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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12697 del 25 marzo 2015
«La disposizione di cui all'art. 430 bis cod. proc. pen - che non consente al P.M. di assumere informazioni dalle persone indicate nella richiesta di incidente probatorio, sanzionandone la violazione con l'inutilizzabilità delle dichiarazioni del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2857 del 22 gennaio 2014
«Il reato di esercizio non autorizzato di intermediazione o interposizione di manodopera non è scindibile in una serie di fatti distinti in relazione ad ogni lavoratore e ad ogni giornata lavorativa, ma ha natura di reato permanente che si protrae...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7242 del 20 febbraio 2004
«La sospensione del corso della prescrizione, quando si connette — in applicazione del comma primo dell'art. 159 c.p. — ad una sospensione del procedimento imposta da una particolare disposizione di Legge, è condizionata dall'esatta applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25660 del 8 giugno 2004
«Ne consegue che non risponde del reato indicato colui che svolga all'aperto, in violazione di una specifica disposizione comunale, l'attività di verniciatura di autovetture regolarmente autorizzata ed effettuata nel rispetto dei limiti previsti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 781 del 26 gennaio 1994
«Per la sussistenza del reato è, quindi sufficiente l'idoneità del fatto alla produzione degli effetti previsti dalla norma; poiché, però, si richiede che tali effetti siano cagionati nei casi non consentiti dalla legge, il parametro di legalità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13456 del 2 aprile 2007
«Ove ricorra uno dei reati prodromici previsti dai commi 1, 2, e 3 dell'art. 51 D.Lgs. 22/1997 (ora art. 256 D.Lgs. 152/2006), che cagionino comunque un inquinamento, il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9308 del 13 settembre 1991
«Tale disposizione, infatti, stabilisce che la subordinazione può essere riferita soltanto al pagamento della somma liquidata a titolo di risarcimento o della provvisionale eventualmente assegnata e ciò presuppone che vi sia stata costituzione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2143 del 7 settembre 1993
«In materia di revoca di diritto, in sede esecutiva, della sospensione condizionale della pena, la circostanza che l'art. 674 c.p.p., a differenza dell'art. 590 del codice abrogato, non faccia espresso richiamo all'art. 168, primo comma, c.p. è del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1306 del 5 maggio 1992
«La disposizione dell'art. 174, secondo comma, c.p., secondo la quale l'indulto «si applica una sola volta, dopo cumulate le pene», si riferisce al cumulo delle pene condonabili, poiché nessuna causa estintiva della pena può operare su un cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4659 del 27 gennaio 1992
«La efficacia retroattiva della suindicata pronuncia della Corte costituzionale ha il suo logico fondamento nel fatto che la illegittimità dichiarata attiene a una disposizione — quella, appunto, di cui all'art. 177, primo comma, ultima parte, c.p....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5563 del 4 febbraio 1997
«L'art. 177 c.p. prevede tassativamente i casi in cui può farsi luogo alla revoca della liberazione condizionale, con la conseguenza che non è consentito applicare la disposizione stessa, peraltro di stretta interpretazione trattandosi di istituto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3588 del 27 ottobre 1993
«L'effetto dell'estinzione della pena — previsto dall'ultimo comma dell'art. 47 dell'ordinamento penitenziario quale conseguenza dell'effetto positivo del periodo di affidamento in prova al servizio sociale — deve essere rapportato alla sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34365 del 11 agosto 2004
«Ne consegue che, eccettuata l'ipotesi del trasporto di quantità davvero minime di sostanze stupefacenti, e nell'ambito di un'attività del tutto occasionale e non organizzata, deve ritenersi che l'autovettura utilizzata per detto trasporto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4214 del 5 aprile 2000
«Può costituire oggetto di confisca ex art. 240 c.p. la somma di denaro che il giudice accerti essere stata ricavata dalla cessione della sostanza stupefacente anche nel caso di condanna per il reato di cui all'art. 73, comma quinto, legge...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4051 del 19 aprile 1996
«L'art. 445, comma 1, c.p.p., mediante un rinvio formale e specifico all'art. 240, comma 2, c.p. che non consente interpretazioni estensive, limita il potere del giudice, in via eccezionale, alle sole ipotesi contemplate da quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5580 del 15 novembre 1995
