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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 1528 del 27 gennaio 2014
«In materia di edilizia, le controversie aventi ad oggetto l'irrogazione di sanzioni sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario, posto che la relativa opposizione non genera una controversia nascente da atti e provvedimenti della P.A....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 584 del 14 gennaio 2014
«La pronuncia, da parte del giudice amministrativo, sull'istanza incidentale di sospensione del provvedimento impugnato con il giudizio principale, non rende inammissibile il regolamento preventivo di giurisdizione, proposto con riguardo a tale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12792 del 15 giugno 2005
«Ove — pendente tra le stesse parti, dinanzi ad un giudice straniero, una domanda asseritamente avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo ovvero una causa ipotizzata come pregiudiziale senza che il processo dinanzi al giudice italiano sia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18263 del 10 settembre 2004
«Quando, dopo la proposizione dell'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, intervenga la sentenza del giudice di primo grado (il quale non abbia ritenuto di sospendere il giudizio di merito) e tale sentenza sia impugnata, con atto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 3948 del 26 febbraio 2004
«In caso di giudizio a litisconsorzio facoltativo promosso da più attori nei confronti della P.A. (nella specie, per l'annullamento di atti istitutivi di una procedura selettiva per progressione in carriera), la proposizione di regolamento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11298 del 28 ottobre 1995
«Il principio secondo cui il provvedimento per il regolamento preventivo di giurisdizione deve svolgersi nei confronti delle parti del giudizio di merito si applica anche nei confronti della parte che sia intervenuta in tale ultimo giudizio dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 308 del 9 gennaio 2014
«In materia di competenza per ragioni di territorio derogabile, qualora, a seguito di pronuncia di incompetenza, il giudice indicato come competente abbia, a sua volta, declinato, sia pur in violazione dell'art. 44 cod. proc. civ., la propria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14848 del 27 giugno 2007
«Il provvedimento del giudice che dispone la riapertura del verbale di udienza, che può ricondursi al potere di direzione del procedimento, deve essere sempre esercitato nel rispetto del diritto di difesa delle parti; pertanto, l'atto con cui il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18245 del 28 novembre 2003
«Il principio del contraddittorio stabilito dall'art. 101 c.p.c., correlato con gli artt. 3 e 24 della Costituzione, esige che il contraddittorio si realizzi durante tutto lo svolgimento del processo, e ciò anche anteriormente alla modifica del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3632 del 8 aprile 1998
«Il principio del contraddittorio di cui all'art. 101 c.p.c. si correla sul piano costituzionale sia con la regola dell'uguaglianza affermata dall'art. 3 Cost., sia con il diritto di difesa, che, dichiarato dall'art. 24, secondo comma, Cost....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3258 del 26 marzo 1991
«Configurandosi il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo come ulteriore sviluppo della fase monitoria, nel corso di esso il giudice può rilevare d'ufficio il giudicato formatosi sul decreto stesso a causa dell'intempestività...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 295 del 17 luglio 2000
«È manifestamente inammissibile, in riferimento all'art. 25 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609 bis c.p., nella parte in cui accomunando sotto un'unica previsione fatti che prima integravano i distinti reati...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37251 del 1 ottobre 2008
«In tema di reati sessuali, rientra nella nozione di minaccia impiegata dall'art. 609 bis c.p. anche la prospettazione, da parte del soggetto agente, di esercitare un diritto quando essa sia finalizzata al conseguimento dell'ulteriore vantaggio di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3990 del 1 febbraio 2001
«In tema di reati contro la libertà sessuale, la violenza richiesta per la integrazione del reato non è soltanto quella che pone il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre tutta la resistenza voluta, tanto da realizzare un vero e proprio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1913 del 21 febbraio 2000
