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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5150 del 23 maggio 1998
«Ai fini della tempestività dell'appello incidentale è necessario che il deposito della memoria contenente detto gravame sia eseguito almeno dieci giorni prima dell'udienza di discussione essendo sanzionata con la decadenza l'inosservanza di tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8707 del 4 ottobre 1996
«Nel rito del lavoro, la sanzione della decadenza dall'appello incidentale deve intendersi comminata dall'art. 436, terzo comma, c.p.c., nella sola ipotesi di mancato deposito in cancelleria della memoria difensiva dell'appellato, contenente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9085 del 18 ottobre 1996
«La rivalutazione ex artt. 429 e 442 (così come inciso da Corte cost. n. 156 del 1991) c.p.c. è dovuta anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore in data successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6192 del 22 giugno 1998
«La rivalutazione e gli interessi ex art. 429 e 442 (così come inciso da Corte Cost. n. 156 del 1991) c.p.c. sono dovute anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9533 del 13 giugno 2003
«L'art. 35, legge n. 689 del 1981, nella parte in cui dispone che nel giudizio avente ad oggetto l'opposizione avverso l'ordinanza-ingiunzione che applica una sanzione amministrativa per le violazioni previste dalle leggi in materia di previdenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11066 del 2 luglio 2012
«Il titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell'art. 474, secondo comma, n. 1, c.p.c., non si identifica, né si esaurisce, nel documento giudiziario in cui è consacrato l'obbligo da eseguire, essendo consentita l'interpretazione extratestuale del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15901 del 20 luglio 2011
«L'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 480, terzo comma, c.p.c. - come individuata dalla Corte Cost. nella sentenza n. 480 del 2005 - richiede che l'opposizione a precetto debba essere notificata dal debitore presso la residenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12540 del 28 maggio 2009
«Alla stregua di un'interpretazione costituzionalmente orientata (come individuata dalla Corte cost. nella sentenza n. 480 del 2005), l'art. 480, comma terzo, c.p.c. consente al debitore di notificare l'opposizione all'esecuzione nel luogo in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28627 del 2 dicembre 2008
«In tema di spese inerenti la notificazione del titolo esecutivo e le attività di redazione e notificazione del precetto, costituendo esse un accessorio delle spese processuali riferibili al titolo esecutivo giudiziale (secondo un'interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10617 del 3 maggio 2010
«La sospensione feriale dei termini processuali, prevista dall'art. 1 della legge n. 742 del 1969, non si applica alle opposizioni relative alla distribuzione della somma ricavata in sede di esecuzione forzata, proposte ai sensi dell'art. 512...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11345 del 9 ottobre 1999
«La parziale impignorabilità delle somme dovute a titolo di stipendio, salario e altre indennità derivanti dal rapporto di lavoro o di impiego sancita dall'art. 545 c.p.c., essendo disposizione intesa a tutelare la fonte esclusiva di reddito del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20310 del 20 novembre 2012
«In tema di espropriazione presso terzi, il rimedio dell'opposizione agli atti esecutivi è l'unico esperibile avverso l'ordinanza di assegnazione del credito ex art. 553 c.p.c., non solo quando si contestino vizi formali suoi, o degli atti che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4407 del 23 luglio 1979
«L'art. 579 c.p.c. vieta, con una disposizione di stretta interpretazione, la partecipazione all'asta pubblica del solo debitore esecutato; pertanto, la partecipazione alla predetta asta di un soggetto, nella qualità di persona interposta del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6063 del 30 maggio 1995
«Nell'esecuzione forzata per espropriazione immobiliare, l'offerente all'incanto, il quale non si sia reso aggiudicatario per non aver rilanciato l'offerta superiore, è legittimato a formulare dopo l'incanto un'offerta con l'aumento del sesto sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10865 del 28 giugno 2012
«Nella procedura di esecuzione per consegna o rilascio, posto che scopo della medesima è il trasferimento del potere di fatto sul bene indicato nel titolo dall'esecutato all'esecutante, di talché il suo effetto consiste in una modificazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13811 del 31 maggio 2013
