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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13904 del 20 ottobre 2000
«I fatti allegati possono essere considerati «pacifici», esonerando la parte dalla necessità di fornirne la prova, solamente quando l'altra parte abbia impostato la propria difesa su argomenti logicamente incompatibili con il disconoscimento dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24208 del 30 novembre 2010
«Nel processo civile le scritture private provenienti da terzi estranei alla lite costituiscono meri indizi, liberamente valutabili dal giudice e contestabili dalle parti senza necessità di ricorrere alla disciplina prevista in tema di querela di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14658 del 1 ottobre 2003
«Le risultanze dei libri contabili obbligatori dell'azienda, in quanto atti precostituiti dall'imprenditore, costituiscono prova contro il datore di lavoro che li ha formati, solo in quanto siano prova di fatti (quali l'esistenza di un rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 376 del 12 gennaio 2001
«Relativamente alla sussistenza di un rapporto di lavoro, quale presupposto degli obblighi contributivi, le risultanze dei libri paga e matricola hanno valore probatorio non solo ai sensi dell'art. 2709 c.c., ma anche ai sensi dell'art. 2735 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5361 del 29 maggio 1998
«Le risultanze del libro paga e del libro matricola, che il datore di lavoro è obbligato a tenere in base all'art. 134 del R.D. n. 1422 dei 1924 e all'art. 20 del D.P.R. n. 1124 del 1965, sono invocabili, a norma degli ant. 2709 e 2710 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11926 del 26 giugno 2004
«Nelle controversie assoggettate al rito del lavoro sono ammesse tutte le prove, ad eccezione del giuramento decisorio, che il giudice — secondo un potere discrezionale esercitabile anche d'ufficio, ex art. 421 c.p.c. — ritenga rilevanti ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2590 del 2 febbraio 2009
«Ai sensi dell'art. 2719 cod. civ., il disconoscimento della conformità all'originale non esclude il valore della fotocopia, ma determina l'onere per chi l'ha prodotta di dimostrarne la conformità all'originale. Ne consegue che, anche nel rito del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11588 del 24 novembre 1993
«Il divieto, previsto dall'art. 2722 c.c., di ammissione di prova testimoniale relativa a patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento riferibile solo a documenti aventi valore di convenzione tra le parti — non opera nel rito del lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7302 del 17 luglio 1990
«L'accertamento della sussistenza di una causa d'impossibilità delle prestazioni relative al rapporto di lavoro e della non imputabilità della stessa al datore di lavoro non può dal giudice del merito essere fondato sulla pretesa natura...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11881 del 6 agosto 2003
«La qualificazione giuridica del fatto esula dall'ambito della confessione, la quale può avere ad oggetto solo circostanze obiettive e non già opinioni o giudizi. (Nella specie la sentenza impugnata, contrariamente alle dichiarazioni rese dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8229 del 7 ottobre 1994
«L'efficacia piena ed incondizionata della confessione, superabile solo con la prova dell'errore di fatto o della violenza (art. 2732 c.c.), postula che essa non abbia avuto ad oggetto diritti indisponibili, atteso che, a norma dell'art. 2731 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 547 del 21 gennaio 1999
«In base all'art. 2732 c.c. alla parte che abbia reso confessione non è concesso di poter fornire dimostrazione diversa da quella della «revoca» (o invalidità) della confessione stessa in conseguenza di errore di fatto in cui incorse o di violenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11048 del 24 ottobre 1995
«Il principio della cosiddetta inscindibilità della confessione sancito dall'art. 2734 c.c. — per il quale le «dichiarazioni aggiunte alla confessione», relative a fatti o circostanze tendenti ad infirmare, modificare o estinguere gli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12463 del 25 agosto 2003
«La confessione stragiudiziale fatta ad un terzo costituisce mezzo di prova su cui il giudice può fondare il proprio convincimento anche in via esclusiva. (In applicazione di tale principio di diritto, la S.C. ha confermato la sentenza di merito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3844 del 7 giugno 1988
«All'ammissibilità del giuramento decisorio — che anche nel rito del lavoro (art. 437, secondo comma, c.p.c.) può essere deferito «in qualsiasi momento» — non è di ostacolo né il fatto che esso abbia ad oggetto circostanze accertate o escluse dalle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4308 del 24 marzo 2001
