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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9394 del 27 aprile 2011
«Il giudizio di impugnazione di lodo arbitrale è strutturato come giudizio di unico grado davanti alla corte d'appello, salvo il successivo ricorso per cassazione, e non già come giudizio di appello; pertanto, l'art. 291 c.p.c. si applica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2201 del 31 gennaio 2007
«L'art. 810 c.p.c., che disciplina la nomina degli arbitri, non prevede che l'atto con il quale una parte rende noto all'altra l'arbitro o gli arbitri che essa nomina, con invito a procedere alla designazione dei propri, contenga anche la precisa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6950 del 8 aprile 2004
«Ai sensi dell'art. 830, primo comma, c.c. — come sostituito dall'art. 22 della legge 5 gennaio 1994, n. 25 —, quando la corte d'appello accoglie l'impugnazione di nullità del lodo per vizio che incida soltanto su di una parte del medesimo, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8910 del 4 giugno 2003
«In tema di arbitrato, alla luce del principio giurisprudenziale secondo il quale anche lo stabilire se una controversia appartenga alla cognizione del giudice ordinario o sia deferibile agli arbitri, giusta la disciplina dell'arbitrato rituale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1729 del 7 febbraio 2001
«Nel giudizio di impugnazione per nullità di un lodo arbitrale, la competenza a conoscere nel merito, dopo l'esaurimento della fase rescindente, presuppone un lodo emesso da arbitri effettivamente investiti di potestas iudicandi, sicché, ove detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3229 del 1 marzo 2012
«Anche nel giudizio di impugnazione per nullità del lodo arbitrale è applicabile il principio secondo cui la proposizione dell'impugnazione principale determina, nei riguardi di tutti coloro cui il relativo atto venga notificato, l'onere, a pena di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14215 del 18 giugno 2009
«In caso di correzione del lodo arbitrale, l'impugnazione del lodo, nel testo originario, non preclude la successiva impugnazione delle parti corrette, ai fini della quale la parte soccombente dispone dell'intero termine decorrente dalla pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17420 del 30 agosto 2004
«Il termine di novanta giorni stabilito dall'art. 828, primo comma, c.p.c. per l'impugnazione del lodo decorre dalla data della notifica del lodo medesimo ad istanza di parte, della quale non costituisce equipollente la comunicazione integrale, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8545 del 28 maggio 2003
«Legittimato a proporre l'impugnazione per nullità del lodo arbitrale è soltanto colui il quale sia stato formalmente parte del giudizio arbitrale in cui è stato pronunciato il lodo da impugnare e non colui che a tale giudizio sia rimasto estraneo,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6856 del 6 maggio 2003
«In tema di impugnazione per nullità del lodo arbitrale, la notificazione dell'atto di impugnazione al difensore che ha assistito la parte nel giudizio arbitrale, sia pure effettuata a mandato esaurito e in difetto di rapporto di domiciliazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5918 del 12 ottobre 1983
«La notificazione del lodo arbitrale alla parte personalmente è idonea a far decorrere il termine di trenta giorni per l'impugnazione per nullità, ai sensi dell'art. 828 primo comma c.p.c., anche quando la parte medesima sia stata assistita da un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16205 del 19 agosto 2004
«In tema di impugnazione del lodo arbitrale, ai sensi dell'art. 827, comma terzo, c.p.c., il lodo che pronunzi parzialmente nel merito (nella specie: la risoluzione del contratto, con condanna) è immediatamente impugnabile ma deve investire la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 29772 del 19 dicembre 2008
«In tema di arbitrato irrituale, allorché le parti abbiano assegnato agli arbitri il potere di adottare decisioni secondo diritto, il lodo così pronunciato, stante la sua irritualità, è impugnabile soltanto per incapacità e vizi della volontà degli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15353 del 9 agosto 2004
«Nell'arbitrato libero o irrituale, che si traduce in una regolamentazione contrattuale della contesa, la violazione del principio del contraddittorio non rileva come vizio del procedimento, ma come violazione del contratto di mandato, e può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13114 del 15 luglio 2004
«In tema di arbitrato libero, l'avere le parti assegnato agli arbitri, all'esito di procedimento non formale, il potere di adottare decisioni secondo diritto non impugnabili comporta che il lodo così pronunciato è impugnabile soltanto se la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 890 del 22 gennaio 2001
