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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15389 del 22 luglio 2005
«La valutazione, ai sensi dell'art. 232 c.p.c., della mancata risposta all'interrogatorio formale rientra nell'ampia facoltà del giudice di merito di desumere argomenti di prova dal comportamento delle parti nel processo, a norma dell'art. 116...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1699 del 24 marzo 1981
«Nel caso di litisconsorzio facoltativo, il giuramento (suppletorio o decisorio) può essere prestato soltanto da alcuni litisconsorti, ma il giudice può da esso dedurre, rispetto a coloro che non l'abbiano prestato, argomenti di prova soltanto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14317 del 15 novembre 2002
«L'efficacia probatoria del giuramento suppletorio (che ha valore di prova legale quanto ai fatti che ne formano oggetto, fatti che, all'esito del suo rituale compimento, non possono non considerarsi definitivamente accertati) deriva dalla sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11453 del 25 novembre 1988
«La prova della sussistenza dell'animus necandi sia pure sotto il profilo del dolo eventuale nella fattispecie del tentato omicidio, deve essere desunta dal comportamento del colpevole e dagli accadimenti reali e non dall'eventuale e possibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14860 del 13 giugno 2013
«La disciplina della contumacia ex art. 290 ss. c.p.c. non attribuisce a questo istituto alcun significato sul piano probatorio, salva previsione espressa, con la conseguenza che si deve escludere non solo che essa sollevi la controparte dall'onere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6465 del 9 maggio 2001
«Il giudice dell'opposizione allo stato passivo può acquisire il fascicolo fallimentare e da esso eventualmente desumere elementi o argomenti di prova, ma trattasi di facoltà (non sostitutiva dell'onere della prova che incombe alla parte), il cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6769 del 10 luglio 1998
«... Del pari discrezionale è, quindi, anche il potere di desumere argomenti di prova dall'inosservanza dell'ordine di esibizione, ma in questo caso la discrezionalità è correlata alla natura dell'argomento di prova. Tale correlazione comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 526 del 29 gennaio 1985
«Nel rito del lavoro la richiesta di informazioni alle associazioni sindacali indicate dalle parti, pur non essendo annoverabile tra i mezzi di prova, costituisce tuttavia un peculiare strumento processuale che consente al giudice di acquisire dati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19709 del 2 ottobre 2015
«La mancanza di specifica contestazione, se riferita ai fatti principali, comporta la superfluità della relativa prova perché non controversi, mentre se è riferita ai fatti secondari consente al giudice solo di utilizzarli liberamente quali...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6348 del 13 febbraio 2015
«Il silenzio serbato dall'indagato in sede di interrogatorio di garanzia non può essere utilizzato quale elemento di prova a suo carico, ma da tale comportamento processuale il giudice può trarre argomenti di prova, utili per la valutazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5552 del 11 maggio 2000
«In tema di giudizio di rinvio a seguito di annullamento per vizio di motivazione, il giudice di rinvio è vincolato dal divieto di fondare la nuova decisione sugli stessi argomenti ritenuti illogici o carenti dalla Suprema Corte, ma resta libero di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12783 del 16 marzo 2017
«Il principio di necessaria riassunzione in appello della prova dichiarativa, la cui diversa e positiva valutazione di attendibilità abbia determinato la riforma della decisione assolutoria di primo grado e la pronuncia di una sentenza di condanna,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2148 del 27 gennaio 2017
«Integrando l'inosservanza dell'ordine di esibizione di documenti un comportamento dal quale il giudice può, nell'esercizio di poteri discrezionali, desumere argomenti di prova ex art. 116, comma 2, c.p.c., non è censurabile in sede di legittimità,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4605 del 22 febbraio 2017
«Il vizio di omessa motivazione della sentenza è configurabile non solo quando il giudice abbia completamente omesso di esaminare una questione proposta, ma anche quando argomenti sulla base di elementi di prova menzionati in modo tale da...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 16800 del 26 giugno 2018
