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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10386 del 21 giugno 2012
«Ai fini della legittimità dell'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo (di cui all'art. 650 c.p.c.) non è sufficiente l'accertamento dell'irregolarità della notificazione del provvedimento monitorio, ma occorre, altresì, la prova - il cui onere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11066 del 15 luglio 2003
«Ai fini della legittimità della opposizione tardiva a decreto ingiuntivo non è sufficiente l'accertamento della irregolarità della notificazione del decreto ingiuntivo, ma occorre altresì la prova — il cui onere grava sull'opponente — che a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6448 del 18 dicembre 1985
«I provvedimenti immediati emessi dal pretore nella fase preliminare dei procedimenti per convalida di sfratto (artt. 665 e 666 c.p.c.), in considerazione del loro carattere provvisorio, non integrano decisione nel merito in primo grado, e non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11830 del 16 maggio 2013
«È inammissibile, in relazione al divieto di introdurre nuove eccezioni nel giudizio di appello, di cui all'art. 437, secondo comma, cod. proc. civ., il motivo di impugnazione con cui l'intimato di sfratto per morosità deduca il proprio difetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17862 del 31 agosto 2011
«Il provvedimento previsto dall'art. 24, secondo comma, della legge 24 dicembre 1969, n. 990, è suscettibile di riesame in sede di decisione definitiva del grado di giudizio in cui sia stato emesso; pertanto, pure laddove si lamenti che sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1199 del 20 febbraio 1984
«La morte di uno dei coniugi, sopravvenuta in pendenza del ricorso per cassazione avverso pronuncia di separazione personale, comporta la declaratoria di cessazione della materia del contendere, con la cassazione senza rinvio delle sentenze di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2451 del 16 gennaio 2008
«In tema di successione di leggi penali, la modificazione della norma extrapenale richiamata dalla disposizione incriminatrice esclude la punibilità del fatto precedentemente commesso se tale norma è integratrice di quella penale oppure ha essa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38810 del 21 ottobre 2005
«Ciò deve ritenersi sia quando le posizioni di garanzia siano sullo stesso piano, sia, a maggior ragione, allorché esse non siano di pari grado, giacché, in tale ultima evenienza, il titolare della posizione di garanzia, il quale vanti un potere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6979 del 14 luglio 1997
«Ai fini della configurabilità dell'esimente della legittima difesa — ammessa nei confronti di tutti i diritti, personali e patrimoniali — l'apprezzamento della proporzione tra offesa e difesa, che postula un rapporto di corrispondenza valutativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10828 del 8 novembre 1988
«Da ciò consegue che il giudice di appello non può prendere in esame la richiesta di una nuova indagine sulla capacità di intendere e di volere, e disporre nuova perizia psichiatrica, nel caso in cui la decisione di primo grado sul punto non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8038 del 2 settembre 1997
«Non esiste incompatibilità logico-giuridica tra due sentenze, emesse nei confronti dello stesso imputato per fatti diversi commessi in tempi diversi, delle quali una lo ritenga incapace e l'altra, viceversa, capace di intendere e di volere (ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1786 del 16 gennaio 2009
«Nell'occasione la Corte ha precisato che la disciplina della cooperazione nel delitto colposo ha funzione estensiva dell'incriminazione, coinvolgendo anche condotte meramente agevolatrici e di modesta significatività, le quali, per assumere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4906 del 7 aprile 1989
«Il delitto previsto dall'art. 305 c.p. (cospirazione politica mediante associazione) si distingue da quella prevista dall'art. 304 c.p. (cospirazione politica mediante accordo) non solo per il numero minimo delle persone associatesi (che in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4938 del 5 giugno 1986
«La diminuente prevista dall'art. 311 c.p. per i delitti contro la personalità dello Stato presuppone che il fatto nel suo complesso, risulti di lieve entità, sicché essa è esclusa quando manchi il suddetto requisito o in rapporto all'evento o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12228 del 14 marzo 2014
«Il tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità si differenzia dall'istigazione alla corruzione attiva di cui all'art. 322, commi terzo e quarto, cod. pen., perché mentre quest'ultima fattispecie si inserisce sempre nell'ottica di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 25 gennaio 2008
