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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17162 del 3 dicembre 2002
«Diversamente, qualora la cessione abbia ad oggetto crediti futuri, l'effetto traslativo si produce solamente quando il credito viene ad esistenza, mentre tale effetto non si produce affatto nell'ipotesi in cui sia desumibile dal contratto la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3797 del 16 aprile 1999
«Tuttavia, se, dopo la cessione, intervengono fatti incidenti sulla entità, esigibilità o estinzione del credito, la loro efficacia deve essere considerata in relazione alla nuova situazione soggettiva che stabilitasi in dipendenza del già...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3099 del 17 marzo 1995
«L'art. 1335 c.c., nel collegare la presunzione di conoscenza delle dichiarazioni recettizie al fatto che esse giungano all'indirizzo del destinatario, non detta alcuna disciplina circa il mezzo di trasmissione, sicché — non essendo necessario che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3421 del 2 agosto 1977
«Nei limiti in cui è consentito all'autonomia negoziale dedurre in contratto la prestazione di cose future (art. 1348 c.c.) è ammissibile la cessione di crediti futuri, sempre che, al momento della conclusione del negozio, sussista già il rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26664 del 18 dicembre 2007
«In tema di cessione di credito futuro derivante da contratto di appalto non ancora eseguito, perfezionata prima della data della dichiarazione di fallimento, il debitore ceduto non è legittimato a far valere le ragioni del fallimento, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10885 del 11 maggio 2006
«Il subappaltatore di opera pubblica, nonché cessionario del credito del corrispettivo maturato dall'appaltatore nei confronti della P.A. appaltante, non può esercitare nei confronti di quest'ultima la pretesa a conseguire importi a titolo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6969 del 25 luglio 1997
«Sicché egli diviene titolare del diritto di credito ceduto, già all'atto dell'incontro del consenso delle parti, salvo che, essendo oggetto del contratto un credito futuro, il trasferimento sia differito al momento in cui il credito viene ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4432 del 17 ottobre 1977
«In tema di compravendita di cose mobili, la domanda con la quale il venditore, in caso di mancato pagamento del prezzo, fa valere il proprio diritto alla restituzione delle cose medesime, ai sensi dell'art. 1519 c.c., postula una volontà diretta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2691 del 8 ottobre 1974
«Questa, infatti, può autorizzare la cessione quando, con potere discrezionale, riconosca che nessun nocumento stia per derivarne all'andamento dell'opera e che la cessione non pregiudichi la regolare esecuzione del contratto e non alteri le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1312 del 21 gennaio 2005
«La natura consensuale del contratto di cessione di credito comporta che il relativo perfezionamento consegua al solo scambio del consenso tra cedente e cessionario, attribuendo a quest'ultimo la veste di creditore esclusivo, unico legittimato a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13253 del 6 giugno 2006
«VII della stessa, deve escludersi che un contratto di trasporto che preveda, oltre ad un tratto compreso fra la caricazione e scaricazione così intese, tratti di trasporto anteriori o successivi, possa ritenersi regolato dalla Convenzione (in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9428 del 18 dicembre 1987
«Ne consegue che nel caso di cessione di un credito pecuniario, l'obbligazione di garanzia, consistendo nel dovere corrispondere al cessionario, indipendentemente da colpa o dolo, l'ammontare di cui non ha acquistato il credito mediante il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11656 del 12 maggio 2008
«Ai fini della qualificazione in termini di «contratto di vendita di cosa futura» della vendita di immobile da costruire su fondo di proprietà del cedente, il quale si assume la realizzazione dell'opera a proprio rischio e con la propria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5460 del 13 maggio 1993
«La presupposizione postula che una situazione di fatto considerata, ma non espressamente enunciata dalle parti in sede di stipulazione del contratto, venga successivamente mutata dal sopravvenire di circostanze non imputabili alle parti stesse, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4554 del 31 ottobre 1989
«La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta — ai sensi dell'art. 1467 c.c. — non può essere fatta valere dalla parte che, con il suo inadempimento, abbia ritardato la esecuzione del contratto, rendendo necessario il ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11391 del 4 settembre 2001
