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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3939 del 19 marzo 2001
«L'esistenza o meno di un patrimonio nella disponibilità del de cuius non incide sulla validità del testamento non essendo prescritta detta condizione da alcuna norma di legge. Peraltro, di tale patrimonio possono far parte non solo i beni che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2632 del 26 aprile 1984
«Per l'esistenza di un legato non basta l'espressione della volontà del testatore che quel determinato bene sia di proprietà del beneficiario, ma occorre la volontà di attribuire il bene per causa di morte, secondo l'espresso disposto dell'art. 587...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4022 del 21 febbraio 2007
«L'onere o modus si qualifica come elemento accidentale ed accessorio rispetto al negozio testamentario, istitutivo di erede (o contenente un legato), ma tale natura non esclude che lo stesso onere possa collegarsi ad un'istituzione di erede per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20204 del 19 ottobre 2005
«In tema di interpretazione del testamento,qualora dall'indagine di fatto riservata al giudice di merito risulti già chiara,in base al contenuto dell'atto, la volontà del testatore, non è consentito — alla stregua del primario criterio ermeneutico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15130 del 18 luglio 2005
«In tema di interpretazione del testamento, al fine di stabilire se sia stata prevista l'attribuzione separata e simultanea a soggetti diversi della nuda proprietà e dell'usufrutto dei beni ereditari ovvero se sia configurabile la sostituzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7422 del 11 aprile 2005
«L'interpretazione della volontà del testatore espressa nella scheda testamentaria, risolvendosi in un accertamento di fatto demandato al giudice di merito, è compito esclusivo di questo, nel senso che a lui è riservata la scelta e la valutazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14548 del 30 luglio 2004
«Nell'interpretazione di una scheda testamentaria, da condurre essenzialmente sulla base del dato testuale, possono legittimamente assumere rilievo anche elementi estrinseci (purché riferibili al testatore), quali, ad esempio, il grado di cultura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12861 del 28 dicembre 1993
«L'interpretazione del testamento è caratterizzata, rispetto a quella contrattuale, da una più penetrante ricerca, al di là della mera dichiarazione, della volontà del testatore, la quale, alla stregua delle regole ermeneutiche di cui all'art. 1362...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1066 del 18 gennaio 2007
«In tema di interpretazione del testamento, l' institutio ex re certa configura, ai sensi dell'art. 588 c.c., una successione a titolo universale nel patrimonio del de cuius qualora il testatore, nell'attribuire determinati beni, abbia fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3016 del 1 marzo 2002
«In materia di distinzione tra erede e legatario, l'assegnazione di beni determinati deve interpretarsi, ai sensi dell'art. 588 c.c., come disposizione erditaria ( institutio ex re certa ), qualora il testatore abbia inteso chiamare l'istituito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9467 del 12 luglio 2001
«Al fine di distinguere tra disposizioni testamentarie a titolo universale — che, indipendentemente dalle espressioni e dalle denominazioni usate dal testatore, sono attributive della qualità di erede — e disposizioni a titolo particolare — che,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6516 del 6 novembre 1986
«L'avere il testatore attribuito a taluno singoli beni facenti parte del suo patrimonio non comporta necessariamente il carattere di legato dell'attribuzione, poiché per stabilire se questa sia a titolo universale o a titolo particolare occorre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5625 del 16 novembre 1985
«Ai sensi del secondo comma dell'art. 588 c.c. l'assegnazione di beni determinati (institutio ex re certa) può essere interpretata come disposizione a titolo universale qualora risulti che il testatore, pur avendo indicato beni determinati, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8611 del 4 agosto 1995
«L'esecuzione volontaria delle disposizioni testamentarie lesive della legittima non preclude al legittimario l'azione di riduzione salvo che egli non abbia manifestato in modo equivoco la volontà di rinunciare a far valere la lesione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2958 del 9 ottobre 1972
«L'art. 590 c.c., che prevede la possibilità di convalida delle disposizioni testamentarie nulle ad opera di colui che, conoscendo la causa della nullità ha, dopo la morte del testatore, confermato la disposizione o dato ad essa volontaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 389 del 19 febbraio 1970
