-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25363 del 21 giugno 2001
«Non è abnorme, perché non determina una anomala regressione del procedimento, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari rigetta la richiesta di decreto penale di condanna per il mancato avviso all'imputato di chiusura...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9205 del 27 febbraio 2003
«È abnorme l'ordinanza con cui il Tribunale, in composizione monocratica, dichiari, ex art. 552, comma 2, c.p.p., la nullità del decreto di citazione a giudizio — perché non preceduto dalla notifica all'indagato dell'avviso di conclusione delle...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6950 del 10 giugno 1998
«Non è configurabile inosservanza da parte del P.M. dell'obbligo di cui all'art. 416, comma 2, c.p.p., di depositare, con la richiesta di rinvio a giudizio, tutta la documentazione relativa alle indagini espletate, allorché, pur difettando...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7623 del 1 luglio 1998
«La contestazione dell'imputazione in forma alternativa, quando la stessa trovi relazione e riferimento nella condotta alternativa dell'imputato che sia tale da esigere un esame più completo della vicenda, è legittima. Anche con il decreto che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 841 del 12 gennaio 2012
«In tema di impedimento a comparire, può legittimamente procedersi in contumacia dell'imputato -detenuto agli arresti domiciliari per altra causa - quando tale condizione non emerga dagli atti e l'imputato, o il suo difensore, non si siano...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20730 del 1 giugno 2010
«Non costituisce legittimo impedimento a comparire dell'imputato la condizione di sottoposizione alla misura dell'affidamento in prova per lo svolgimento di un programma di recupero dalla tossicodipendenza presso una struttura pubblica o privata,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40292 del 7 dicembre 2006
«In tema di impedimento a comparire, può legittimamente procedersi in contumacia dell'imputato — detenuto per altra causa — allorché tale condizione non risulti dagli atti, sia sconosciuta al giudice e l'imputato, pur potendo, non si sia attivato,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7587 del 25 febbraio 2010
«Ai fini dell’eventuale pronuncia di sentenza di non luogo a procedere, ai sensi dell’art. 425 c.p.p., il giudice deve valutare non tanto se l’imputato sia o meno da considerare innocente quanto se sussista o meno una situazione nella quale appaia...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9284 del 12 agosto 1998
«L'accertamento realizzato in sede investigativa dal pubblico ministero non urgente e sicuramente ripetibile non può essere inserito nel fascicolo di cui all'art. 431 c.p.p. e non può essere utilizzato in dibattimento, neppure attraverso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12306 del 12 dicembre 1995
«Nel caso in cui venga sollevata per la prima volta in sede di legittimità questione di nullità di ordine generale, assoluta ed insanabile — per difetto di capacità di un giudice popolare, asseritamente sprovvisto di idoneo titolo di studio — non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 998 del 23 maggio 1992
«In tema di revoca della sentenza ai sensi dell'art. 434 c.p.p., la novità della prova può riguardare modalità della condotta dell'agente diverse da quelle originariamente contestate e che avevano indotto il giudice al proscioglimento...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38184 del 8 ottobre 2003
«In caso di richiesta di giudizio abbreviato dell'imputato subordinata ad integrazione probatoria, al giudice è demandato il controllo sulla fondatezza della domanda al fine di verificare se l'integrazione probatoria sia necessaria e compatibile...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12853 del 20 marzo 2003
«Nel processo celebrato con il rito abbreviato, l'imputato rinunzia definitivamente al diritto di assumere prove diverse da quelle già acquisite agli atti o richieste come condizione a cui subordinare il giudizio allo stato degli atti, ai sensi...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5560 del 12 maggio 1992
«Nell'ipotesi in cui, avverso la sentenza di condanna a una pena condizionalmente sospesa pronunziata in esito a giudizio abbreviato, venga proposto ricorso per cassazione, va disposta la conversione del ricorso con la trasmissione degli atti al...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48477 del 30 dicembre 2008
«Ai fini dell'operatività della recidiva qualificata come causa di esclusione del patteggiamento ai sensi dell'art. 444, comma primo-bis, c.p.p., è sufficiente che essa sia stata contestata, in tal senso dovendosi intendere, trattandosi di una...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26402 del 19 giugno 2003
