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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3769 del 25 febbraio 2004
«Rientra nel potere discrezionale del giudice del merito tanto la facoltà di derogare, in presenza di richiesta della parte, alla regola generale della concentrazione della decisione in un'unica sentenza, quanto quella di rigettare, anche senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3605 del 4 giugno 1981
«Fuori dell'ipotesi prevista dagli artt. 279, n. 4 e 278 c.p.c. al giudice del merito non è consentito frazionare il procedimento decisorio in più pronunzie, aventi per oggetto la stessa causa. Pertanto, nel caso di violazione di tale principio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18510 del 14 settembre 2004
«Nel caso di pronuncia di sentenza non definitiva ai sensi dell'art. 279, secondo e quarto comma c.p.c. e di prosecuzione del giudizio per l'ulteriore istruzione della controversia, il giudice resta da questa vincolato (anche se non passata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18187 del 9 settembre 2004
«La sentenza non definitiva, nella parte in cui, statuendo solo sull'an ravvisi la necessità di ulteriore istruttoria per la liquidazione del quantum non spiega effetti vincolanti sulla sentenza definitiva (giacché la mancata acquisizione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7358 del 2 giugno 2000
«Se si chiede il risarcimento del danno senza alcuna specificazione o riserva, la domanda per la sua genericità comprende il danno nella sua interezza e rimane escluso che dopo la formazione del giudicato si possa azionare lo stesso diritto per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5860 del 14 giugno 1999
«Nel caso di pronuncia di sentenza non definitiva ai sensi dell'art. 279, secondo e quarto comma, c.p.c. e di prosecuzione del giudizio per l'ulteriore istruzione della controversia, si verifica per il giudice che ha adottato la pronuncia una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 833 del 29 marzo 1994
«Le risultanze e le certificazioni anagrafiche, nel loro valore di pubblicità e non costitutivo, inducono una presunzione semplice circa la residenza in un determinato luogo delle sole persone che in esso anagraficamente risultano avere fissato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«Allorché il sequestro sia stato disposto su beni privi ormai di rilevanza probatoria, come nel caso di somme depositate presso un'azienda di credito unicamente in relazione alla loro natura di corpo del reato, in vista della possibile confisca di...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 1143 del 5 aprile 1995
«Poiché un atto compiuto da una parte processuale, che sia stato dichiarato illegittimo, non può produrre effetti sfavorevoli alla parte contro interessata, non è consentito il sequestro probatorio di copie di documenti delle quali sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1619 del 26 gennaio 2005
«La disciplina dell'esecuzione provvisoria di cui all'art. 282 c.p.c. trova legittima attuazione anche con riferimento alle sentenze di condanna implicita, nelle quali l'esigenza di esecuzione della sentenza scaturisce dalla stessa funzione che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1440 del 9 febbraio 2000
«Dalla esecutività per legge della sentenza di secondo grado deriva che la parte soccombente non ha interesse a dolersi con ricorso per cassazione, della mancata pronuncia, da parte del giudice di appello, sull'istanza di sospensione dell'efficacia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4394 del 8 novembre 2000
«In sede di riesame del provvedimento di sequestro probatorio di videogiochi quale corpo del reato di esercizio di giuochi d'azzardo (art. 718 c.p.), è sufficiente verificare l'astratta configurabilità del reato ipotizzato sulla base delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13617 del 22 luglio 2004
«Nel processo del lavoro, cui è improntato anche il rito locatizio, l'appello è proponibile prima del deposito della sentenza soltanto nell'ipotesi eccezionale di esecuzione iniziata in base al dispositivo, al solo scopo di investire il giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11143 del 26 ottobre 1995
«Le somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, ai sensi del previgente art. 282 c.p.c., che, in conseguenza della riforma di detta sentenza da parte del giudice d'appello, debbono essere restituite...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4647 del 7 settembre 1985
«La declaratoria di difetto di giurisdizione, resa dal giudice d'appello, privando di ogni efficacia la sentenza di primo grado, ne elimina anche l'eventuale valore provvisoriamente esecutivo (nella specie, trattandosi di condanna al pagamento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5966 del 18 maggio 1988
«La valutazione delle prove della volontà omicida costituisce un giudizio di fatto che non può essere sindacato dalla Corte di cassazione quando sia sorretto da logica e adeguata motivazione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8173 del 28 luglio 1999
«Quando la procura ad litem e un'elezione di domicilio riferita alla parte ed al difensore sono contestuali ed il complessivo tenore dell'atto è tale da svincolare il conferimento della procura dall'elezione di domicilio della parte, si è in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3759 del 20 aprile 1996
«Nel caso in cui si verifichi la morte (o la perdita della capacità di una parte) dopo la chiusura della discussione, ma prima della notificazione della sentenza, l'altra parte può provvedere alla notificazione, alternativamente, al procuratore...»