«La verifica della giurisdizione, che precede logicamente ogni altro tipo di indagine rimesso alla cognizione del giudice, ha carattere dinamico, dovendo il difetto di giurisdizione essere rilevato, anche di ufficio, in ogni stato e grado del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 403 del 22 febbraio 1974
«... Per sentenza definitiva non irrevocabile, agli effetti di cui all'art. 376 c.p., deve intendersi la sentenza emessa in primo grado, in appello o in sede di rinvio, con cui viene deciso completamente il merito. Il delitto di cui all'art. 372...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45626 del 29 dicembre 2010
«Ai fini della configurabilità della fattispecie tentata del reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 377 bis, c.p.), assume un ruolo decisivo la qualità soggettiva di "persona...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9718 del 6 ottobre 1988
«Il delitto di millantato credito del patrocinatore è configurabile anche quando la dazione o promessa di compenso corrisponda a prestazioni professionali effettive pur se ingigantite per creare nel cliente la convinzione che il patrocinatore sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9725 del 12 ottobre 1992
«...società. Rientrano tra questi principi anche il reperimento dei mezzi per assicurare allo Stato gli indispensabili introiti tributari, fonte ordinaria per una corretta gestione della cosa pubblica (art. 53 Cost.). Ne deriva che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21867 del 5 giugno 2007
«In tema di imputabilità, esula dalla nozione di infermità mentale il gruppo delle cosiddette «abnormità psichiche» come nevrosi d'ansia o reazioni a «corto circuito» che hanno natura transitoria e non sono indicative di uno stato morboso, inteso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22765 del 22 maggio 2003
«Ne consegue che una condizione di perturbamento psichico transitoria, di natura non patologica, dovuta ad una sindrome ansiosa depressiva, non essendo destinata ad incidere sulla capacità di intendere e di volere, non è in grado di compromettere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4328 del 4 agosto 2000
«Ne consegue che il giudice può disporla in tutti i casi in cui, malgrado la presenza di gravi condizioni di salute, il condannato sia in grado di partecipare consapevolmente a un processo rieducativo che si attua attraverso i previsti interventi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 982 del 29 marzo 1995
«La espressa previsione, infatti, in determinati casi, della possibilità di revoca lascia chiaramente intendere che detta possibilità sussiste anche in ogni altro caso di differimento, quando il relativo motivo sia venuto meno. (Nella specie, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4383 del 8 aprile 1999
«La Suprema Corte, sulla base dei principi sopra esposti e rilevando che la mancata rinnovazione del dibattimento in secondo grado era da addebitarsi all'inerzia del ricorrente, in ossequio al principio dispositivo che regola il processo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 604 del 29 gennaio 1997
«Il reato di cui all'art. 1164 c.n. (inosservanza di provvedimento di demolizione e sgombero di opere abusive), consistendo nell'inosservanza di una disposizione legislativa o regolamentare o di un provvedimento amministrativo, è reato omissivo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12913 del 11 dicembre 1998
«Nel caso di reati eventualmente permanenti, qualora risulti dalla sentenza o dagli atti processuali ovvero da prove logiche la protrazione della permanenza oltre la data della contestazione riferita al momento dell'accertamento, sarà possibile,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8903 del 2 ottobre 1997
«Pertanto, nell'ipotesi in cui sia precisata soltanto l'epoca dell'accertamento, il giudice, qualora non emerga dagli atti la prova del permanere della condotta - in applicazione del principio in dubio pro reo, esplicazione di quello più ampio del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5654 del 12 maggio 1994
«...i. Infatti, la permanenza cessa con l'ultimazione dei lavori, con la sentenza di primo grado o con il provvedimento di sequestro, che sottrae all'imputato la disponibilità di fatto e di diritto dell'immobile. La detta ultimazione ha luogo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3396 del 27 gennaio 2006
«In materia di oblazione, la documentazione attestante l'avvenuto pagamento della somma dovuta non può essere prodotta direttamente davanti alla Corte di cassazione, giacché davanti al giudice di legittimità possono essere prodotti esclusivamente i...»