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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3596 del 4 aprile 1995
«In caso di sequestro probatorio, quando alla restituzione della res non abbia provveduto il giudice che procede, con ordinanza de plano suscettibile di incidente di esecuzione ma inoppugnabile, l'interessato deve rivolgersi al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 203 del 20 aprile 1994
«Qualora insorga controversia sulla proprietà della cosa confiscata, il giudice dell'esecuzione deve procedere ai sensi degli artt. 676 e 263, comma 3, c.p.p., rimettendo la risoluzione della questione al giudice civile del luogo competente in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32851 del 6 maggio 2008
«Poiché la trascrizione delle intercettazioni telefoniche non costituisce prova o fonte di prova ma solo un'operazione puramente rappresentativa in forma grafica del contenuto di prove già acquisite mediante registrazione fonica, non è possibile...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 8 maggio 2000
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, la durata delle operazioni deve calcolarsi, ai fini del controllo del rispetto del termine per il quale è intervenuta l'autorizzazione del giudice, dal momento di inizio effettivo delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«In tema di intercettazione, captazione e registrazione di colloqui telefonici o tra presenti, ovvero di flussi di comunicazioni informatici o telematici, una volta concluso il subprocedimento di ascolto, selezione e acquisizione delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1106 del 27 marzo 2000
«Il giudice per le indagini preliminari ben può utilizzare e porre a base dell'ordinanza di adozione della misura della custodia cautelare in carcere le intercettazioni telefoniche anche se contenute in «brogliacci» ovvero se riportate in forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 287 del 7 marzo 2000
«In tema di sequestro probatorio, l'organo deputato alla esecuzione del provvedimento di dissequestro disposto dal giudice è il pubblico ministero, in base alla disposizione generale dettata dall'art. 655, comma 1, c.p.p. La competenza del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 32469 del 25 agosto 2005
«I «casi di urgenza» che abilitano il pubblico ministero ad emettere il decreto di intercettazione di conversazione o comunicazioni a norma dell'art. 267, comma 2, c.p.p. comprendono, di norma, le «eccezionali ragioni di urgenza» che legittimano,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 752 del 1 aprile 1994
«L’attività di officina meccanica con o senza attrezzature per il soccorso stradale non è soggetta ad alcuna autorizzazione amministrativa, né rientra in alcuna delle ipotesi considerate dall’art. 665 c.p., la cui specifica normativa, che ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 863 del 15 aprile 1999
«In tema di valutazione della sussistenza del concreto pericolo di fuga, il pregresso stato di latitanza dell'indagato assume significativo valore sintomatico in quanto rilevatore di una tendenza ostruzionistica all'esecuzione di provvedimenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1763 del 29 agosto 1995
«In tale ipotesi è irrilevante l'eventuale dissenso nella fase di formazione della specifica deliberazione delittuosa, poiché, una volta che la decisione di compiere quel determinato crimine sia intervenuta, nella successiva fase di esecuzione, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2012 del 5 maggio 1998
«In tema di applicazione di misure cautelari, è obbligo del giudice individuare gli elementi concludenti che confermino attualità e concretezza delle esigenze poste a fondamento del provvedimento coercitivo, anche per il rilievo che l'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2544 del 6 giugno 1996
«Il diritto di asilo, che si configura come diritto di libertà di espressione politica riconosciuto in conformità all'ideologia liberal-democratica, attiene a un rapporto tra rifugiato e Stato estero di accoglienza, ma non incide sui rapporti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1963 del 12 ottobre 1995
«In tema di valutazione del concreto pericolo di fuga, lo stato di latitanza può essere legittimamente assunto come sintomo indubbio di una propensione ostruzionistica dell'imputato a sottrarsi al processo e alla eventuale esecuzione della pena e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3047 del 25 settembre 1992
«Ne consegue che in concreto il giudice di merito, verificata l'omogeneità tra il bene giuridico offeso e quello di cui si teme l'aggressione, deve in fatto constatare se gli indizi di criminosità, per le modalità e i tempi di esecuzione, nonché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5178 del 26 ottobre 1996