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Cassazione civile, sentenza n. 3206 del 12 settembre 1956
«È validamente disposta la correzione di un errore materiale di una sentenza da parte di una sezione dell'ufficio giudiziario diversa da quella che aveva pronunciato la sentenza stessa.»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 3827 del 15 febbraio 2013
«In tema di correzione di errore materiale, quando sia trascorso oltre un anno dal deposito dell'ordinanza di cui si chiede la correzione, il ricorso deve essere notificato non al difensore, ma alla parte personalmente, in quanto l'art. 288, terzo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14432 del 29 settembre 2003
«I vizi che inficiano il provvedimento di correzione di una sentenza - che ha natura amministrativa e non decisoria, per cui non è suscettibile di impugnazione autonoma, nemmeno con il ricorso proposto a norma dell'art. 111 Cost. - si traducono in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2531 del 17 giugno 1977
«Qualora il giudice istruttore, ammessa la prova testimoniale, non abbia fissato la relativa udienza, la parte interessata ha l'onere di chiedere la fissazione entro sei mesi dall'udienza di ammissione, ai sensi dell'art. 289 c.p.c., a pena di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2286 del 31 luglio 1951
«Per evitare l'estinzione del processo è sufficiente che entro il termine perentorio previsto dall'art. 289 c.p.c. sia presentata al giudice la istanza di parte diretta ad ottenere l'integrazione del provvedimento istruttorio che non contenga la...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2375 del 20 agosto 1949
«Qualora il giudice, pronunciando una sentenza parziale, avesse omesso di emettere la separata ordinanza contenente i provvedimenti relativi all'ulteriore istruzione sulle questioni non decise, la parte interessata non potrebbe in tale situazione...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1604 del 25 giugno 1949
«La sentenza che in se congloba, sia pure ibridamente, decisioni di merito e provvedimenti istruttori, per la parte relativa a quest'ultimi cade sotto la disciplina dell'art. 289 c.p.c. il quale si applica a qualsiasi provvedimento istruttorio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8025 del 24 febbraio 2004
«In tema di intercettazioni c.d. “ambientali”, quando si attesti, nel provvedimento previsto dall'art. 268, comma 3, seconda parte, c.p.p., la tecnica impossibilità di effettuarle mediante uso degli impianti in dotazione alla procura della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41174 del 21 ottobre 2004
«Le carenze motivazionali del decreto con il quale il pubblico ministero abbia disposto, ai sensi dell'art. 268, comma 3, c.p.p., l'effettuazione di operazioni di intercettazione con impianti diversi da quelli in dotazione alla procura della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14860 del 13 giugno 2013
«La disciplina della contumacia ex art. 290 ss. c.p.c. non attribuisce a questo istituto alcun significato sul piano probatorio, salva previsione espressa, con la conseguenza che si deve escludere non solo che essa sollevi la controparte dall'onere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6563 del 27 giugno 1990
«La dichiarazione di contumacia, formalizzando una situazione di disinteresse della parte per il giudizio, è strumentale all'attivazione di meccanismi sollecitatori di possibile revisione di tale atteggiamento in relazione all'evoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6440 del 29 ottobre 1983
«Il provvedimento di riunione di cause distinte, non incidendo sull'autonomia dei singoli giudizi, comporta che la situazione di contumacia della parte convenuta in uno di essi non resta esclusa dalla circostanza che la stessa parte sia...»