«Qualora, con la sentenza di applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p., il giudice abbia omesso di decidere anche sulla connessa (ex art. 24 della legge 24 novembre 1981 n. 689) e contestata violazione amministrativa, non per questo...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 13 novembre 2000
«In caso di connessione obiettiva tra reato e violazione non costituente reato, il giudice competente a conoscere del reato è anche competente a decidere sulla violazione non costituente reato e ad applicare la sanzione per essa stabilita dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9239 del 5 marzo 2001
«L'avvenuta pronuncia di una sentenza di applicazione della pena su richiesta nei confronti di taluno fra i concorrenti in un medesimo reato non costituisce causa di incompatibilità e di ricusazione del giudice il quale sia poi chiamato a conoscere...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38854 del 30 ottobre 2001
«In tema di applicazione della pena su richiesta, qualora sussistano indicazioni non univoche circa la qualificazione giuridica dei fatti oggetto dell'accordo fra le parti, il giudice è tenuto a fornire sul punto una espressa motivazione e, nel...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9827 del 20 settembre 1991
«Nel procedimento speciale di «patteggiamento» solo l'indagato può sottoporre la richiesta di applicazione di una certa pena, o il consenso a tale applicazione, alla condizione che gli venga concesso il beneficio previsto dall'art. 163 c.p., mentre...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1829 del 6 maggio 2000
«Qualora con la sentenza di applicazione della pena su richiesta non sia stata dichiarata la falsità di atti o documenti, tale dichiarazione può essere pronunciata, ai sensi dell'art. 675, comma 1, c.p.p., in sede esecutiva solo a condizione che...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6646 del 2 febbraio 1996
«A norma del comma 2 dell'art. 445 c.p.p., (effetti dell'applicazione della pena su richiesta), il reato oggetto della pena patteggiata si estingue se nel termine di cinque anni — qualora trattasi di delitto — ovvero di due anni — qualora trattasi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 1 dicembre 1995
«In tema di revoca di benefici conseguente a sentenza di applicazione della pena su richiesta, divenuta esecutiva, la pena alla quale occorre fare riferimento, onde verificare se la stessa sia quantitativamente tale da dar luogo al provvedimento di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5025 del 16 novembre 1995
«Con la pronuncia di sentenza applicativa della pena su richiesta non può disporsi la revoca di un precedente beneficio (nella specie indulto), ostandovi il disposto di cui all'art. 445, comma 2, c.p.p., in base al quale il reato cui detta sentenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 855 del 21 maggio 1993
«In materia di reati edilizi, va esclusa la titolarità da parte del giudice penale del potere di subordinare la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena all'ottemperanza all'ordine di demolizione pronunciato dallo stesso...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31366 del 19 agosto 2005
«In base alla nuova formulazione dell'art. 445, comma 1, c.p.p., introdotta dall'art. 1, comma 1, lett. a), della legge 12 giugno 2003, n. 134, con la sentenza di applicazione della pena su richiesta può essere disposta la confisca in tutti i casi...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 878 del 3 ottobre 1992
«Il rifiuto del pubblico ministero di aderire ad una proposta di patteggiamento non è in alcun caso censurabile quando detta proposta non sia stata portata a conoscenza del giudice sì da mettere quest'ultimo in condizione di valutare, all'esito del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2161 del 16 giugno 2000
«Poiché nei casi previsti dall'art. 10, comma quarto, della legge n. 40 del 1998, avente ad oggetto la disciplina sull'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, si procede sempre con il rito direttissimo, salvo che siano necessarie...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 874 del 1 aprile 1999
«Nel caso di trasformazione del giudizio direttissimo in abbreviato, costituisce provvedimento abnorme (e quindi ricorribile per cassazione) il provvedimento con il quale il giudice, nel revocare la ammissione del giudizio abbreviato, revochi anche...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11625 del 4 dicembre 1992
«In tema di giudizio immediato, l'art. 453, primo comma, c.p.p., si limita a porre la condizione oggettiva che la persona sottoposta alle indagini sia stata interrogata sui fatti dai quali emerge l'evidenza della prova e non impone uno specifico...»