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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 9938 del 14 settembre 1994
«In tema di falso, la differenza fra il reato previsto dall'art. 567, comma 2, c.p. e quello di cui all'art. 495 c.p. va ravvisata nel fatto che quest'ultima norma punisce l'immutazione del vero in se stessa, mentre quella di cui all'art. 567 cpv....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 367 del 24 marzo 1995
«In tema di reati permanenti concernenti la disciplina igienica della produzione e del commercio di sostanze alimentari, quando tali sostanze, riscontrate irregolari per vizi presumibilmente originari, siano state importate dall'estero, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 548 del 16 maggio 1995
«Allorché la modifica peggiorativa della misura cautelare sia conseguenza non di un mutamento della situazione di fatto ricadente nella disciplina dell'art. 299, comma quarto, c.p.p., ma di una modificazione legislativa derivante dalla mancata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 698 del 26 settembre 1995
«È inammissibile per carenza di interesse il ricorso per cassazione proposto dalla sola parte civile avverso una sentenza di assoluzione nel merito dal reato di falso giuramento, in quanto il passaggio in giudicato della pronuncia di assoluzione in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1321 del 10 febbraio 1995
«L'ipotesi sanzionata dall'art. 703 c.p. (accensioni ed esplosioni pericolose) integra un reato di pericolo, in relazione alla possibilità concreta che esplosioni di ordigni in centro abitato, o sulla pubblica via — senza la predisposizione delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2129 del 16 gennaio 1995
«In tema di peculato d'uso, non è ipotizzabile il tentativo, in quanto con l'appropriazione risulta consumato il reato di peculato comune e la mancata restituzione impedisce solo che detto reato degradi nell'ipotesi minore di peculato d'uso. (La...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2287 del 9 maggio 1995
«In tema di sequestro probatorio delle cose che assumono la qualifica di «corpo del reato», non è richiesta la dimostrazione della necessità del sequestro in relazione all'accertamento dei fatti, tuttavia il pubblico ministero dovrà motivare,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2344 del 29 agosto 1995
«In tema di sequestro probatorio, quando questo abbia ad oggetto somme depositate presso istituti bancari, che si assumano qualificabili come «corpo di reato», in quanto costituenti profitto del reato per cui si procede, il dissequestro di tali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2578 del 31 agosto 1995
«La persona offesa, in quanto tale non rientra tra i soggetti che a norma dell'art. 257, comma 1, c.p.p., possano proporre istanza di riesame contro il provvedimento di sequestro: essa pertanto non è destinataria dell'avviso dell'udienza previsto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3045 del 21 ottobre 1995
«In caso di patteggiamento per il reato di esercizio del giuoco d'azzardo, gli apparecchi da giuoco automatici non sono confiscabili e devono essere restituiti all'avente diritto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3377 del 28 marzo 1995
«In tema di reati concernenti le armi, per arma in senso proprio deve intendersi quella la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona; rientrano in tale categoria, secondo l'art. 30 T.U. di P.S. e l'art. 45, comma 1, del relativo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4363 del 8 settembre 1995
«Avuto riguardo, da un lato, al disposto di cui all'art. 609, comma 2, c.p.p. (in base al quale la cognizione della Corte di cassazione si estende alle questioni - s'intende di legittimità - non proponibili all'atto della presentazione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10660 del 27 ottobre 1995
«Quando nel corso del dibattimento il P.M. proceda a contestazione suppletiva ai sensi degli artt. 516, 517 e 518, n. 2, la parte offesa ha diritto alla sospensione del dibattimento per essere nuovamente citata in giudizio o, se presente, per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19 del 17 ottobre 1996
«Il principio della definitività delle sentenze della Corte di cassazione preclude — salvo i rimedi straordinari — l'ulteriore riesame di ogni questione di merito e di rito. (In applicazione di detto principio la Corte ha dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 96 del 4 gennaio 1996
«I componenti le commissioni di gara d'appalto per forniture alle Usl, dotati di poteri certificativi ed abilitati ad esprimere apprezzamenti tecnici latamente discrezionali, concorrono a manifestare la volontà dell'amministrazione e sono pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1357 del 7 febbraio 1996
