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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2500 del 26 agosto 1999
«La relativa valutazione è censurabile in Cassazione ove appaia manifestamente incongruente atteso che la discrezionalità del rito patteggiato non può vulnerare il principio di determinatezza delle fattispecie penali, lasciando libero il giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2324 del 20 settembre 1999
«Il rifiuto di applicazione della pena concordata fra le parti da parte del giudice a motivo dell'incongruità della pena, di per sè legittimo, non può determinare automaticamente l'inammissibilità dell'opposizione e l'esecutività del decreto penale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 641 del 29 marzo 1999
«...del pubblico ministero. Invero l'autonomia va interpretata tenendo conto del principio costituzionale di uguaglianza delle parti nel processo penale, sicché il diritto al ripensamento come non è consentito all'imputato così non è consentito al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5066 del 10 febbraio 2011
«È causa di nullità di ordine generale e a regime intermedio la pronuncia "de plano", e quindi senza previa fissazione di udienza camerale, della sentenza di patteggiamento, pur dopo l'esercizio dell'azione penale e la notifica del decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1327 del 15 maggio 1997
«È nulla la sentenza di patteggiamento, quando il giudice, nell'applicare l'istituto della continuazione, abbia omesso la motivazione sulla sussistenza dei requisiti stabiliti dalla legge penale, non avendo il magistrato funzione meramente notarile...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6219 del 23 giugno 1993
«Poiché la sentenza che applica la pena su richiesta delle parti è equiparata a una pronuncia di condanna e non contiene statuizioni di estinzione del reato o di improcedibilità dell'azione penale, con il cosiddetto patteggiamento sulla pena non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4142 del 5 ottobre 1998
«Di conseguenza, indipendentemente dal riconoscimento della penale responsabilità e a prescindere dalla richiesta delle parti, il giudice deve, a norma dell'art. 537 c.p.p., dichiarare la falsità degli atti da lui accertata, stante l'esigenza di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47289 del 10 dicembre 2003
«È inammissibile nel giudizio di cassazione la richiesta di applicazione della pena formulata in base all'art. 5 della legge 12 giugno 2003 n. 134 (modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 1 dicembre 1999
«...che aveva ritenuto ostativa alla declaratoria di estinzione del delitto di truffa — oggetto di patteggiamento — la pendenza, nei confronti dell'interessato, di un procedimento penale per il delitto di lesioni colpose commesso nel quinquennio).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6646 del 2 febbraio 1996
«La scadenza del termine funge da condizione sospensiva dell'estinzione del reato e di ogni effetto penale, e quindi da condizione risolutiva (eventuale) dell'indulto applicato — o applicabile — a precedente condanna, con la conseguente revoca del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3305 del 5 settembre 1996
«Pertanto, a prescindere dall'esigenza per la parte di recuperare le spese sostenute per le attività prodromiche alla costituzione nel giudizio penale, quest'ultima è sempre utile e dunque ammissibile dopo il raggiungimento dell'accordo fra...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13013 del 12 novembre 1999
«Nel caso che nel corso del procedimento penale sia emessa ordinanza di condanna dell'imputato al pagamento di una somma di denaro a titolo di acconto sulla liquidazione del danno derivante dal reato, se l'azione penale viene definita con il rito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32801 del 30 agosto 2005
«...del reato, ritenendo che essa non fosse necessaria e che, comunque, non fosse possibile accertare l'avvenuta commissione o meno di reati nel quinquennio, non essendo all'uopo sufficienti le mere risultanze del certificato penale). (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4187 del 13 gennaio 1996
«La sentenza applicativa della pena patteggiata non può essere impugnata per cassazione sotto il profilo dell'erronea applicazione della legge posto che la struttura del procedimento penale in questione è incompatibile con la previsione di una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 777 del 6 maggio 1999
«In materia di reati edilizi, la confisca dei terreni lottizzati di cui all'art. 19 della legge n. 47 del 1985, deve essere qualificata come sanzione amministrativa irrogata dal giudice penale e si applica indipendentemente da una sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 24 luglio 1996