«Pur sottraendosi la fattispecie del cosiddetto contratto unilaterale allo schema generale di formazione contrattuale, derivante dall'incontro delle volontà delle parti, per il fatto di perfezionarsi in virtù del mancato rifiuto della proposta, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8970 del 5 luglio 2000
«In tema di contratti conclusi mediante utilizzazione di moduli o formulari predisposti da una delle parti, l'inserimento in essi di una clausola non comporta automaticamente la essenzialità della stessa, con la conseguente estensione della sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8941 del 29 ottobre 1994
«L'oggetto del contratto d'opera professionale per la progettazione di una costruzione in contrasto con la normativa urbanistica non è giuridicamente impossibile né contrario a norme imperative o di ordine pubblico dovendosi escludere la presenza,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2035 del 1 marzo 1994
«Il contratto di appalto diretto alla costruzione di un'opera edilizia, senza la prescritta licenza, è nullo e privo di effetti, in quanto ha un oggetto illecito per violazione delle norme imperative di cui agli artt. 31 e 41, L. 17 agosto 1942, n....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6466 del 26 giugno 1990
«Prima dell'entrata in vigore della L. 28 gennaio 1977, n. 10 che all'art. 15 ha sancito la nullità degli atti di trasferimento di immobili costruiti senza concessione edilizia, ove dall'atto stesso non risulti che l'acquirente sia a conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4040 del 11 maggio 1990
«Rientra nel concetto di credito futuro, suscettibile di cessione ai sensi dell'art. 1348 c.c., anche un credito semplicemente sperato, ossia meramente eventuale, senza che l'aleatorietà che in tal caso caratterizza il contratto di cessione ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20623 del 24 settembre 2009
«...venga attribuita dalla P.A. al proprietario del fondo vicino (cessionario) compreso nella medesima zona urbanistica - non richiede la forma scritta "ad substantiam", dovendosene escludere la natura di contratto traslativo di un diritto reale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2863 del 9 febbraio 2006
«In tema di contratto, le parti possono assumere l'evento consistente nella condicio iuris che è un requisito necessario di efficacia del negozio, alla stessa stregua di una condicio facti assoggettando la prima a regolamentazione pattizia pur...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2379 del 11 aprile 1985
«Allorché i contraenti si riferiscono essenzialmente ad un dato cronologico allo scopo di indicare il periodo di tempo entro il quale deve essere eseguita una determinata prestazione, dichiarando poi incidentalmente la finalità pratica sottesa alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1453 del 9 febbraio 1995
«Qualora l'evento al cui verificarsi le parti hanno subordinato l'attualità degli obblighi da esse contrattualmente assunti risulti oggettivamente indeterminato o indeterminabile, il contratto è nullo ai sensi dell'art. 1354 comma secondo c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7007 del 24 giugno 1993
«Nella cessione di un contratto a titolo oneroso la condizione risolutiva, cui sia assoggettata l'obbligazione del cessionario relativa al pagamento del prezzo, costituendo tale obbligazione elemento costitutivo del contratto, è inconciliabile con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1204 del 4 aprile 1975
«È ammissibile la risoluzione per inadempimento del contratto condizionato sospensivamente ad una condicio juris e rimasto inefficace per il mancato avviamento della condizione — nella specie diniego di concessione di licenza d'importazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13457 del 20 luglio 2004
«L'art. 1359 c.c. — a norma del quale la condizione si ha per avverata se è mancata per causa imputabile alla parte interessata al non avveramento — non intende riferirsi soltanto a coloro che, per contratto, apparivano avere interesse al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2168 del 27 febbraio 1998
«Né la circostanza che una condizione è apposta in favore di una parte ne esclude quando l'interesse di questa, eventualmente sopravvenuto, al non avveramento, sicché resta fermo il potere-dovere del giudice del merito di identificare quale sia la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9786 del 23 aprile 2010
«In tema di interpretazione del contratto, il giudice di merito, nel rispetto degli artt. 1362 e 1363 cod. civ., per individuare quale sia stata la comune intenzione delle parti, deve preliminarmente procedere all'interpretazione letterale...»