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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19425 del 30 settembre 2016
«Nel caso di declaratoria di estinzione del procedimento di convalida, a seguito di applicazione dell'art. 662 c.p.c. - per mancata comparizione del locatore intimante all'udienza fissata nell'atto di citazione ed in assenza di istanza del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21304 del 20 ottobre 2016
«L'interesse ad impugnare postula una soccombenza, anche parziale, intesa in senso sostanziale e non formale; pertanto, ove sia condannato al pagamento di quanto richiesto dall'attore, a seguito dell'accoglimento della domanda principale, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9333 del 9 maggio 2016
«La questione relativa alla novità, o meno, di una domanda giudiziale è correlata all'individuazione del bene della vita in relazione al quale la tutela è richiesta, per cui non può esservi mutamento della domanda ove si sia in presenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2297 del 11 marzo 1985
«L'isolamento diurno del condannato, previsto dall'art. 72 c.p., è sanzione penale che opera unicamente per i delitti commessi in concorso con quello punito con pena dell'ergastolo, variando nei limiti — minimo e massimo — del periodo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13218 del 24 novembre 1986
«Non sussiste violazione del principio di correlazione tra sentenza e accusa contestata ove l'imputato di furto sia condannato per ricettazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1392 del 5 giugno 1990
«Al fine della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento del condannato non può ritenersi escluso per il solo fatto che quest'ultimo continui a proclamare la sua estraneità ai fatti, qualora risulti che egli, oltre a mantenere una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2042 del 18 luglio 1990
«In tema di liberazione condizionale il tribunale di sorveglianza deve aver riguardo al comportamento tenuto dal condannato durante tutto il tempo dell'esecuzione della pena al fine di pervenire al giudizio, positivo o negativo, sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3235 del 31 ottobre 1990
«Sia l'art. 176 c.p. che l'art. 8, L. 29 maggio 1982, n. 304 (misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale) richiedono per l'ammissione alla liberazione condizionale non la semplice probabilità o la mera possibilità di un futuro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6938 del 15 maggio 1990
«Il dovere di prestare assistenza ad una persona ferita, previsto dall'art. 593, cpv. c.p., si impone anche a chi ha cagionato volontariamente le ferite mediante un delitto contro la persona senza il fine di uccidere, per cui se egli non adempie a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8050 del 1 giugno 1990
«Il condannato ha il diritto o l'interesse di rifiutare o far revocare la sospensione condizionale concessa per condanna a pena non ostativa alla reiterazione del beneficio, e ciò sia perché in tal modo egli conserva la possibilità di ottenere per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3286 del 28 ottobre 1991
«Anche dopo la completa espiazione delle pene inflitte, sussiste sempre l'interesse del condannato a chiedere e ottenere l'applicazione della disciplina del concorso formale o del reato continuato, sia al fine di imputare eventualmente ad altra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 343 del 19 marzo 1991
«Il giudizio di pericolosità sociale è la negazione di quella riabilitazione interiore che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale nella vigente normativa.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3922 del 4 dicembre 1991
«Il vigente ordinamento processuale, al pari di quello precedente, pur attribuendo al pubblico ministero nella fase esecutiva poteri di notevole rilevanza e di immediata incidenza sulla libertà personale (quale quello di disporre l'esecuzione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4055 del 16 gennaio 1991
«Ai fini della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento ha una valenza più ampia della buona condotta carceraria, richiesta nell'originaria formulazione della norma, sicché non può ritenersi sufficiente una indagine limitata alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4075 del 5 dicembre 1991
«È illegittima l'ordinanza di diniego della liberazione condizionale che abbia attribuito rilevanza decisiva alla mancata ammissione della propria responsabilità da parte del condannato e non abbia valutato la sussistenza o meno del sicuro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4222 del 16 gennaio 1991