«Il provvedimento con il quale un collegio arbitrale (nella specie, per arbitrato rituale) dichiari «non luogo a provvedere» rilevando la decorrenza del termine prefissato per il deposito del lodo a causa della totale inerzia delle parti non si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10576 del 23 aprile 2008
«In tema di arbitrato, la mancata indicazione nel lodo della sede dell'arbitrato, requisito prescritto ai sensi dell'art. 823, primo comma, n. 5 c.p.c., non ne determina la nullità allorché la sede stessa possa desumersi in via interpretativa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11241 del 30 luglio 2002
«In tema di lodo arbitrale, l'attestazione che la deliberazione è stata adottata in conferenza personale di tutti gli arbitri e che, in ipotesi di omessa sottoscrizione da parte di arbitro dissenziente, questi non abbia voluto sottoscriverlo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10924 del 25 luglio 2002
«Il lodo arbitrale costituisce un tutt'uno inscindibile, e nessuna specifica disposizione prescrive che il dispositivo sia formalmente distinto dalla motivazione, e che, a pena di nullità, debba costituire la parte finale della decisione, nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6115 del 27 aprile 2001
«Costituisce requisito di forma essenziale del lodo arbitrale, a pena di nullità, pur non essendo contemplato espressamente dall'art. 829, primo comma, n. 5 c.p.c., non derogabile dalle parti ai sensi del n. 7 del medesimo articolo, la conferenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 313 del 15 gennaio 1998
«In tema di requisiti del lodo arbitrale, non sussiste alcuna specifica disposizione normativa che preveda che il dispositivo del lodo sia racchiuso in una parte formalmente distinta dalla motivazione, pertanto, quando il lodo esprima comunque la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5637 del 8 novembre 1984
«Quando gli arbitri sono stati autorizzati a pronunciare secondo equità, essi sono svincolati, nella formazione del loro giudizio ai fini della decisione della controversia, dalla rigorosa osservanza delle regole del diritto oggettivo, avendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6069 del 26 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 820, quarto comma, c.p.c., il consenso alla proroga del termine per la decisione da parte degli arbitri, risultante da atto scritto, deve essere espresso personalmente dalle parti o dai loro difensori muniti di procura speciale.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7863 del 22 agosto 1997
«In caso di omessa pronunzia degli arbitri nel termine stabilito, alla stregua del combinato disposto degli artt. 821 e 823 c.p.c., si deve avere riguardo — al fine di stabilire se la notificazione di volontà delle parti di far valere la decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5771 del 15 novembre 1984
«Qualora il lodo arbitrale non venga pronunciato nel termine di novanta giorni dall'accettazione della nomina o nell'eventuale diverso termine all'uopo fissato dalle parti (art. 820 c.p.c.), la nullità del lodo medesimo postula, alla stregua della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4823 del 27 febbraio 2009
«In tema di arbitrato, la decorrenza del termine fissato dalle parti o dalla legge per la pronuncia del lodo è interrotto, ai sensi dell'art. 820, secondo comma, cod. proc. civ. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24866 del 8 ottobre 2008
«In tema di arbitrato, la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, prevista dall'art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, non è applicabile al termine per la pronuncia del lodo previsto dall'art. 820 cod. proc. civ. (centottanta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10910 del 11 luglio 2003
«Qualora il lodo arbitrale non venga pronunciato nel termine di cui all'art. 820 c.p.c., incombe sulla parte interessata l'onere di notificare agli arbitri, dopo la scadenza del termine e prima della pronuncia del lodo, la propria intenzione di far...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4992 del 18 aprile 2000
«Gli arbitri ai quali le parti hanno assegnato un primo termine per statuire su alcuni capi della domanda, ed un secondo termine per definire la controversia, non possono prorogare quest'ultimo invocando l'art. 820, secondo comma, c.p.c. perché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8243 del 28 luglio 1995
«Nell'arbitrato libero, il contenuto dell'obbligo contratto dagli arbitri, secondo le regole del mandato, è quello di emettere il responso a loro affidato entro un dato termine, non potendo ammettersi che le parti siano vincolate alla definizione...»