«Le norme che prevedono preclusioni assertive ed istruttorie nel processo civile sono preordinate a tutelare interessi generali e la loro violazione è sempre rilevabile d'ufficio, anche in presenza di acquiescenza della parte legittimata a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7289 del 6 dicembre 1983
«Il rifiuto dell'esibizione può, pertanto, costituire esclusivamente un comportamento dal quale il giudice può desumere argomenti di prova ex art. 116, secondo comma, c.p.c., ma, a tal fine, ove sia stato giustificato dalla parte destinataria del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4094 del 12 luglio 1984
«L'efficacia probatoria di una scrittura privata è condizionata al fatto che la sottoscrizione sia stata autenticata da un notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato o che sia giudizialmente riconosciuta come proveniente da colui contro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 721 del 30 gennaio 1984
«Nel nuovo rito del lavoro, la mancata comparizione della parte all'udienza di cui all'art. 420 c.p.c. non costituisce prova a carico della stessa, ma solo un comportamento discrezionalmente valutabile dal giudice del merito, come indizio ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12360 del 9 dicembre 1995
«Il giudice di merito che riconosce convincenti le conclusioni del consulente tecnico non è tenuto ad esporre in modo specifico le ragioni che lo inducono a fare propri gli argomenti dell'ausiliare se dalla indicazione della consulenza tecnica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2254 del 18 marzo 1996
«L'inadempimento, da parte del convenuto, dell'onere impostogli dal terzo comma dell'art. 416 c.p.c. — a norma del quale, nella memoria difensiva di costituzione questi deve prendere posizione in maniera precisa e non limitata ad una generica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10758 del 12 agosto 2000
«Nel rito del lavoro la mancata contestazione di una circostanza di fatto allegata dalla controparte nel giudizio di primo grado implica l'inadempimento dell'onere – testualmente riferito al convenuto, ma da ritenere operante a prescindere dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11225 del 28 agosto 2000
«Nel caso in cui, nel corso di un giudizio civile, venga formulata istanza di esibizione documentale ex art. 210 c.p.c., la parte nei cui confronti tale istanza è formulata è tenuta a conservare la documentazione oggetto di essa fino a che il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9424 del 18 luglio 2000
«L'art. 416, terzo comma, c.p.c., nel chiedere al convenuto – nel rito del lavoro – di prendere una precisa posizione sui fatti affermati dall'attore, senza limitarsi ad una generica contestazione, intende scoraggiare la scelta del silenzio da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3860 del 17 marzo 1990
«Né possono trarsi argomenti di prova, a favore dell'avvenuta integrale riparazione del danno prima del giudizio, dalla mancata presentazione di conclusioni ad opera delle costituite parti civili, stante il significato per niente univoco di...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 2695 del 5 maggio 2011
«Nel caso in cui l'atto di rinuncia non risulti notificato a tutte le controparti il giudice può dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse alla decisione, desumendo per facta concludentia, cioè da fatti, atti e...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 4047 del 17 giugno 2019
«Le assenze per mancato intervento dei Consiglieri dalle sedute del Consiglio comunale non devono essere giustificate preventivamente di volta in volta; ciò in quanto le giustificazioni possono essere fornite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17117 del 26 giugno 2019
«In tema di impugnazione delle deliberazioni assembleari della società, il sopravvenuto fallimento di quest'ultima comporta il venir meno dell'interesse ad agire per ottenere una pronuncia di annullamento dell'atto impugnato, quando l'istante non...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 249 del 24 luglio 2009
«Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli artt. da 196 a 200, del D.Lgs. 3 aprile 206, n. 152, in relazione all'art. 118 Cost., in quanto tali norme determinerebbero una compressione delle potestà...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 254 del 30 luglio 2009
«Invero, il piano di bacino distrettuale (art. 65) è un "piano territoriale di settore" e "strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 14458 del 5 giugno 2018
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale - per violazione degli artt. 13, 15, 24, 30 e 32 Cost. - del combinato disposto degli artt. 269c.c. art. 269 - Dichiarazione giudiziale di paternità e maternità c.c. e 116 e 118...»