«Deve ritenersi corretta la qualificazione di incaricato di pubblico servizio attribuita al medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale perché investito di funzioni di carattere pubblicistico aventi nel contempo natura sanitaria ed...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38261 del 17 ottobre 2007
«In tema di violenza sessuale, la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale, in quanto è sufficiente ad integrarla la circostanza che il soggetto passivo versi in condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35492 del 25 settembre 2007
«In tema di inammissibilità dell'impugnazione, la mancanza di specificità dei motivi va riscontrata anche nel caso di mancata correlazione tra i motivi posti alla base del gravame e quelli posti dal giudice censurato alla base della propria...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24212 del 27 maggio 2004
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa, di cui all'art. 609 bis, comma secondo n. 1, c.p., occorre accertare non soltanto se la persona con la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14789 del 26 marzo 2004
«Il reato di violenza sessuale è configurabile anche all'interno del rapporto di coppia, coniugale o paraconiugale che sia, ogni qual volta vi sia un costringimento fisico-psichico idoneo ad incidere sulla libertà di autodeterminazione del partner,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12854 del 20 marzo 2003
«In tema di atti sessuali compiuti in danno di persona in condizioni di inferiorità psichica, la semplice mancanza di resistenza della parte offesa sia nella fase iniziale che durante lo svolgimento dell'atto, non preceduto o accompagnato da atti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32513 del 30 settembre 2002
«La figura di violenza sessuale delineata al comma 2 n. 1 dell'art. 609 bis c.p., centrata sull'induzione all'atto sessuale di persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica, si distingue sia dalla fattispecie di costrizione mediante abuso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10085 del 6 marzo 2009
«In tema di violenza sessuale, ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della "minore gravità" non rileva la semplice assenza di un rapporto sessuale con penetrazione, in quanto è necessario valutare il fatto nella sua complessità....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2597 del 26 gennaio 2004
«In tema di reati contro la libertà sessuale,ai fini dell'accertamento della sussistenza o meno dell'attenuante speciale del fatto di minore gravità, prevista dall'art. 609 bis, terzo comma, c.p., deve farsi riferimento oltre che alla materialità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10248 del 4 marzo 2014
«Ai fini della configurabilità del delitto di violenza sessuale, la rilevanza di tutti quegli atti che, in quanto non direttamente indirizzati a zone chiaramente definibili come erogene, possono essere rivolti al soggetto passivo, anche con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 26369 del 6 luglio 2011
«Il concorso di persone nel reato di violenza sessuale è configurabile solo nella forma del concorso morale con l'autore materiale della condotta criminosa ove il concorrente non sia presente sul luogo del delitto, configurandosi diversamente il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 66551 del 5 giugno 1998
«Con la nuova disciplina introdotta con la legge 15 febbraio 1996, n. 66 l'illiceità dei comportamenti deve essere valutata alla stregua del rispetto dovuto alla persona umana e della loro attitudine ad offendere la libertà di determinazione della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12007 del 14 marzo 2003
«In tema di atti sessuali con minorenne la nozione di “atti sessuali”, così come del resto l'ipotesi di “minore gravità”, non si differenzia da quella prevista dall'art. 609 bis c.p. e non può essere caratterizzata da una concezione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11243 del 8 maggio 2010
«È inammissibile, tanto nel regime dell'art. 624 c.p.c. scaturito dalla riforma di cui alla l. n. 52 del 2006, quanto in quello successivo di cui alla l. n. 69 del 2009, il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso l'ordinanza con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4730 del 30 gennaio 2008
«Il genitore esercente la potestà sui figli minori, in quanto investito di una posizione di garanzia in ordine al corretto comportamento sessuale dei figli minori, ha l'obbligo di impedire che costoro compiano atti di violenza sessuale, per cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46983 del 15 ottobre 2009
«La previsione di irrilevanza dell'ignoranza dell'età della persona offesa, con riguardo ai delitti di cui agli artt. 609 bis, 609 ter, 609 quater e 609 octies c.p. commessi in danno di infraquattordicenne nonché per il delitto di cui all'art. 609...»