblico da parte del pubblico ufficiale, dipendente dello stesso, per la loro utilizzazione negli uffici di una società privata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48159 del 17 dicembre 2003
«Non è impugnabile, neppure sotto il profilo della sua pretesa abnormità, il provvedimento con il quale il giudice del dibattimento, ritenuto che il fatto sia diverso da quello contestato, abbia disposto la trasmissione degli atti al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14631 del 23 dicembre 1999
«...sia comunque estinto per prescrizione, dovendo ritenersi che tale statuizione non costituisca reformatio in pejus della decisione impugnata. (Nella specie il fatto contestato come abuso di ufficio è stato diversamente qualificato come corruzione).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3043 del 11 giugno 1999
«L'art. 521, comma 3, c.p.p., secondo cui il giudice dispone con ordinanza la trasmissione degli atti all'ufficio requirente ove il pubblico ministero abbia effettuato una nuova contestazione fuori dei casi previsti degli artt. 516, 517 e 518,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10137 del 25 settembre 1998
«Il reato di rifiuto di atti di ufficio — anche nella nuova formulazione introdotta dall'art. 16 della L. 26 aprile 1990, n. 86 — consiste nel mancato adempimento di un'attività doverosa, per il compimento della quale è fissato un termine unico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1744 del 8 luglio 1994
«Ne consegue che è affetta da nullità assoluta, rilevabile di ufficio, la deliberazione del tribunale che decide sull'incidente di esecuzione in composizione parzialmente diversa da quella che aveva disposto il rinvio dell'udienza a data fissa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4502 del 16 aprile 1998
«...- ed osservando che la lettura della querela «è consentita soltanto ai fini della verifica della sussistenza delle condizioni di procedibilità, non potendosi ritenere valido il consenso dato dal difensore di ufficio alla lettura dell'atto».»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Non può essere nuovamente promossa l'azione penale per un fatto e contro una persona per i quali un processo già sia pendente (anche se in fase o grado diversi) nella stessa sede giudiziaria e su iniziativa del medesimo ufficio del P.M., di talché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36642 del 11 ottobre 2005
«È censurabile per difetto di motivazione la sentenza di assoluzione pronunciata ai sensi dell'art. 530, comma 2, c.p.p., nella quale non si indichino ragioni atte a giustificare il mancato accoglimento della sollecitazione rivolta dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9266 del 26 agosto 1994
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile non è necessario che il danneggiato provi la effettiva sussistenza dei danni ed il nesso di causalità tra questi e l'azione dell'autore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45130 del 18 dicembre 2001
«In tema di spese concernenti l'esercizio dell'azione civile, nel caso di sentenza di applicazione di pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p., il giudice deve d'ufficio provvedere alla condanna dell'imputato al loro pagamento in favore della parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9620 del 4 settembre 1998
«...tra i componenti del collegio e tale potere gli deriva dalla sua qualità nell'ambito del collegio giudicante, indipendentemente dalle funzioni che svolge nell'ufficio giudiziario al quale appartiene il collegio che ha emesso la decisione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3962 del 7 aprile 1996
«Ne consegue che il giudice di appello non può decidere in ordine ad un reato su cui il giudice di primo grado abbia omesso di pronunciare, ma deve rilevare anche di ufficio la nullità di cui all'art. 546, comma 3, c.p.p. (mancanza od incompletezza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33867 del 5 settembre 2007
«...fiducia e non anche che, in mancanza, sarà assistito dal difensore di ufficio. (La Corte ha rilevato l'insussistenza di qualsiasi profilo di nullità giacché, nella specie, l'imputato era assistito da difensore di fiducia intervenuto in giudizio).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37594 del 23 settembre 2004
«Non è abnorme, e non può quindi essere oggetto di ricorso per cassazione, il provvedimento con il quale il giudice di pace, rilevata la mancata nomina, nel decreto di citazione a giudizio, di un difensore d'ufficio all'imputato non assistito da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1238 del 20 gennaio 2004
«...del primo comma dell'art. 415 bis c.p.p., tanto alla persona sottoposta alle indagini che al suo difensore, di talché, quando detto difensore non risulti in precedenza nominato, il pubblico ministero deve allo scopo designarne uno d'ufficio.»