«L'ordine di demolizione adottato dal giudice ai sensi dell'art. 7 L. 28 febbraio 1985, n. 47, al pari delle altre statuizioni contenute nella sentenza definitiva, è soggetto all'esecuzione nelle forme previste dal codice di procedura penale,...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 109 del 24 febbraio 1996
«...per consentire l'adeguamento ad eventuali provvedimenti del giudice amministrativo, dell'Ufficio tecnico regionale o del genio civile, in una prospettiva di coordinamento dell'attività del giudice penale con quella della pubblica amministrazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9749 del 9 settembre 1994
«Tra queste indubbiamente è l'ordine di ripristino, previsto dal comma 2 dell'art. 1 sexies della L. 8 agosto 1985, n. 431, che non è una pena accessoria, né un effetto penale della condanna, ma una vera e propria sanzione amministrativa, tanto è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 855 del 21 maggio 1993
«In materia di reati edilizi, va esclusa la titolarità da parte del giudice penale del potere di subordinare la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena all'ottemperanza all'ordine di demolizione pronunciato dallo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1969 del 18 marzo 1993
«In materia paesaggistica, l'ordine di rimessione in pristino dello stato originario dei luoghi, disciplinato dall'art. 1 sexies L. 8 agosto 1985, n. 431, ha natura di sanzione penale, in quanto è applicato dal magistrato ordinario, come...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1585 del 22 febbraio 1993
«... L'ordine de quo costituisce quindi una nuova forma di sanzione penale con caratteri spesso simili a quelli dell'analogo provvedimento amministrativo. Esso non è classificabile secondo gli schemi pregressi, ma è pur sempre conforme al principio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3450 del 23 gennaio 1995
«Infatti, è attribuita rilevanza penale al fatto quando date condotte sono tenute in ambito spaziale definito, nel caso «luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni di qualunque specie» (art. 110, terzo comma, T.U.L.P.S.) al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8489 del 18 ottobre 1994
«...o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione), la sentenza penale resa a seguito di patteggiamento (art. 444 c.p.p. del 1988) è equiparata alla sentenza di condanna emessa all'esito di un processo celebrato con il rito ordinario.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8488 del 21 luglio 1998
«...prefettizio, non può essere computato nella determinazione della durata della sanzione amministrativa definitivamente applicata dal giudice penale all’esito dell’accertamento o dallo stesso prefetto nel caso di estinzione del reato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2207 del 6 marzo 1997
«L'applicazione dello speciale procedimento previsto dall'art. 444 c.p.p. implica necessariamente il venire meno della giurisdizione del giudice penale sull'illecito amministrativo in quanto la possibilità del giudice penale di prendere cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2352 del 10 marzo 1993
«Nel caso di connessione obiettiva con un reato di una violazione amministrativa prevista dall'art. 24 L. 24 novembre 1981, n. 689 la competenza del giudice penale a conoscere della violazione suddetta non viene meno ancorché il processo trovi la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 534 del 18 marzo 1999
«La riabilitazione non opera quando la pena sia stata applicata a seguito di sentenza di patteggiamento, perché l'eliminazione di ogni effetto penale, che ad essa consegue, è in tutto equivalente a quella conseguente all'estinzione del reato nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2247 del 1 marzo 1996
«In caso di opposizione a decreto penale di condanna la richiesta di patteggiamento non deve essere contenuta inderogabilmente nella dichiarazione di opposizione, ma può essere presentata entro il termine generalmente indicato dall'art. 446 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6609 del 5 giugno 2000
«...del P.M. e all'esercizio dell'azione penale), atteso che, in tal modo, l'imputato tende a conseguire l'effetto, incompatibile con l'irrevocabilità e immodificabilità del consenso prestato, di rimettere in discussione l'accordo già raggiunto.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4199 del 27 gennaio 1998
«...anticipato, con l'assunzione, da parte dell'indagato, della qualità di imputato e l'esercizio dell'azione penale, non può tornare nella fase delle indagini preliminari e richiede l'intervento del giudice, valutativo delle richieste formulate.»