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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35454 del 1 ottobre 2010
«La circostanza aggravante dell'aver cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità (art. 61, n. 7 c.p.) è incompatibile con il reato di associazione per delinquere, in quanto il requisito del danno patrimoniale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10725 del 12 ottobre 1998
«Sia il codice penale (artt. 416 e 416 bis) che il T.U. delle leggi sugli stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309) non recano nozioni definitorie dell'associazione che intendono reprimere, ma rimandano all'interprete per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4939 del 27 marzo 1996
«La permanenza del reato associativo cessa anche con la privazione della libertà personale dell'agente; pertanto, qualora successivamente alla sua scarcerazione ne risulti provata l'ulteriore adesione al sodalizio, deve ravvisarsi un nuovo ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9898 del 27 settembre 1995
«L'autonomia tra reato associativo e reato-fine, derivante dal fatto che il primo prescinde dalla commissione degli illeciti oggetto del programma criminoso, esclude che la sussistenza del delitto di cui all'art. 74 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3340 del 15 ottobre 1992
«L'associazione per delinquere è compatibile con il reato di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse previsto dall'art. 4 della L. n. 401 del 1989, in quanto quest'ultimo non necessariamente comporta l'abitualità della condotta o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2273 del 30 luglio 1990
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni delinquenziali, perché sussista prova di concorso nella loro commissione è necessario che vi siano elementi dai quali potersi desumere un apporto personale alla realizzazione dello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2922 del 20 dicembre 1989
«Ai fini dell'estradizione da o verso gli Stati Uniti d'America, il reato di conspiracy previsto dalla legislazione nordamericana non trova riscontro nel reato di associazione per delinquere previsto dall'art. 416 c.p. (Nella specie la Suprema...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3602 del 23 marzo 1987
«Il delitto di associazione per delinquere non è assorbito dalla speciale aggravante prevista dalla legge doganale (quando il colpevole sia associato per commettere delitto di contrabbando). A tale soluzione si perviene analizzando il dettato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1934 del 11 marzo 1986
«Non risponde del delitto di associazione per delinquere, di cui all'art. 416 c.p., colui che partecipi alla commissione di uno solo o di più reati qualora ignori l'esistenza dell'associazione stessa, mentre, invece, nell'ipotesi in cui egli sia a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40793 del 9 novembre 2005
«Tra il delitto di riciclaggio e quello di associazione per delinquere non vi è alcun rapporto di «presupposizione» sicché non opera la causa di esclusione con cui esordisce l'art. 648 bis c.p. relativa a chi abbia concorso nel reato. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33662 del 14 settembre 2005
«Il reato di associazione a delinquere concorre con quello di esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, giacché gli elementi richiesti per la configurazione del delitto associativo sono la pluralità dei concorrenti e la finalità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10582 del 6 marzo 2003
«Tra il delitto di riciclaggio e quello di associazione per delinquere non vi è alcun rapporto di “presupposizione”, sicché non opera la clausola di esclusione con cui esordisce l'art. 648 bis c.p. relativa a chi abbia concorso nel reato, ed il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13008 del 11 dicembre 1998
«Il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere si distingue da quello di favoreggiamento, in quanto nel primo il soggetto opera organicamente e sistematicamente con gli associati, come elemento strutturale dell'apparato del sodalizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43681 del 29 ottobre 2015
«Nel reato di strage il dolo consiste nella coscienza e volontà di porre in essere atti idonei a determinare pericolo per la vita e l'integrità fisica della collettività mediante violenza, con la possibilità che dal fatto derivi la morte di una o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1697 del 16 gennaio 2014
«Il discrimine tra il reato di danneggiamento seguito da incendio (art. 424 c.p.) e quello di incendio (art. 423 c.p.) è costituito dall'elemento psicologico del reato. Nell'ipotesi prevista dall'art. 423 c.p. esso consiste nel dolo generico, cioè...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17214 del 24 aprile 2008
