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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12959 del 23 ottobre 2001
«La disdetta di un contratto di locazione successiva alla rinnovazione tacita già verificatasi, ai sensi dell'art. 1597 c.c., non può incidere sulla tacita riconduzione ormai prodottasi, e quindi può valere soltanto ad impedire un'altra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4472 del 28 marzo 2001
«Il contratto di locazione di immobili adibiti ad uso abitativo per il soddisfacimento di esigenze transitorie non può ritenersi incompatibile con l'istituto della rinnovazione tacita ex art. 1597 c.c., se dalle circostanze di fatto non risulti,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12833 del 23 dicembre 1998
«La volontà espressa dal locatore di non rinnovare il contratto di locazione alla scadenza comporta l'esaurimento dell'efficacia del contratto alla predetta data, che può essere superato soltanto mediante la manifestazione di una concorde volontà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5618 del 9 giugno 1994
«La rinnovazione tacita della locazione, prevista dal comma 1, dell'art. 1597 c.c., nel caso in cui, scaduto il termine, il conduttore rimane ed è lasciato nella detenzione della cosa locata, non richiede una volontà positiva del locatore, anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 47 del 13 luglio 1983
«Con riguardo ai contratti di durata (nella specie, appalto continuativo di servizi), per i quali le parti (ovvero la legge o gli usi) prevedano la tacita rinnovazione in difetto di recesso da esercitarsi entro un determinato termine di preavviso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4783 del 13 luglio 1983
«Anche nell'appalto continuativo o periodico di servizi trova applicazione l'art. 1671 c.c., in tema di recesso unilaterale del committente, in relazione all'esigenza di evitare che lo stesso resti vincolato pure quando sia venuta meno la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9380 del 27 giugno 2002
«In tema di mediazione, la necessità del-l'iscrizione nell'albo professionale è prevista per l'insorgenza del diritto alla provvigione e costituisce un'innovazione introdotta dalla legge n. 39 del 1989 (art. 6), finalizzata a porre in risalto la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2135 del 25 febbraio 2000
«In tema di mediazione, la necessità della iscrizione nel ruolo professionale per l'insorgenza del diritto alla provvigione costituisce una innovazione introdotta nella disciplina della materia dalla legge n. 39 del 1989 (art. 6), finalizzata a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7697 del 11 luglio 1991
«Le inesattezze e le reticenze dell'assicurato su circostanze che l'assicuratore conosce o avrebbe dovuto conoscere, perché notorie, non comportano una violazione dell'obbligo di collaborazione previsto dagli arte. 1892 e 1893 c.c. a carico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9689 del 20 agosto 1992
«Il contratto di assicurazione cosiddetto di «sicurezza sanitaria», avendo lo scopo di garantire l'assicurato contro il rischio derivante da malattia o infortunio limitatamente alle spese che, in tale evenienza, egli fosse costretto a sborsare per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2141 del 25 febbraio 2000
«La posizione del fideiussore è strettamente collegata al rapporto che intercorre tra il debitore principale e il creditore, trattandosi del soggetto che ha il compito di garantire il puntuale adempimento dell'obbligazione garantita. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5141 del 3 aprile 2003
«Poiché, ai sensi dell'art. 1969 c.c., è rilevante il solo errore di diritto sulla situazione costituente presupposto della res controversa e quindi antecedente logico della transazione, e non quello che cade su una questione che sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8827 del 31 maggio 2003
«... È dunque escluso che si possa far carico al giudice di non aver indicato le ragioni per le quali il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare - costituente la condizione per il ricorso alla valutazione equitativa di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9909 del 24 aprile 2007
«In tema di società, la proclamazione del risultato segna il momento conclusivo del procedimento di votazione in ordine ad ogni singola proposta sulla quale l'assemblea dei soci è stata chiamata ad esprimersi, onde non è consentito, nella medesima...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21510 del 20 ottobre 2010
«La notificazione dell'appello ad una società di capitali dopo la sua cancellazione dal registro delle imprese, avvenuta dopo l'entrata in vigore dell'art. 4 del d.l.vo n. 6 del 2003 che ha modificato l'art. 2495 c.c., deve essere effettuata presso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19347 del 18 settembre 2007