«L'art. 590 c.c. non può trovare applicazione quando la nullità della disposizione testamentaria dipenda dalla contrarietà della disposizione stessa all'ordine pubblico, essendo la detta norma operante solo in quelle ipotesi in cui il testatore,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3323 del 7 marzo 2001
«In tema d'impugnazione del testamento per incapacità d'intendere e di volere del testatore, il legatario, che abbia partecipato al giudizio di primo grado, assume nella fase di appello la qualità quantomeno di litisconsorte necessario processuale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12291 del 4 dicembre 1998
«È inammissibile (per difetto di interesse) l'impugnazione del testamento per incapacità del testatore proposta, ex art. 591 c.c., da eredi legittimi (nella specie, cugini del de cuius) esclusi dall'ordine della successione legittima in conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10571 del 24 ottobre 1998
«L'annullamento di un testamento per incapacità naturale del testatore postula l'esistenza non già di una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del de cuius, bensì la prova che, cagione di un'infermità transitoria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 652 del 23 gennaio 1991
«In tema di impugnazione del testamento le manifestazioni morbose a carattere intermittente e ricorrente che, pur potendo escludere la capacità di intendere e di volere, qualora la volontà testamentaria sia stata manifestata nel corso di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2074 del 22 marzo 1985
«Poiché nessuna norma stabilisce che il testamento olografo debba essere redatto e firmato in un unico contesto temporale, è configurabile la formazione progressiva di esso, con la conseguenza che è valido l'olografo per cui il testatore utilizza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26406 del 3 novembre 2008
«Il testamento olografo alterato da terzi può conservare il suo valore quando l'alterazione non sia tale da impedire l'individuazione della originaria, genuina volontà che il testatore ha inteso manifestare nella relativa scheda; ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25845 del 27 ottobre 2008
«In materia di testamento olografo, mentre la falsità della data non può ritenersi, di per sé, causa di nullità del testamento come semplice vizio di forma, l'azione di nullità per falsità della data è esperibile quando vi sia un interesse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13487 del 23 giugno 2005
«In tema di nullità del testamento olografo, la finalità del requisito della sottoscrizione, previsto dall'art. 602 c.c. distintamente dall'autografia delle disposizioni in esso contenute, ha la finalità di soddisfare l'imprescindibile esigenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11733 del 5 agosto 2002
«Ai fini dell'identificazione del requisito dell'autografia del testamento olografo è necessario distinguere tra la dichiarazione di ultima volontà e il documento cartaceo sul quale essa è vergata, di tal che detto requisito è rispettato quando la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11703 del 18 settembre 2001
«Quando il testamento olografo risulti redatto in più fogli separati, occorre, perché la manifestazione del testatore possa essere ritenuta valida, che tra i diversi fogli esista un collegamento materiale e che tra le varie disposizioni in essi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15379 del 1 dicembre 2000
«Le conseguenze della mancanza della sottoscrizione di un testamento olografo, requisito richiesto dall'art. 602 c.c. distintamente dall'autografia delle disposizioni in esso contenute per l'imprescindibile esigenza di avere l'assoluta certezza non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8899 del 28 ottobre 1994
«Tra requisiti formali del testamento olografo (costituiti, a norma dell'art. 602 c.c., dalla sua totale autografia, dall'apposizione della data — per la quale non è richiesta una particolare posizione rispetto al testo dell'atto — e dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7636 del 10 luglio 1991
«La validità del testamento olografo, ai sensi dell'art. 602 c.c., esige l'autografia non solo della sottoscrizione, ma anche della data e del testo del documento, e, pertanto, deve essere esclusa quando tale data o testo risultino in tutto od in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6641 del 31 luglio 1987
«La data, nel testamento olografo, può essere apposta in ogni parte della scheda e può anche precedere le stesse disposizioni di ultima volontà. Pertanto, non essendo richiesta per la validità del testamento olografo l'unicità del contesto, ma...»