«Il divieto di deferire giuramento sopra un contratto per la validità del quale sia richiesta la forma scritta, poiché mira ad evitare che il contraente possa in tal via superare la nullità derivante dall'inosservanza della forma prescritta ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5171 del 12 giugno 1987
«Con riguardo al giuramento de ventate, che, secondo il disposto dell'art. 2739 c.c., è ammissibile unicamente se si riferisce ad un fatto proprio della parte a cui il giuramento è deferito, per «fatto proprio» deve intendersi non soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7396 del 15 dicembre 1983
«Dopo l'apertura della procedura concorsuale a carico del debitore (nella specie, liquidazione coatta amministrativa), anche i crediti assistiti da privilegio generale, quali i crediti di lavoro, continuano a produrre interessi, questi, peraltro,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1670 del 15 marzo 1982
«Gli interessi prodotti dai crediti assistiti da privilegio speciale, ovvero da privilegio generale, come i crediti di lavoro, per il tempo successivo all'instaurarsi di procedura concorsuale a carico del debitore (nella specie, liquidazione coatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24052 del 10 novembre 2006
«Ha privilegio generale sui mobili, ai sensi del n. 1 dell'art. 2751 bis c.c., in relazione all'art. 2749 c.c., e può essere fatto valere con tale prelazione nel fallimento, a mente dell'art. 54 R.D. n. 267 del 1942, il credito per spese,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 994 del 19 gennaio 2005
«Il privilegio generale sui mobili, previsto dall'art. 2751 bis c.c. per le prestazioni di lavoro, subordinato può essere utilmente invocato dai soci lavoratori che siano anche dipendenti della cooperativa, alla stregua dell'art. 5, primo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8765 del 18 giugno 2002
«Con riferimento al privilegio generale sui mobili accordato ai crediti collegati al rapporto di lavoro subordinato dall'art. 2751 bis, n. 1, c.c., la sentenza n. 326 del 1983 della Corte cost., che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2420 del 21 marzo 1996
«Il privilegio di cui all'art. 2751 bis , n. 1, c.c., si applica ai soli casi di crediti concernenti retribuzioni dovute, sotto qualsiasi forma, ai lavoratori subordinati; la norma suddetta, non suscettibile di interpretazione estensiva, non può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10318 del 9 settembre 1992
«Il credito di un'associazione di categoria nei confronti del datore di lavoro, in relazione ai contributi sindacali che il dipendente abbia deciso di versare, con ritenuta sul salario, secondo la previsione dell'art. 26 secondo comma della L. 20...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5002 del 18 aprile 2000
«Il privilegio generale sui mobili del debitore, previsto dall'art. 2751 bis n. 2 c.c., garantisce solo i compensi professionali spettanti al singolo professionista o prestatore d'opera per il lavoro personale svolto, in forma autonoma, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 92 del 8 gennaio 1999
«Ai compensi dovuti ai professionisti si applica il privilegio generale sui mobili di cui all'art. 2751 bis , n. 2, c.c., anche nel caso che gli stessi spettino in base a rapporto di collaborazione caratterizzato da prestazione d'opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17396 del 26 agosto 2005
«Il privilegio previsto dall'art. 2751 bis n. 5 c.c. per i crediti dell'impresa artigiana e delle società od enti cooperativi di produzione e di lavoro, per i corrispettivi dei servizi prestati e della vendita dei manufatti, non è applicabile al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15785 del 14 dicembre 2000
«In tema di fallimento, ai fini dell'ammissione al passivo di un credito in via privilegiata anziché chirografaria, ex art. 2751 bis , c.c., la qualifica dell'impresa individuale come artigiana — cui si estende la disciplina relativa alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 456 del 19 gennaio 1998
«Ai fini dell'applicazione della norma di cui all'art. 2751 bis n. 5 c.c., relativa al privilegio generale mobiliare per crediti riconosciuto alle imprese artigiane, la qualificazione in termini di «attività artigiana» dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4108 del 12 maggio 1997
«Il privilegio dell'art. 2751 bis n. 5 c.c., rivolto a tutelare crediti assimilabili a quelli di lavoro, in quanto integranti corrispettivi di servizi prestati da imprenditori artigiani o da enti cooperativi di produzione e lavoro, non compete,...»