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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4416 del 10 marzo 1995
«L'ordinanza del Gip che decide sulla richiesta del P.M. di proroga del termine delle indagini preliminari è inoppugnabile non essendo avverso la medesima esperibile neppure il ricorso per cassazione; il richiamo operato dall'art. 406 comma quinto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2491 del 21 gennaio 1994
«Ai fini della concessione della proroga dei termini di custodia cautelare, non è sufficiente l'implicito e generico riferimento alla richiesta avanzata dal pubblico ministero per ottenere dal giudice per le indagini preliminari altri sei mesi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 736 del 22 marzo 1999
«In tema di inutilizzabilità degli atti conseguenti ad indagini espletate prima che sia intervenuta la formale autorizzazione del Gip alla riapertura delle indagini, deve essere precisato che tale sanzione non colpisce quegli atti che, sia pure...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32285 del 27 agosto 2001
«In tema di riesame della misura cautelare, l'obbligo per il pubblico ministero di trasmettere al tribunale tutti gli atti rilevanti non si estende alla certificazione della data di iscrizione del procedimento, salvo che sussistano elementi che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2631 del 1 giugno 1995
«L'art. 335, comma primo, c.p.p. impone al pubblico ministero l'obbligo di iscrizione immediata della notizia di reato nell'apposito registro. Quanto, invece, all'iscrizione del nome dell'indagato, poiché questa, in base alla stessa disposizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3231 del 17 luglio 1995
«Si deve negare natura sostanziale di decreto di archiviazione al provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale che dispone l'archiviazione senza pronunciarsi in alcun modo sulla fondatezza della notitia criminis...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3975 del 12 luglio 1996
«È irrituale, ma non abnorme, e non quindi ricorribile per cassazione, il procedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale abbia disposto, su richiesta del pubblico ministero presso il medesimo tribunale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6234 del 13 febbraio 1995
«Allorché si debba applicare una misura di sicurezza perché si è in presenza di un «quasi reato» (indicandosi con tale espressione le ipotesi contemplate negli artt. 49 e 115 c.p., rispettivamente reato impossibile ed istigazione a commettere un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 22149 del 6 giugno 2002
«Alla luce del combinato disposto degli artt. 409, comma 5, e 549 c.p.p. — il quale ultimo prevede, per il procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, in mancanza di specifiche disposizioni, l'osservanza delle norme stabilite per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6500 del 11 febbraio 2003
«In caso di opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione per un reato suscettibile di azione mediante citazione diretta ai sensi dell'art. 550 c.p.p., il giudice, salva l'eventualità che l'opposizione stessa debba essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 87 del 25 febbraio 1999
«L'ordinanza di archiviazione è impugnabile soltanto nei rigorosi limiti stabiliti dall'art. 409, sesto comma, c.p.p., e tali limiti sussistono quale che sia il procedimento a conclusione del quale essa sia stata pronunciata. In particolare il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3273 del 5 agosto 1992
«Costituisce atto abnorme quello che, per la singolarità e stranezza del suo contenuto, sta la di fuori delle norme legislative e dell'intero ordinamento processuale, di guisa che non rientra nei poteri dell'organo decidente per la sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25869 del 25 luglio 2006
«Sussiste continuità funzionale ed identitaria, dopo la riforma di cui alla legge n. 479 del 1999, tra l'ufficio del G.i.p. presso il Tribunale e l'ufficio del G.i.p. presso la Pretura, precedentemente previsto. Ne consegue che è necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42037 del 11 novembre 2008
«...415 bis c.p.p.. (In applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto abnorme il provvedimento con cui il Tribunale aveva dichiarato la nullità del decreto di citazione a giudizio per omissione dell'avviso di conclusione delle indagini).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9205 del 27 febbraio 2003
«È abnorme l'ordinanza con cui il Tribunale, in composizione monocratica, dichiari, ex art. 552, comma 2, c.p.p., la nullità del decreto di citazione a giudizio — perché non preceduto dalla notifica all'indagato dell'avviso di conclusione delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 29529 del 17 luglio 2009
