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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2154 del 31 gennaio 2007
«Condizione essenziale di ammissibilità del regolamento di competenza d'ufficio, che presuppone la riferibilità a due giudici diversi (ovvero appartenenti a differenti uffici giudiziari), è che il giudice dinanzi al quale, dopo una prima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22628 del 31 maggio 2001
«In tema di reati contro il patrimonio commessi in danno di congiunti, la causa di non punibilità e la condizione di non procedibilità di cui ai commi primo e secondo dell'art. 649 c.p. si applicano anche alle ipotesi tentate dei delitti di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9619 del 2 marzo 2004
«In tema di molestia o disturbo alle persone (art. 660 c.p.), se, per un verso, deve ritenersi la configurabilità del reato anche quando l'agente esercita, o crede di esercitare, un proprio diritto, in modo tale, tuttavia, da rivelare l'esistenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12230 del 3 dicembre 1994
«Perché una condotta possa assumere rilievo, ai fini della configurabilità del reato di molestie di cui all'art. 660 c.p., non è sufficiente che essa sia di per sè molesta o arrechi disturbo, ma è altresì necessario che sia accompagnata da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2662 del 21 gennaio 2014
«Nei procedimenti con udienza preliminare, la questione dell'incompetenza derivante da connessione, anche quando la connessione incida sulla competenza per materia affidando tutti i procedimenti connessi alla cognizione del giudice superiore, può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 670 del 29 marzo 1974
«Gli scritti o disegni fatti affiggere dai partiti politici, che sono associazioni private, sono disciplinati dal capoverso dell'art. 664 c.p., e la loro distruzione è punita a condizione che l'affissione sia eseguita nei luoghi e nei modi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 652 del 19 gennaio 2000
«L'art. 30 del nuovo c.s., il quale prevede e sanziona in via amministrativa l'obbligo di conservazione dei fabbricati e dei muri di qualsiasi genere fronteggianti le strade «in modo da non compromettere l'incolumità pubblica e da non arrecare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9337 del 31 agosto 1994
«Con la disposizione di cui all'art. 708 c.p. (possesso ingiustificato di valori) il legislatore ha voluto prevenire future aggressioni patrimoniali in quanto, sospettandosi logicamente la provenienza delittuosa delle cose detenute senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2911 del 26 aprile 1986
«Qualora avverso la sentenza declinatoria della competenza del tribunale a favore di quella della corte d'appello, la parte, con un solo atto proponga innanzi a quest'ultima gravame contro quella pronuncia e, subordinatamente alla reiezione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14699 del 13 novembre 2000
«Il ricorso per regolamento di competenza è strutturato — salvo il caso in cui sia rivolto a risolvere un conflitto virtuale di competenza — come uno specifico mezzo di impugnazione avverso le sentenze che pronunciano sulla competenza. Esso deve,...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17665 del 2 settembre 2004
«In tema di regolamento di competenza, nel caso in cui, nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, il giudice abbia ordinato, ai sensi dell'art. 281 sexies c.p.c., la discussione orale della causa e abbia pronunciato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14468 del 30 maggio 2008
«La legitimatio ad causam attiva e passiva, consiste nella titolarità del potere e del dovere di promuovere o subire un giudizio in ordine al rapporto sostanziale dedotto in causa, mediante la deduzione di fatti in astratto idonei a fondare il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27386 del 12 dicembre 2005
«L'efficacia del «pactum de non petendo» pur non condizionata all'adesione di tutti i creditori, è tuttavia correlata alla sua idoneità — che deve essere valutata alla luce della complessiva condizione debitoria dell'impresa, e, quindi anche con...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3472 del 11 febbraio 2011
«In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento, la nuova formulazione dell'art. 6 legge fall. esclude l'iniziativa d'ufficio del tribunale ed implica, pertanto, che il giudice possa pronunciarsi nel merito solo in presenza di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20596 del 1 ottobre 2007
«In tema di rappresentanza processuale delle persone giuridiche, la persona fisica che ha conferito il mandato al difensore non ha l'onere di dimostrare tale sua qualità, neppure nel caso in cui l'ente si sia costituito in giudizio per mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8426 del 25 agosto 1998