«La premeditazione va esclusa quando l'occasionalità del momento di consumazione del reato appaia preponderante, tale cioè da neutralizzare la sintomaticità della causale e della scelta del tempo, del luogo e dei mezzi di esecuzione. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1884 del 24 maggio 1996
«La statuizione relativa alla sospensione condizionale della pena diviene definitiva con il passaggio in giudicato della sentenza e non con il decorso dei cinque anni entro i quali la decisione sottoposta a sospensione è destinata a veder...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2115 del 16 settembre 1996
«La misura cautelare personale delle custodia in carcere può essere adottata nei confronti di una donna incinta o con un figlio minore di tre anni solo quando sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. Il giudice deve infatti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3111 del 27 marzo 1996
«Il delitto di maltrattamenti non può ritenersi assorbito in quello di tentata violenza carnale: il carattere unitario, che è tipico del delitto di maltrattamenti, vale a distinguere la condotta di tale delitto da quella di tentata violenza carnale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3506 del 6 aprile 1996
«Il concorso di persone nel reato non deve necessariamente essere presente fin dal momento della programmazione e preparazione della condotta vietata, poiché l'adesione del correo può intervenire in qualsiasi istante dello svolgimento del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3585 del 13 aprile 1996
«Atteso il carattere personale della causa di estinzione ex art. 182 c.p. ribadito dall'art. 38 secondo, quinto e sesto comma legge n. 47 del 1985, la stessa non può operare nei confronti di un soggetto diverso dall'istante, salvo che si tratti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4400 del 30 aprile 1996
«In tema di obbligo di referto il mancato rispetto degli specifici requisiti di cui all'art. 334 comma 3 c.p.p. non comporta la sussistenza del reato previsto dall'art. 365 c.p. (omissione di referto) qualora non vi sia sostanziale incompletezza o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4720 del 19 novembre 1996
«Costituisce contrasto negativo tra uffici del pubblico ministero, da risolversi ai sensi dell'art. 54 c.p.p., e non conflitto fra giudici, rientrante nelle previsioni di cui all'art. 28 c.p.p., quello che derivi dall'avvenuta pronuncia, da parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5227 del 4 dicembre 1996
«È atto abnorme, contro il quale può pertanto proporsi ricorso per cassazione, il rigetto da parte del Gip di una richiesta di archiviazione formulata dal P.M., motivato con riferimento alla mancanza di qualsivoglia notizia di reato, e seguito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5265 del 27 maggio 1996
«Deve ritenersi configurata l'ipotesi aggravata del reato di truffa, di cui al comma 2 n. 2 dell'art. 640 c.p., nel fatto di colui che, sfruttando la notorietà creatasi di mago o di guaritore, ingeneri nelle persone offese il pericolo immaginario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7555 del 26 luglio 1996
«Il delitto di corruzione è reato di evento caratterizzato dalla particolarità di perfezionarsi alternativamente o con l'accettazione della promessa o con il ricevimento dell'utilità promessa: quando entrambi questi eventi si realizzano in logica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10393 del 3 dicembre 1996
«Ai fini della sussistenza del reato contravvenzionale di cui all'art. 660 c.p. - molestia o disturbo alle persone - deve considerarsi petulante l'atteggiamento di chi insista nell'interferire inopportunamente nell'altrui sfera di libertà, anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3 del 8 gennaio 1997
«Il parziale accoglimento dell'impugnazione dell'imputato non elimina la condanna, sicché - pur impedita la sua condanna al pagamento delle spese processuali - è consentita la condanna dello stesso alla rifusione delle spese sostenute dalla parte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 262 del 17 gennaio 1997
«In tema di favoreggiamento non è configurabile l'esimente di cui all'art. 378 c.p. (autofavoreggiamento) allorché il giudice di merito accerti, con motivazione congrua e convincente, che l'imputato — ben conscio delle circostanze del fatto e delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 433 del 19 aprile 1997
«In materia di reati fallimentari non sussiste alcuna pregiudizialità del giudizio sul rendiconto rispetto alla possibilità di procedere per il reato di peculato nei confronti del commissario liquidatore. La costatazione di prelievi operati dal...»