-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6393 del 27 giugno 1998
«La costituzione di un nuovo partito politico da parte di taluni membri dell'originaria formazione, nella permanenza di quest'ultima, non impedita da una eventuale nuova denominazione, si configura giuridicamente come esercizio del diritto di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5738 del 10 marzo 2009
«Alle associazioni non riconosciute non si applicano analogicamente le norme dettate per lo scioglimento delle associazioni riconosciute e, pertanto, le prime possono procedere alle attività di liquidazione tramite i rappresentanti in carica alla...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18115 del 27 novembre 2003
«In tema di liquidazione generale dei beni della persona giuridica, cui è applicabile — in virtù del richiamo contenuto nell'art. 16 disp. att. c.c. — la disciplina dettata dalla legge fallimentare per la liquidazione coatta amministrativa (in...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5632 del 8 giugno 1999
«Il procedimento di nomina di uno o più commissari liquidatori da parte del presidente del tribunale, previsto dagli artt. 30 c.c. e 11 delle disp. di att. del c.c., con riguardo (oltre che alle fondazioni) alle associazioni riconosciute, per il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6985 del 8 maggio 2003
«I comitati non riconosciuti, come le associazioni non riconosciute, pur non essendo persone giuridiche, sono autonomi centri di imputazione di situazioni giuridiche soggettive, potendo ad essi attribuirsi la titolarità di diritti sia obbligatori...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9218 del 1 settembre 1995
«Qualora un soggetto impugni un matrimonio, sostenendone l'inesistenza, per il fatto che il relativo atto di stato civile non contiene le indicazioni di cui ai nn. 6 («la dichiarazione degli sposi di volersi prendere rispettivamente in marito e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5866 del 26 maggio 1995
«La valutazione equitativa del danno, ai sensi dell'art. 1226 c.c., può essere effettuata in modo da comprendere anche l'attribuzione degli interessi maturati a favore dell'avente diritto fino alla data della decisione, salva la separata...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 549 del 28 gennaio 1986
«Al fine del riconoscimento e della liquidazione dell'assegno di mantenimento in regime di separazione dei coniugi, occorre considerare la complessiva situazione economica di ciascuno di essi, e, quindi, tenere conto non solo dei redditi in denaro,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6772 del 2 luglio 1990
«Nella liquidazione dell'assegno di mantenimento dovuto al coniuge separato, ai sensi dell'art. 156 c.c., la fissazione di criteri di adeguamento automatico, per compensare il deterioramento della posizione del titolare per effetto del fenomeno...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 572 del 30 gennaio 1985
«Qualora l'assegno di mantenimento, con la sentenza di separazione dei coniugi, venga quantificato in misura maggiore rispetto a quella fissata in via provvisoria dal presidente del tribunale, in considerazione della svalutazione monetaria...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22755 del 28 ottobre 2009
«L'azione prevista dall'art. 184 c.c. per l'annullamento degli atti compiuti dal coniuge in comunione legale senza il necessario consenso dell'altro coniuge, in quanto avente ad oggetto l'invalidazione dell'atto di acquisto del terzo per un vizio...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7223 del 15 aprile 2004
«A differenza della impresa collettiva esercitata per mezzo di società semplice, la quale appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone (artt. 2251 e ss. c.c.), l'impresa familiare di cui all'art. 230 bis c.c. appartiene solo al suo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9897 del 20 giugno 2003
«A differenza della impresa collettiva esercitata per mezzo di società semplice, la quale appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone (artt. 2251 e ss. c.c.), l'impresa familiare di cui all'art. 230 bis c.c. appartiene solo al suo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13849 del 23 settembre 2002
«La continuità dell'apporto richiesto dall'art. 230 bis c.c. per la configurabilità della partecipazione all'impresa familiare non esige la continuità della presenza in azienda, richiedendo invece soltanto la continuità della presenza in azienda,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 323 del 22 gennaio 1990
«La circostanza che i diversi membri della famiglia trattengano per sé i proventi dei fondi da ciascuno d'essi coltivati non è preclusiva della configurabilità d'una impresa familiare coltivatrice, né è per sé dimostrativa dell'avvenuto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3793 del 15 marzo 2002
