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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4254 del 23 aprile 1996
«È inammissibile per carenza di interesse l'impugnazione dell'imputato avverso il capo della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti che ha disposto la confisca del denaro di cui era in possesso perché percepito in cambio di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2247 del 1 marzo 1996
«In caso di opposizione a decreto penale di condanna la richiesta di patteggiamento non deve essere contenuta inderogabilmente nella dichiarazione di opposizione, ma può essere presentata entro il termine generalmente indicato dall'art. 446 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3892 del 24 aprile 1997
«In tema di termine entro il quale deve essere effettuata la richiesta di pena patteggiata, dato il limite stabilito perentoriamente dall'art. 446, comma primo, c.p.p., deve ritenersi fuori del sistema delineato dal legislatore un accordo tra le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8494 del 29 luglio 1994
«In tema di patteggiamento, quando la richiesta sia stata formulata antecedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e l'altra parte abbia dato il suo consenso, il giudice, se ne ricorrono le condizioni, pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 412 del 20 aprile 1993
«Le sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti non possono considerarsi sentenze dibattimentali, tranne il caso in cui il giudice provveda dopo la chiusura del dibattimento di primo grado o nel giudizio d'impugnazione, ritenendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9353 del 4 settembre 1992
«Dal disposto dell'art. 448, c.p.p. (che prevede che il giudice in primo grado o nel giudizio di impugnazione, quando ritiene ingiustificato il dissenso del P.M. e congrua la pena richiesta dall'imputato, pronuncia sentenza con la quale applica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6545 del 26 febbraio 1998
«In tema di patteggiamento, una volta che le parti abbiano sottoposto all'organo giudicante le loro richieste, queste non possono essere più revocate; il che implica che ogni questione concernente la prova in ordine alla sussistenza del fatto e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1999 del 18 febbraio 1993
«Dopo la riserva di ricorso per cassazione differito avverso sentenza d'appello non definitiva, l'impugnazione della sentenza — definitiva o non definitiva — pronunziata in sede di revocazione non rende attuale l'onere di proporre contestualmente...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36084 del 6 ottobre 2005
«In tema di conversione del ricorso per cassazione in appello, il presupposto della conversione è costituito dalla pertinenza dei due mezzi di impugnazione alla «stessa sentenza», da intendersi come unica statuizione del giudice, della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6910 del 11 giugno 1992
«Può procedersi col rito direttissimo anche se non sia stato ancora risolto il ricorso avanzato avverso la convalida dell'arresto, posto che il rito direttissimo è uno dei procedimenti speciali attraverso cui il legislatore ha inteso dare impulso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8419 del 28 luglio 1992
«L'irrituale instaurazione del giudizio direttissimo di per sé («da sola») comporta non una nullità di origine generale ma soltanto una irregolarità, che viene eliminata a norma dell'art. 452, primo comma, c.p.p., secondo il quale «se il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40093 del 9 novembre 2001
«Il decreto con cui il giudice per le indagini preliminari rigetta la richiesta del pubblico ministero di giudizio immediato, ai sensi dell'art. 455 c.p.p. — avverso il quale non è prevista alcuna forma di impugnazione — non presenta i caratteri di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19268 del 24 aprile 2003
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca al di fuori delle ipotesi tassativamente previste e perchè determina una stasi processuale non rimuovibile se non con la impugnazione, il provvedimento del giudice il quale, nel dichiarare la nullità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9061 del 26 febbraio 2003
«In tema di procedimento per decreto, il provvedimento con il quale il giudice rigetti la richiesta di decreto penale e disponga, ex art. 459, comma 3, c.p.p., la restituzione degli atti al P.M., è inoppugnabile, non essendo previsto in tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45679 del 10 dicembre 2008
«Qualora il G.i.p., richiesto dell'emissione di un decreto penale di condanna, prosciolga invece l'imputato ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 459, comma terzo e 129 c.p.p., l'unica impugnazione esperibile è il ricorso per cassazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6203 del 23 giugno 1993