«Nel giudizio di opposizione, il giudice può compiere nei confronti della sentenza esecutiva ex art. 431 c.p.c., posta alla base della promossa esecuzione, ed al pari della sentenza passata in giudicato, solo una attività interpretativa, volta ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23471 del 10 novembre 2011
«Nel giudizio di opposizione all'esecuzione, promossa sulla base di un provvedimento con il quale, all'esito del procedimento camerale di revisione delle condizioni stabilite con la sentenza di divorzio, si sia provveduto alla rideterminazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 760 del 14 gennaio 2011
«L'interpretazione del titolo esecutivo da parte del giudice dell'esecuzione si risolve in un apprezzamento di fatto, incensurabile in sede di legittimità, anche quando non derivi da una pronuncia passata in giudicato ma consista nella statuizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10081 del 15 ottobre 1990
«Quando il soggetto, nei cui confronti è stato eseguito il pignoramento, deduca di non essere il soggetto destinatario dell'azione esecutiva, si è in presenza di una opposizione alla esecuzione ed il giudice è investito del potere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9998 del 27 aprile 2010
«In tema di sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, anche a seguito della novella recata dalla legge 24 febbraio 2006, n. 52, la sospensione anzidetta continua a non trovare applicazione (art. 3 della legge 7 ottobre 1969, n. 742)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2869 del 7 giugno 1978
«L'interpretazione del titolo esecutivo, diretta a stabilire il contenuto dell'obbligo di fare, rientra nell'esclusiva competenza funzionale del pretore quale giudice dell'esecuzione, qualunque sia il valore pecuniario del facere, costituendo essa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3786 del 14 marzo 2003
«In materia di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare spetta al giudice dell'esecuzione accertare la portata sostanziale della sentenza di cognizione e determinare le modalità di esecuzione dell'obbligazione idonee a ricondurre la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6901 del 24 novembre 1986
«Il giudice dell'esecuzione, chiamato a dare i provvedimenti necessari per l'attuazione di un obbligo di fare, accertato con sentenza emessa in un giudizio di cognizione, è tenuto — per renderne possibile la concreta attuazione — a procedere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13354 del 19 luglio 2004
«Qualora in sede di incanto non siano presenti il creditore procedente nè i creditori muniti di titolo esecutivo non si applica l'art. 631 c.p.c., che prevede il rinvio dell'udienza da parte del giudice dell'esecuzione se nessuna delle parti si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22502 del 1 dicembre 2004
«L'opponente a decreto ingiuntivo il quale non si sia tempestivamente costituito in giudizio può, ove il decreto non sia ancora stato dichiarato esecutivo, a norma dell'art. 647 c.p.c., a causa della mancata o tardiva costituzione, riproporre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2242 del 16 febbraio 2012
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, in applicazione della norma di interpretazione autentica dell'art. 165, primo comma, c.p.c., dettata dall'art. 2 della legge 29 dicembre 2011, n. 218, la riduzione alla metà del termine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 951 del 26 gennaio 1995
«Il convenuto in un giudizio possessorio è legittimato — ai sensi dell'art. 705, comma 1, c.p.c., quale risultante a seguito della pronunzia di parziale illegittimità costituzionale emessa con sentenza n. 25 del 3 febbraio 1992, e dell'art. 1168,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1435 del 16 aprile 1975
«Le risposte date dai coniugi nella fase presidenziale del procedimento di separazione personale, non hanno valore di confessione e da esse il giudice può trarre solo elementi presuntivi che corroborino le altre prove acquisite al processo. Esse,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5533 del 20 maggio 1991
«In materia contravvenzionale — pur avendo il vigente codice penale accolto una concezione naturalistica dell'elemento soggettivo del reato, non esigendo né la coscienza dell'antigiuridicità della condotta né l'intenzione di violare la legge — non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24605 del 5 giugno 2003
«L'errore sul fatto che, ai sensi dell'art. 47 c.p., esime dalla punibilità è quello che cade su un elemento materiale del reato e che consiste in una difettosa percezione o in una difettosa ricognizione della percezione che alteri il presupposto...»