«Nel reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, il dolo è correlato alla consapevolezza dell'esistenza di una situazione di pericolo discendente dal funzionamento di un'apparecchiatura, segnale o impianto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8899 del 11 ottobre 1985
«In tema di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, il dolo del reato previsto dall'art. 437 c.p. — che è reato di pericolo — consiste nella coscienza di non adempiere l'obbligo giuridico di collocazione degli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 806 del 27 gennaio 1982
«Ad integrare l'elemento psicologico del reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) è necessaria la rappresentazione del pericolo per la sicurezza nell'ambiente di lavoro derivante dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27151 del 30 giugno 2015
«Qualora dall'omissione dolosa di impianti diretti a prevenire disastri o infortuni su lavoro sia derivato un disastroso incendio nel quale abbiano perso la vita più operai nell'espletamento di attività lavorative, sussiste concorso formale tra il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22618 del 8 maggio 2014
«In tema di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, il reato di cui all'art. 440 cod. pen. è a forma libera, potendo essere realizzato anche mediante attività non occulte o fraudolente, mentre l'elemento soggettivo è il dolo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14859 del 10 aprile 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di disastro colposo, previsto dall'art. 449 cod. pen., è necessario e sufficiente che si verifichi un accadimento macroscopico, dirompente e quindi caratterizzato, nella comune esperienza, per il fatto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36612 del 24 settembre 2003
«Ai fini della sussistenza della fattispecie legale dell'incendio colposo previsto dall'art. 449 c.p., o la mera accensione del fuoco, dovuta o meno a fatto del soggetto cui si addebita l'incendio o a qualsiasi altra causa, non ha giuridico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10388 del 12 ottobre 1991
«Per la configurazione del reato di incendio colposo (art. 449 c.p.) di cosa altrui, non è necessaria la prova del pericolo effettivo per la pubblica incolumità, in quanto, come si evince dall'art. 423, primo comma, c.p. (cui l'art. 449 c.p. si...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4082 del 12 aprile 1991
«Per accertare la sussistenza del reato di incendio colposo è sufficiente accertare la vastità, diffusibilità e difficoltà di estinzione del fuoco. Non occorre necessariamente stabilire anche che vi sia stato pericolo per la pubblica incolumità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5008 del 30 maggio 1984
«Per la configurabilità del reato di incendio colposo si richiede un fuoco di vaste proporzioni, con tendenza ad ulteriore diffusione di difficile estinzione e che sia stato causato dalla condotta imprudente e negligente dell'agente, che non ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27851 del 21 giugno 2004
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 449 c.p. (delitti colposi di danno), relativa al raddoppio della pena in determinate ipotesi, prevede un titolo autonomo di reato e non una circostanza aggravante dell'ipotesi prevista nel primo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31680 del 11 agosto 2010
«In tema di incendio, la circostanza che il fuoco sia sorto per causa accidentale o sia stato appiccato da altri non esclude la responsabilità di chi, colposamente, venendo meno alla sua posizione di garanzia, abbia creato le condizioni per il suo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43464 del 20 dicembre 2002
«I reati di incendio doloso e di incendio colposo possono concorrere quando le imputazioni si riferiscono a persone diverse, ma non in relazione ad uno stesso imputato, dovendo escludersi che il medesimo evento possa essere attribuito alla stessa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8891 del 10 agosto 1987
«Risponde del reato di incendio colposo ai sensi degli artt. 449 e 423 c.p., anche chi, pur non avendo dato materialmente origine al fuoco, tuttavia abbia dato causa colposamente all'incendio verificatosi, per aver posto le condizioni necessarie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47475 del 11 dicembre 2003
«Per la configurabilità del delitto di crollo colposo occorre che il fatto dia luogo a concreto pericolo, da valutarsi ex ante, per la vita o l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche se appartenenti tutte a determinate categorie,...»