«Il requisito del «sicuro ravvedimento» richiesto dall'art. 176 c.p. per la concessione della liberazione condizionale non può essere confuso con una generica buona condotta tenuta all'interno o fuori del carcere ovvero con la partecipazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1342 del 17 settembre 1992
«Condizione essenziale per la concessione della liberazione condizionale disciplinata dall'art. 176 c.p. ovvero dell'art. 8 della L. n. 304 del 1982, concernente misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale, è l'avere il condannato tenuto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1635 del 12 maggio 1992
«In tema di liberazione condizionale il fatto che risulti dimostrata la obiettiva impossibilità di adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, secondo quanto previsto dall'ultimo comma dell'art. 176 c.p., non esclude che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1942 del 5 giugno 1992
«Non è possibile rettificare ai sensi dell'art. 130 c.p.p., per il formarsi della res judicata, il provvedimento della Corte di cassazione che, nel dichiarare inammissibile il ricorso del minorenne, lo abbia condannato al pagamento delle spese...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2430 del 7 maggio 1992
«Ai fini dell'accoglimento della richiesta di liberazione condizionale non basta una normale buona condotta del condannato, perché l'art. 176 c.p. richiede un comportamento tale da far ritenere «sicuro» il suo ravvedimento e quindi un quadro che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 79 del 10 marzo 1992
«In sede di incidente di esecuzione, l'indagine affidata al giudice di merito è limitata al controllo dell'esistenza di un titolo esecutivo e della legittimità della sua emissione. A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 806 del 26 marzo 1992
«In tema di liberazione condizionale, non costituisce ostacolo all'applicazione del beneficio il fatto che il condannato, dopo aver espiato la pena almeno nella misura minima indicata nell'art. 176 c.p., sia stato scarcerato e si trovi in stato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1907 del 8 giugno 1993
«In tema di giudizio circa il ravvedimento del condannato, da compiersi ai fini della concessione della liberazione condizionale, la mancata ammissione delle proprie responsabilità non può, di per sé, costituire sicuro indice del mancato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2766 del 29 luglio 1993
«In tema di liberazione condizionale, l'art. 13 ter, D.L. 15 gennaio 1991, n. 8, convertito nella L. 15 marzo 1991, n. 82, esclude, al secondo comma, tutte le limitazioni, ivi comprese quelle relative all'entità della pena, per l'ammissione al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2903 del 24 luglio 1993
«Nel caso di cumulo di pena riguardante delitti unificati per la continuazione, tra i quali sia compreso un reato ostativo all'applicazione di una misura alternativa ai sensi dell'art. 4 bis ord. pen., come modificato dall'art. 15 legge n. 356 del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3509 del 21 ottobre 1993
«L'errore non materiale eventualmente occorso in un'ordinanza pronunciata in sede esecutiva (dal giudice dell'esecuzione) può essere eliminato prima che si formi la regiudicata solo attraverso il riesame del provvedimento da parte del giudice del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4827 del 29 novembre 1993
«È inammissibile, per difetto di interesse, l'impugnazione del condannato che miri ad ottenere la sostituzione del beneficio dell'indulto a quello, concessogli, della sospensione condizionale della pena, che è più favorevole del primo, allorché non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5132 del 26 gennaio 1993
«Il risarcimento del danno previsto dall'ultimo comma dell'art. 176 c.p. non può essere considerato come un elemento a sé, ma deve, nel quadro delle dimostrazioni di ravvedimento che il condannato deve fornire, essere valutato come atto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1180 del 26 aprile 1994
«In tema di conversione di pene pecuniarie, il titolo che dispone la misura in cui la pena è convertita e le modalità concrete di esecuzione della stessa sono concettualmente diversi, sicché il collegamento solo «funzionale» operato tra le relative...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1287 del 3 febbraio 1994
«La previsione dell'art. 164, terzo comma, c.p., secondo cui la sospensione condizionale della pena rende inapplicabili le misure di sicurezza, tranne che si tratti della confisca, deve intendersi limitata, oltre che alle misure di sicurezza...»