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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15368 del 13 aprile 2016
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3, 13, 24, 111 e 117 Cost.- quest'ultimo con riferimento agli artt. 5,6, e 13 CEDU) - la questione di legittimità costituzionale dell'art. 625-bis cod. proc. pen., nella parte in cui prevede che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45851 del 31 ottobre 2016
«È inammissibile la richiesta di rescissione del giudicato presentata, con atto sottoscritto dal condannato, mediante spedizione postale di raccomandata A/R da parte del difensore, insieme all'atto di nomina ed alla procura speciale rilasciatagli,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 54913 del 27 dicembre 2016
«La disposizione di cui all'art. 626 cod. proc. pen., anche se dettata per l'ipotesi in cui, a seguito della sentenza della Corte di cassazione, debba cessare una misura cautelare, ovvero una pena accessoria, o una misura di sicurezza, deve...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15402 del 13 aprile 2016
«In tema di revisione, sussiste distinzione logica-funzionale tra la fase rescindente - avente ad oggetto la preliminare delibazione sulla non manifesta infondatezza della richiesta, con riferimento alla astratta capacità demolitoria del giudicato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13930 del 22 marzo 2017
«Ai fini dell'ammissibilità della richiesta di revisione, una diversa valutazione tecnico-scientifica di elementi fattuali già noti può costituire "prova nuova", ai sensi dell'art. 630, comma primo, lett. c), cod. proc. pen., quando risulti fondata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7430 del 16 febbraio 2017
«La nullità dell'elezione di domicilio, verificatasi nel giudizio di cognizione, rileva nel giudizio di esecuzione nella misura in cui determini l'invalidità della notifica dell'estratto contumaciale, che non subisce alcuna preclusione collegata al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5498 del 28 maggio 1985
«Il reato previsto dall'art. 51, L. 26 luglio 1975, n. 354 sull'ordinamento penitenziario, deve essere considerato assimilabile a quelli di carattere permanente non solo per il rinvio quoad poenam al delitto di evasione di cui all'art. 385 c.p., ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6788 del 10 maggio 1990
«Nel caso in cui sia stata concessa la sospensione condizionale della pena dello straniero, condannato per reati in materia di stupefacenti, non è applicabile la misura di sicurezza dell'espulsione dal territorio dello Stato, ai sensi dell'art. 81,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1595 del 8 giugno 1993
«La disposizione dell'art. 47, quarto comma, dell'ordinamento penitenziario, che prevede la sospensione dell'emissione o dell'esecuzione dell'ordine di carcerazione nei confronti del condannato che abbia presentato istanza di affidamento in prova...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1260 del 25 maggio 1994
«Presupposto per la conversione delle pene pecuniarie è l'insolvenza del condannato, il cui accertamento, ad opera del pubblico ministero quale organo preposto all'esecuzione delle sentenze, non può che aver luogo dopo il materiale reperimento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4581 del 1 dicembre 1994
«Il differimento dell'esecuzione della pena previsto dall'art. 147, n. 2, c.p. può essere concesso solo in caso di infermità fisica del condannato tale da rendere incompatibile la sua presenza nella struttura carceraria per l'impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1884 del 24 maggio 1996
«La statuizione relativa alla sospensione condizionale della pena diviene definitiva con il passaggio in giudicato della sentenza e non con il decorso dei cinque anni entro i quali la decisione sottoposta a sospensione è destinata a veder...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6403 del 23 dicembre 1996
«Allorché il ricorso per cassazione venga depositato in cancelleria mediante presentazione da parte di un incaricato (che può anche essere un avvocato) non occorre l'autenticazione della sottoscrizione. Ne consegue che è del tutto irrilevante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3 del 8 gennaio 1997
«Il parziale accoglimento dell'impugnazione dell'imputato non elimina la condanna, sicché - pur impedita la sua condanna al pagamento delle spese processuali - è consentita la condanna dello stesso alla rifusione delle spese sostenute dalla parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 433 del 19 aprile 1997
«In materia di reati fallimentari non sussiste alcuna pregiudizialità del giudizio sul rendiconto rispetto alla possibilità di procedere per il reato di peculato nei confronti del commissario liquidatore. La costatazione di prelievi operati dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5007 del 13 novembre 1997