«Ai fini dell'applicazione dell'ultimo comma dell'art. 240 c.p. — in base al quale la confisca obbligatoria prevista dal comma 2 della medesima disposizione non si applica a quelle cose che appartengono a persona estranea al reato quando la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1253 del 5 aprile 1995
«Essa, pertanto, si differenzia dalla confisca prevista dall'art. 240 c.p. che attribuisce la facoltà e non l'obbligo, salvo le ipotesi di intrinseco carattere criminoso delle cose, di disporre la misura di sicurezza patrimoniale, sempre che sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 268 del 14 febbraio 1995
«Infatti, tale equiparazione non può ritenersi consentita, perché la disposizione processuale, ponendo eccezioni alla revocabilità del sequestro, che è una regola generale, non è suscettibile di interpretazione estensiva (art. 14 prel.), né è dato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1926 del 21 giugno 2000
«Ne consegue la legittimità del sequestro preventivo disposto sui beni del fallito in forza della disposizione di cui al secondo comma dell'art. 321 c.p.p., relativo alla sottoponibilità a sequestro delle cose di cui è consentita la confisca ex...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2761 del 17 giugno 1994
«Al fine di «giustificare la provenienza» dei beni che sono confiscabili ai sensi dell'art. 12 sexies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito con modificazioni nella L. 7 agosto 1992, n. 356, come introdotto dall'art. 2 dei decreti legge 22 febbraio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3818 del 26 novembre 1997
«In materia di criminalità organizzata, l'esigenza di disporre tanto il sequestro preventivo quanto la confisca può verificarsi in ogni fase e grado del procedimento e quindi anche in sede esecutiva, cosicché, per la specifica disposizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3755 del 14 novembre 1995
«L'erogazione di somme di denaro da parte di un ente pubblico non implica che nella gestione delle medesime si abbia un servizio pubblico: perché ciò si verifichi è necessario che la natura del denaro sia pubblica il che ricorre esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7492 del 15 febbraio 2013
«Ne consegue che l'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale che si comporti "uti dominus" nei confronti di danaro del quale ha il possesso in ragione del suo ufficio e la sua conseguente appropriazione possono realizzarsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11633 del 20 marzo 2007
«Ne consegue che l'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale che si comporti uti dominus nei confronti di danaro del quale ha il possesso in ragione del suo ufficio e la sua conseguente appropriazione possono realizzarsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Integra il reato di peculato la condotta del dipendente dell'Enel, incaricato della riscossione dei pagamenti dei compensi dovuti all'ente con poteri di transazione e di concessione di dilazioni nei confronti di utenti morosi e di disposizione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6317 del 30 maggio 1994
«Anche in tal caso, infatti, il soggetto attivo compie un atto di disposizione uti dominus, si comporta cioè come se il danaro pubblico fosse di sua proprietà e non si limita soltanto ad indirizzarlo verso uno scopo diverso da quello cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9179 del 29 febbraio 2008
«Integra il reato di peculato, nel caso di specie militare, la condotta di appropriazione di denaro e beni mobili, il cui possesso non rientri nella specifica competenza funzionale del soggetto agente, che di questi abbia la mera detenzione in via...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 24 luglio 1989
«In quest'ultimo rientrano non soltanto la gestione, l'esercizio degli impianti e l'attività di diffusione, ma anche l'attività diretta alla predisposizione dei programmi destinati alla trasmissione, escluse le attività commerciali «connesse», le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3022 del 26 marzo 1996
«In tema di concussione i connotati della condotta di «induzione» sfuggono alla possibilità di una rigorosa delimitazione in chiave descrittiva attraverso predeterminate regole semantiche, potendo essi enuclearsi tanto a mezzo di simboli quanto a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2725 del 4 marzo 1994
«Cosicché il ruolo trainante dell'abuso rispetto all'induzione vale esso stesso a delineare lo stretto legame eziologico riscontrabile, appunto, tra il primo e la seconda, quali componenti in grado di influenzare il deceptus, determinando quel...»