«Nell'ipotesi di nascita per fecondazione naturale, la paternità è attribuita come conseguenza giuridica del concepimento, sicché è esclusivamente decisivo l'elemento biologico e, non occorrendo anche una cosciente volontà di procreare, nessuna...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2315 del 16 marzo 1999
«In tema di fecondazione assistita eterologa, il marito che ha validamente concordato o comunque manifestato il proprio preventivo consenso alla fecondazione assistita della moglie con seme di donatore ignoto non ha azione per il disconoscimento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7355 del 4 luglio 1991
«Il decreto camerale di liquidazione di spese od indennità in favore del tutore dell'interdetto, nella parte in cui risolva questioni inerenti alla spettanza ed entità dei relativi crediti, ha natura decisoria, e, pertanto, non si sottrae...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10253 del 20 ottobre 1997
«Quando non si tratta di beni del demanio necessario, la demanialità non è una qualifica attribuita ad un bene in funzione del titolo di acquisto o della volontà inattuata di una determinata destinazione demaniale o del modo di atteggiarsi del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2352 del 12 aprile 1984
«Al fine di individuazione e delimitazione di un bene demaniale, i rilievi e le misurazioni scritte che un tecnico della pubblica amministrazione abbia effettuato al diverso scopo di predisporre un progetto di lavori riguardanti il bene medesimo,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3222 del 27 maggio 1982
«L'obbligo imposto dall'art. 843 c.c. al proprietario di consentire al vicino l'accesso al suo fondo, al fine di eseguire la costruzione e la riparazione di un muro e di altra opera, e la corrispondente facoltà riconosciuta al vicino medesimo di...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26009 del 30 ottobre 2008
«In tema di contributi consortili, allorquando la cartella esattoriale emessa per la riscossione dei contributi medesimi sia motivata con riferimento ad un "piano di classifica" approvato dalla competente autorità regionale, è onere del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1531 del 29 aprile 1976
«Il debito per contributo di bonifica grava, ai sensi dell'art. 860 c.c., esclusivamente sul proprietario del fondo situato nel perimetro del comprensorio, e non anche, pertanto, sull'affittuario del fondo medesimo; un'obbligazione di quest'ultimo...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2852 del 10 marzo 1992
«Anche in tema di contributi spettanti ai consorzi di bonifica, i quali hanno natura di tributi e sono riscossi in base alla normativa prevista per le imposte dirette, trova applicazione il principio secondo cui la procedura di esazione, che ha...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5520 del 17 giugno 1996
«I vincoli per scopi idrogeologici, ai quali possono essere sottoposti i terreni che possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque (art. 1 R.D.L. n. 1267 del 1923), costituiscono vere e proprie...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20608 del 24 settembre 2009
«La violazione delle norme codicistiche sulle distanze legali (ovvero delle norme locali richiamate dal codice), mentre legittima sempre la condanna alla riduzione in pristino, non costituisce di per sé fonte di danno risarcibile, essendo al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 17 maggio 2000
«La liquidazione equitativa dei danni è dall'art. 1226 c.c. rimessa al prudente criterio valutativo del giudice di merito non soltanto quando la determinazione del relativo ammontare sia impossibile, ma anche quando la stessa, in relazione alle...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4108 del 10 luglio 1985
«Nel caso di violazione di norme urbanistiche sull'altezza degli edifici, la sussistenza del danno in re ipsa — la quale, peraltro rileva unicamente ai fini di una condanna generica in quanto la determinazione del quantum risarcibile presuppone...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 115 del 11 gennaio 1982
«Il proprietario del fondo contiguo che chieda la comunione forzosa del muro sul confine a norma dell'art. 874 c.c. mentre può limitarsi a chiedere la comunione per una certa altezza, non può - nell'ipotesi di fondi a dislivello - escludere che la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3177 del 26 ottobre 1974
«È in appoggio la costruzione che scarica sul muro del vicino il peso degli elementi strutturali costitutivi di essa, mentre è in aderenza quella che è posta in semplice e totale combaciamento con il muro del vicino, rispetto al quale ha piena...»