«L'esigenza cautelare di evitare che l'imputato di gravi delitti possa sottrarsi con la fuga all'esecuzione di un'eventuale condanna è connotata, al pari delle altre finalità cautelari, dal requisito della concretezza degli elementi da cui desumere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43014 del 29 novembre 2001
«In tema di custodia cautelare in carcere, non può trovare applicazione analogica il dettato dell'art. 146 c.p. che, con riferimento alla donna incinta, dispone il differimento della esecuzione della pena, atteso che sono diversi i presupposti e le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5439 del 4 dicembre 1996
«Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari previste dalle lettere b) e c) dell'art. 274 c.p.p., il giudice di merito non può prescindere dal verificare se la preesistente condizione detentiva dell'indagato abbia incidenza, o non, sul...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1913 del 8 agosto 1996
«Anche se la detenzione, a seguito di titolo definitivo, di un soggetto cui è stata applicata la custodia cautelare in carcere rende oggettivamente inattuali le esigenze cautelari previste dall'art. 274, lett. b) e c), c.p.p., tale astratta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2229 del 21 ottobre 1993
«In tema di ripristino della custodia cautelare ex art. 307, secondo comma, lett. b) c.p.p., lo stato di detenzione attuale dell'imputato, anche in esecuzione di pena, non può condizionare di per sè la possibilità di riconoscere la sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1227 del 15 maggio 1995
«Naturalmente, il difetto di proporzione sarà tanto più certo, quanto più la specifica situazione risulterà prossima ai parametri indicati nell'art. 304 comma quarto c.p.p. (Nella specie, in applicazione del principio di cui in massima, la Corte di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 31 maggio 2000
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 12 luglio 1999, n. 231, (che ha modificato l'art. 275 c.p.p., introducendo nella disposizione, fra gli altri, i commi 4 bis e 4 ter), se la persona sottoposta a custodia cautelare sia affetta da malattia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4385 del 26 settembre 1995
«Qualora all'interno di un ospedale vengano eseguiti lavori dell'impianto di erogazione dei gas medicali e di anestesia afferenti ad una sala operatoria, l'obbligo di verificare il corretto funzionamento del detto impianto, al fine di garantire la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5690 del 5 febbraio 2008
«In caso di trasgressione alle prescrizioni concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione degli arresti domiciliari, l'art. 276, comma primo ter, c.p.p., rende obbligatoria la revoca degli arresti domiciliari, seguita dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3744 del 23 gennaio 2013
«La trasgressione alle prescrizioni concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione degli arresti domiciliari determina, ex art. 276, comma primo ter, c.p.p., la revoca obbligatoria degli arresti domiciliari, seguita dal ripristino...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 780 del 21 marzo 2000
«Il giudizio di adeguatezza della nuova misura coercitiva prescelta, della custodia in carcere, era stato ancorato ai precedenti penali, alla gravità delle imputazioni di duplice omicidio e associazione per delinquere, ed al comportamento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48868 del 19 dicembre 2003
«Prima dell'esercizio dell'azione penale al giudice per le indagini preliminari spetta non soltanto la competenza riguardante l'applicazione e la revoca delle misure cautelari, ma anche quella concernente la modificazione delle loro modalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34796 del 25 settembre 2001
«In tema di procedura di estradizione, qualora in epoca successiva alla sentenza favorevole alla richiesta dello Stato estero si provveda con decreto ministeriale alla sospensione della consegna del cittadino e si chieda la revoca della misura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1472 del 12 febbraio 1992
«La misura degli «arresti domiciliari» è una forma di custodia cautelare e non può costituire modalità di esecuzione della pena detentiva inflitta. Invero, in sede di condanna gli arresti domiciliari si trasformano automaticamente da misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5556 del 11 maggio 2000
«Ne consegue che gli effetti della misura cautelare decorrono dal giorno di notificazione della relativa ordinanza e non da quello, eventualmente successivo, in cui si estingue la pena in corso di esecuzione. (Fattispecie relativa a delitto di...»