«La delibera dell'organo collettivo di un'associazione, richiesta per patto statutario, affinché il presidente dell'associazione stessa (o altro analogo organo), cui per legge compete la legitimatio ad processum, possa agire o resistere in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13881 del 9 novembre 2001
«L'autorizzazione a stare in giudizio è condizione di efficacia e non requisito di validità della costituzione in giudizio dell'ente pubblico e può, quindi, intervenire anche nel corso del giudizio, sanando retroattivamente le irregolarità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7507 del 16 luglio 1999
«L'autorizzazione del legale rappresentante di un ente a stare in giudizio costituisce condizione di efficacia e presupposto necessario per la valida costituzione del rapporto processuale, con la conseguenza che la mancanza della delibera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14260 del 19 giugno 2007
«L'autorizzazione del consiglio d'amministrazione di un ente al presidente ad agire o resistere in giudizio, che concorre ad integrare la capacità processuale dell'ente medesimo, costituendo una condizione dell'azione, può intervenire per tutto il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21574 del 6 ottobre 2006
«La delibera dell'organo collettivo di un'associazione, richiesta per patto statutario, affinché il presidente dell'ente, cui per legge compete la legitimatio ad processum possa agire o resistere in giudizio, concorre ad integrare la capacità...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 17936 del 6 settembre 2004
«L'autorizzazione a stare in giudizio è condizione di efficacia e non requisito di validità della costituzione in giudizio dell'ente pubblico, con la conseguenza che essa, sebbene intervenuta successivamente all'introduzione della causa, è idonea a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21423 del 20 giugno 2006
«Non si configura, per difetto della condizione soggettiva di persona condannata per delitti determinati da motivi di lucro, il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli se l'autore ha come unico precedente una sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 281 del 16 gennaio 1987
«Il reato di cui all'art. 707 c.p. prevede come suo presupposto - e non come elemento costitutivo o condizione di punibilità - che il reo abbia riportato anche e una sola precedente condanna per delitto motivato da lucro, a nulla rilevando che il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29448 del 10 luglio 2013
«Sussiste la condizione soggettiva di persona condannata per delitti determinati da motivi di lucro - ricorrendo la quale è configurabile il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli - anche qualora l'autore abbia come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8040 del 6 aprile 2006
«La legittimazione ad causam dal lato passivo (o legittimazione a contraddire) costituisce un presupposto processuale, cioè una condizione affinché il processo possa giungere ad una decisione di merito, e consiste nella correlazione tra colui nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17064 del 2 dicembre 2002
«La legitimatio ad causam, intesa come interesse ad agire o a contraddire, si configura come condizione dell'azione (e cioè come elemento strutturale che la sorregge) interno (e non esterno, quale presupposto sostanziale) all'interesse medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10443 del 18 luglio 2002
«Nell'actio negatoria servitutis la legittimazione attiva e passiva compete a coloro che sono titolari delle posizioni giuridiche dominicali, rispettivamente, svantaggiate o avvantaggiate dalla servitù, e, nel caso in cui la legittimazione di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15537 del 7 dicembre 2000
«Quando il convenuto eccepisca la propria estraneità al rapporto giuridico sostanziale dedotto in giudizio, viene a discutersi non di una condizione per la trattazione del merito della causa, qual è la legitimatio ad causam, ma dell'effettiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11190 del 27 ottobre 1995
«L'istituto della legittimazione ad agire o a contraddire in giudizio (legittimazione attiva o passiva) si ricollega al principio dettato dall'art. 81 c.p.c., secondo cui nessuno può far valere nel processo un diritto altrui in nome proprio fuori...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7073 del 17 giugno 1988
«In tema di rapporti tra la contravvenzione di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli e il reato di furto circostanziato, tentato o consumato, quando il soggetto attivo è sorpreso mentre si accinge, essendo in possesso di...»