«Nel procedimento di sorveglianza ben possono essere valutati fatti storicamente accertati, costituenti ipotesi di reato riferibili al condannato, senza necessità di attendere la definizione del relativo procedimento penale. Ed invero, in questa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 713 del 10 marzo 1998
«L'art. 677 c.p.p. determina la competenza per territorio del tribunale e del magistrato di sorveglianza sulla base di due criteri, l'uno temporale, costituito dal momento in cui viene avanzata la richiesta o la proposta, ovvero è d'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1656 del 11 dicembre 1998
«La condizione del risarcimento del danno o dell'adempimento dell'obbligo delle restituzioni, cui può essere subordinata la sospensione della pena, non può mai avere contenuto generico o indeterminato, incombendo sul giudice l'obbligo di provvedere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 311 del 22 marzo 1999
«In tema di riparazione per la ingiusta detenzione, l'art. 314 comma 2 c.p.p., riconosce il relativo diritto al condannato che, nel corso del processo, sia stato sottoposto a custodia cautelare, solo quando risulti accertato che il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1739 del 18 maggio 1999
«In tema di esecuzione, posto che l'art. 657 comma 4 c.p.p. consente la fungibilità della custodia cautelare sofferta sine titulo con la pena da espiare per altro reato separatamente giudicato, solo a condizione che quest'ultimo sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13261 del 17 novembre 1999
«Poiché nel delitto di atti di libidine violenti la violenza viene in considerazione, secondo lo schema del reato complesso, in quanto elemento costitutivo della condotta, nel caso in cui il comportamento dell'agente, isolatamente considerato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 440 del 6 maggio 2000
«La disciplina dettata dall'art. 656, comma 10, c.p.p. (secondo cui, sussistendo le condizioni indicate nel precedente comma 5, qualora il condannato si trovi agli arresti domiciliari per il fatto oggetto della condanna da eseguire, il pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4679 del 17 aprile 2000
«In tema di falsità materiale, l'espressione «esercizio delle sue funzioni», cui il legislatore fa ricorso per sanzionare più severamente il falso commesso dal pubblico ufficiale, deve riferirsi all'ambito di competenza funzionale dello stesso. A...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6952 del 14 febbraio 2000
«La previsione di cui all'art. 47ter, comma 1ter, dell'ordinamento penitenziario, introdotta dall'art. 4, comma 1, lett. a), della L. 27 maggio 1998, n. 165, secondo cui, «quando potrebbe essere disposto il rinvio obbligatorio o facoltativo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3054 del 28 gennaio 2004
«È illegittima la declaratoria di inammissibilità di domanda di ammissione a benefici penitenziari adottata de plano dal presidente del tribunale di sorveglianza sul rilievo dell'incompatibilità della misura alternativa alla detenzione con lo stato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23647 del 20 maggio 2004
«Nel caso di condanna per violazione della disciplina edilizia, qualora la sospensione condizionale della pena sia stata subordinata alla demolizione del manufatto abusivamente realizzato e si sia verificata l'impossibilità di adempiere entro il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7816 del 6 marzo 2006
«Ai fini dell'operatività del disposto di cui all'art. 578 c.p.p., secondo cui la Corte d'appello o la Corte di cassazione, nel dichiarare estinto un reato per amnistia o prescrizione, decidono comunque sull'impugnazione ai soli effetti civili,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17399 del 8 maggio 2007
«È legittima la decisione con cui il giudice di pace applichi — in ordine al reato di lesioni personali volontarie (art. 582 c.p.) — il termine di prescrizione triennale di cui all'art. 157, comma quinto, c.p. (nel testo novellato dalla L. n. 251...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5158 del 9 febbraio 2012
«In presenza di un provvedimento di unificazione di pene concorrenti, è legittimo nel corso dell'esecuzione, lo scioglimento del cumulo, quando occorre procedere al giudizio sull'ammissibilità della domanda di concessione di un beneficio...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 111 del 12 aprile 1996
«È inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 148 c.p., in riferimento agli artt. 3, 27, 32 Cost., nella parte in cui prevede il ricovero in struttura psichiatrica giudiziaria del condannato affetto da grave malattia...»