«È ammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la sentenza con la quale il giudice di appello abbia dichiarato la nullità di quella di primo grado, rinviando gli atti al tribunale per il nuovo giudizio, sempre che il ricorrente abbia un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30286 del 9 settembre 2002
«In caso di rifiuto dell'esame richiesto dal P.M. da parte dell'imputato è legittima la lettura dei verbali contenenti le dichiarazioni rese dal medesimo in sede di indagini preliminari, ai sensi dell'art. 513, comma 1, c.p.p., e l'espletamento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12845 del 4 aprile 2002
«In tema di riesame, allorché sia stato disposto il rinvio a giudizio per il reato in ordine al quale è stata applicata una misura cautelare, non è preclusa la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza da parte del tribunale investito della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31728 del 21 luglio 2004
«In tema di diffamazione commessa mediante scritti (art. 595 c.p.), sussiste il requisito della comunicazione con più persone, necessario per integrare il reato, anche quando le espressioni offensive siano comunicate ad una sola persona ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16908 del 3 maggio 2007
«L'annullamento della sentenza di non luogo a procedere per accoglimento del ricorso della parte civile deve essere disposto senza rinvio, non potendo comportare, in assenza del ricorso del pubblico ministero, né il rinvio al tribunale per un nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25695 del 24 giugno 2008
«...dalla L. n. 46 del 2006 all'art. 428 c.p.p., esclusivamente agli effetti penali, sicché la Corte, in caso di annullamento con rinvio, dispone la trasmissione degli atti al Tribunale cui appartiene il Gup che ha emesso la sentenza impugnata.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10218 del 9 ottobre 1995
«In tema di decreto che dispone il giudizio, l'art. 429, lettera f), c.p.p. stabilisce che esso deve contenere l'indicazione del luogo della comparizione e l'art. 132 att. c.p.p. precisa che, quando la corte d'assise o il tribunale (e per l'effetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8779 del 26 febbraio 2004
«È abnorme il provvedimento con il quale il tribunale dichiari la nullità del decreto che dispone il giudizio, sul presupposto dell'omesso deposito di alcuni atti delle indagini preliminari, da parte del pubblico ministero, in occasione dell'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 508 del 9 gennaio 2004
«La dichiarazione di nullità, pronunciata dal tribunale per indeterminatezza dell'accusa, del decreto di rinvio a giudizio emesso dal giudice di appello ai sensi dell'art. 428 c.p.p., comporta la regressione del procedimento alla fase dell'udienza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4075 del 15 giugno 2000
«È abnorme l'ordinanza con la quale il tribunale, ritenuta la nullità del decreto dispositivo del giudizio per generica associazione del fatto, non si limiti a rilevare l'indeterminatezza del capo di imputazione, ma richieda al Gup di precisare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2758 del 3 giugno 1997
«Nell'ipotesi in cui durante gli atti introduttivi venga accertato un difetto di notifica o il mancato rispetto dei termini di comparizione, non va ordinata la restituzione degli atti al Gip per un nuovo decreto di citazione, ma è sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 785 del 13 gennaio 2003
«Il rispetto della regola del contraddittorio tra le parti nella formazione del fascicolo per il dibattimento previsto dall'art. 431 c.p.p., nel testo risultante dalle modificazioni ad esso apportate con legge 16 dicembre 1999 n. 479, non opera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1109 del 7 aprile 1992
«In tema di giudizio abbreviato, a seguito della modifica additiva apportata all'art. 464, primo comma, c.p.p. dalla Corte costituzionale con sentenza n. 23 del 1991 - in base alla quale al giudice del dibattimento è riconosciuta la facoltà di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4753 del 13 dicembre 1994
«L'impugnazione consentita alla parte civile avverso sentenza di proscioglimento dell'imputato emessa all'esito del rito abbreviato (art. 442 c.p.p.), cui la medesima parte civile abbia prestato accettazione, non è il ricorso per cassazione, bensì...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10248 del 13 novembre 1997
«Poiché, in caso di giudizio abbreviato, l'appello, ai sensi dell'art. 443, comma 4, c.p.p., segue sempre le forme di cui all'art. 599 stesso codice, con esclusione, quindi, in radice, della possibilità che si dia luogo a dibattimento, non può...»