«Nel caso in cui il Gip, richiesto dell'emissione di decreto penale di condanna, proceda invece al proscioglimento dell'imputato ex artt. 129 e 459, comma 3, c.p.p., l'unica impugnazione esperibile avverso la relativa sentenza è il ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24705 del 16 giugno 2001
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca del tutto al di fuori dell'ordinamento e determina una stasi processuale non altrimenti rimuovibile se non con l'impugnazione ed il conseguente annullamento, il provvedimento con il quale il giudice per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11358 del 14 marzo 2008
«Il decreto penale di condanna è assimilato alla sentenza di condanna ed è pertanto ammissibile avverso lo stesso il ricorso per cassazione del pubblico ministero, purché al momento della presentazione dell'impugnazione il suddetto decreto non sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46164 del 15 dicembre 2008
«Il difensore d'ufficio dell'imputato è legittimato a proporre opposizione al decreto penale di condanna, atteso che alcuna norma impone che il medesimo sia munito di procura speciale per procedere all'impugnazione in questione e che non è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19312 del 24 aprile 2003
«Nel procedimento per decreto penale, l'interesse all'impugnazione si atteggia come interesse all'instaurazione di un giudizio e non necessariamente all'emissione di un provvedimento più favorevole, non operando il divieto di reformatio in peius,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10621 del 7 marzo 2003
«L'opposizione a decreto penale di condanna, essendo una forma di impugnazione, anche se speciale, è soggetta alla disciplina e ai principi generali per esse previste, compreso, quindi, il disposto del terzo comma dell'art. 585 c.p.p., suscettibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4220 del 8 settembre 1997
«A norma dell'art. 461 c.p.p., la dichiarazione di opposizione deve contenere, a pena di inammissibilità, l'indicazione degli estremi del decreto penale opposto, della data e del giudice che lo ha emesso, o comunque gli elementi necessari per una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2029 del 26 agosto 1999
«L'opposizione a decreto penale di condanna è una impugnazione alla quale sono applicabili le relative regole generali: conseguentemente, se l'opposizione è proposta a mezzo telegramma, la sottoscrizione deve essere autenticata ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2737 del 30 novembre 1998
«L'opposizione a decreto penale di condanna costituisce un mezzo ordinario di impugnazione, e ad essa deve ritenersi applicabile la disciplina generale delle impugnazioni. Pertanto le cause di inammissibilità espressamente previste dall'art. 461,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 399 del 9 marzo 1995
«L'opposizione a decreto penale di condanna è un'impugnazione, alla quale sono applicabili le relative norme generali. Conseguentemente, se l'opposizione è proposta a mezzo di telegramma, la sottoscrizione dev'essere autenticata ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1764 del 30 maggio 1994
«Poiché l'opposizione a decreto penale di condanna s'inquadra nella categoria dei mezzi di impugnazione ordinaria, in applicazione della disciplina delle impugnazioni, che all'art. 582 comma primo, c.p.p., riconosce all'imputato la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18085 del 16 aprile 2003
«È ammissibile l'opposizione a decreto penale di condanna allorché l'opponente chieda, ex art. 444 c.p.p., l'applicazione della pena indicando una sanzione più grave rispetto a quella irrogata con il decreto, in quanto l'interesse concreto del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9693 del 29 luglio 1999
«Nel processo accusatorio la rinuncia, anche per acta concludentia, a far valere la decadenza in cui sia incorsa la controparte in tema di tempestivo deposito della lista testimoniale, preclude la possibilità di far valere la decadenza in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 847 del 13 gennaio 2012
«Appellata erroneamente una sentenza predibattimentale che é soltanto ricorribile per cassazione, le parti nel giudizio di appello possono sollecitare la trasmissione degli atti alla Corte di cassazione, restando altrimenti la questione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 6828 del 24 gennaio 1999
«La sentenza di proscioglimento predibattimentale di cui all'art. 469 c.p.p. è inappellabile, non per la fase in cui viene pronunciata, ma perché essa presuppone il consenso del pubblico ministero e dell'imputato. Ove tale consenso non risulti...»