«Il principio secondo il quale, ai sensi dell'art. 2495 comma secondo c.c. (nel testo introdotto dall'art. 4 del D.L.vo n. 6 del 2003), la cancellazione dal registro delle imprese produce l'effetto costitutivo dell'estinzione irreversibile della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7159 del 6 luglio 1990
«Nel contratto di fornitura di energia elettrica da parte dell'Enel (il quale, pur vertendosi in tema di servizio pubblico essenziale reso da un ente strumentale dello Stato, ha natura privatistica), deve ritenersi consentita la previsione di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20104 del 18 settembre 2009
«In tema di interrogatorio formale, la parte richiedente può soltanto invocare il potere discrezionale del giudice di merito di ammettere tale mezzo di prova in relazione alla sua indispensabilità ai fini della decisione. (Nella specie la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1505 del 16 febbraio 1994
«L'obbligazione assunta dal venditore di un immobile di cancellazione dell'ipoteca iscritta sul bene compravenduto non può ritenersi adempiuto con la mancata rinnovazione dell'iscrizione e la conseguente estinzione della (iscrizione della) ipoteca...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15489 del 7 luglio 2006
«La rinnovazione della notificazione nulla di un atto di citazione a giudizio (disposta ed eseguita a mente del disposto dell'art. 291 c.p.c.) non può ritenersi idonea a determinare effetti interruttivi del corso della prescrizione ( ex art. 2943,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5084 del 28 aprile 1992
«La notificazione di un atto introduttivo di giudizio promosso nei confronti di una società di capitali, ove il giudice abbia dovuto disporne la rinnovazione per mancata costituzione della convenuta, non è idonea a produrre — anteriormente a tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«Il riconoscimento della circostanza attenuante della dissociazione attuosa, prevista dall'art. 8 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. n. 203 del 1991, secondo cui «la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione da dodici a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2808 del 23 marzo 1994
«L'art. 257 c.p.c., che trova applicazione anche nel rito del lavoro, consentendo, senza più specifica limitazione il riesame di ufficio di testimoni già interrogati, al fine di chiarire la loro deposizione, implica un discrezionale apprezzamento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1018 del 6 maggio 1999
«Nel caso in cui l'udienza di convalida dell'arresto o del fermo sia tenuta da un giudice incompetente ratione loci, ai sensi dell'art. 390, primo comma, c.p.p., non solo l'eventuale ordinanza di convalida costituisce un provvedimento nullo, ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5036 del 9 febbraio 2010
«Non v'è obbligo di rinnovazione nei venti giorni, a pena di perdita di efficacia, della misura cautelare a suo tempo disposta per il giudice per le indagini preliminari a cui gli atti sono restituiti dopo la loro trasmissione per competenza ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1529 del 4 luglio 1992
«In caso di trasmissione degli atti di un procedimento in fase di indagini preliminari da un ufficio del pubblico ministero a un altro, per competenza territoriale, non trova applicazione il disposto dell'art. 27 c.p.p. che impone, a pena di...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 37694 del 8 novembre 2002
«L'ordinanza di trasmissione degli atti, cui l'art. 27 c.p.p. connette la decorrenza del termine di venti giorni entro il quale deve essere rinnovata la misura cautelare disposta dal giudice dichiaratosi incompetente, è provvedimento accessorio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4830 del 13 febbraio 1992
«Dichiarata, da parte del giudice competente, l'inefficacia della misura cautelare della custodia in carcere disposta con ordinanza di giudice successivamente dichiaratosi incompetente, ed emessa contestualmente la rinnovazione della misura con...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33474 del 10 settembre 2001
«In tema di riesame di misura cautelare disposta dal giudice incompetente (art. 27 c.p.p.), non determina la inutilizzabilità degli esiti delle intercettazioni telefoniche la circostanza che non siano stati di nuovo trasmessi al tribunale del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1608 del 24 aprile 1995
«L'ordinanza con la quale il giudice, che ha ricevuto gli atti a seguito di dichiarazione di incompetenza, applica la misura cautelare ai sensi degli artt. 27 e 292 c.p.p., non è soggetta all'appello di cui all'art. 310, bensì alla richiesta di...»